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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Maggio 2011
 
   
  IL NOSTRO ALTRUISMO DIPENDE DA QUELLO CHE CI ASPETTIAMO DAGLI ALTRI

 
   
   Milano, 2 maggio 2011 - Scienziati dell´Istituto Max Planck (Mpi) di ricerca sui beni comuni in Germania hanno scoperto che le persone aiutano i loro simili a seconda di quanto altruisti sono gli altri. In poche parole, le prime impressioni hanno un ruolo fondamentale nelle nostre aspettative sulle persone e le prime impressioni sono difficili da cambiare. Commentando i risultati dello studio, Michael Kurschilgen del Mpi di ricerca sui beni comuni di Bonn ha detto: "Questo è vero in particolare quando l´impressione è negativa." Il dott. Kurschilgen, insieme ai colleghi Christoph Engel e Sebastian Kube, hanno valutato i risultati dei cosiddetti "good games". Secondo il team, le persone che si aspettano che gli altri agiscano in modo egoistico sono in realtà persone che vivono più spesso esperienze di comportamento non collaborativo da parte di altri. Usando studi di ricerca precedenti come modello per il loro lavoro, gli scienziati hanno puntato i riflettori sul dilemma sociale che potrebbe suscitare l´interesse sia dei responsabili delle politiche sociali che degli urbanisti. "Volevamo scoprire se la teoria delle "finestre rotte" fosse vera anche in laboratorio," ha sottolineato il dott. Kurschilgen. I ricercatori hanno detto che nell´ambito della teoria delle finestre rotte, i "piccoli dettagli", come la spazzatura per strada o gli edifici abbandonati, potrebbero provocare condizioni di degrado in qualsiasi quartiere. "Questi segnali di trascuratezza danno alle persone l´impressione che gli standard sociali non valgano in quel luogo," ha detto il dott. Kurschilgen, mettendo in evidenza l´idea che sta alla base della teoria che ha dato il via alla decisione del sindaco di New York, Rudy Giuliani, di lanciare la "strategia della tolleranza zero", applicata per ripulire la città 20 anni fa. Per testare questa teoria, i ricercatori hanno usato "good games" pubblici che si applicano di solito nel campo dell´economia sperimentale. Volevano determinare come le prime impressioni influenzano il comportamento delle persone insieme alle informazioni selettive. Secondo il team, i giochi si basano sul classico dilemma tra interesse personale e bene sociale. Un gruppo di quattro giocatori riceve 20 gettoni, devono tenerli o darli per un progetto della comunità. Ogni giocatore riceve 0,4 gettoni per ogni gettone che offre per il progetto della comunità. Se tutti e 4 i membri danno via i loro 20 gettoni, ognuno di loro riceve 32 gettoni. Quindi 12 gettoni in più per loro se investono nel progetto. Se solo 3 dei 4 investono il loro denaro nel progetto della comunità, il giocatore "egoista" (e cioè il quarto giocatore) ottiene 44 gettoni. Il membro egoista quindi guadagna sugli investimenti degli altri nel progetto. "I good games pubblici creano così un dilemma sociale," ha commentato il dott. Kurschilgen. È chiaro che l´intera comunità trarrebbe beneficio se tutti investissero nel collettivo, hanno spiegato, ma dal punto di vista individuale, lo "spirito libero" vince in definitiva. Analizzando Bonn e Londra, Regno Unito, il team ha detto che ci sono differenze tra le due città. A Bonn le persone hanno investito l´82%, rispetto ai londinesi che hanno investito appena il 43%. "Questo è probabilmente dovuto ad aspettative diverse rispetto a cosa costituisce un "comportamento normale", ha suggerito il dott. Kurschilgen. Chi pensa che anche gli altri si comporteranno egoisticamente probabilmente non compirà azioni altruistiche. "Da questo punto di vista, i londinesi hanno una visione più pessimistica degli uomini rispetto ai partecipanti di Bonn," ha detto. D´altra parte, una persona si comporterà in maniera collaborativa o non a seconda di come pensa che si comporteranno gli altri. Per rendere le cose interessanti, i ricercatori hanno svelato i risultati dello studio londinese al gruppo di Bonn. Il gruppo ha reagito in maniera negativa alle informazioni, investendo appena il 51% nel collettivo rispetto all´iniziale 82%. Questo modello non ha però funzionato nell´altra direzione: i buoni esempi non hanno aiutato a rendere generose le persone egoiste. "I nostri risultati dimostrano che la base della teoria delle "finestre rotte" continua a valere," ha detto il dott. Kurschilgen. "Davanti a un dilemma sociale, le persone sono guidate in gran parte dalle aspettative originali di quello che faranno gli altri, ma sono anche particolarmente sensibili alle impressioni negative." Per maggiori informazioni, visitare: Istituto Max Planck (Mpi) di ricerca sui beni comuni: http://www.Coll.mpg.de/    
   
 

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