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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Dicembre 2006
 
   
  RATING: VELTRONI, “E’ RICONOSCIMENTO DELLA CREDIBILITA’FINANZIARIA DI ROMA”

 
   
   Roma, 11 dicembre 2006 - “La notizia conferma il buon tasso di sviluppo economico di Roma e la credibilità finanziaria del Comune”. Così il sindaco di Roma Walter Veltroni commenta la conferma del rating A+ con outlook stabile assegnato da Standard&poor’s al Comune di Roma. “Ritengo molto positivo per Roma il riconoscimento della capacità di aumentare nei prossimi due anni il proprio autofinanziamento – aggiunge l’assessore al Bilancio del Comune di Roma Marco Causi – che servirà a ridurre il ricorso al nuovo indebitamento. L’autonomia finanziaria del Comune di Roma, misurata dalla quota percentuale delle entrate proprie sul totale delle entrate, è cresciuta tra il 2002 e il 2005 da 58,5% al 65,7%. Nel periodo 2001 – 2005, l’incidenza degli oneri finanziari sulle entrate correnti si è ridotta dal 22,5 % al 14,9%”. “Il giudizio dell’agenzia internazionale di rating sulla solidità finanziaria del Comune dipende dal buon andamento dell’economia della città - continua Veltroni - e riflette la valutazione positiva degli analisti in merito al circolo virtuoso che si è innestato tra l’azione pubblica locale e la crescita economica, e che rende strutturalmente più solida la finanza comunale”. La struttura del debito del Comune di Roma è stata progressivamente irrobustita negli ultimi anni, con una riduzione significativa degli oneri finanziari, sia in termini di spesa per interessi che in termini di rimborso delle quote capitale. Nel corso degli ultimi mesi si è tratto, inoltre, pieno beneficio da tassi a lungo termine ai loro minimi storici. Al momento, quasi l’80% dell’esposizione debitoria del Comune è indicizzata al tasso fisso e la volatilità della spesa per interessi è quindi estremamente modesta. “Tra il 2001 e il 2005 la riduzione degli oneri finanziari ha consentito di creare maggiori risorse da destinare alla spesa corrente dei servizi comunali – conclude Veltroni - compensando in parte la contrazione dei trasferimenti”. . .  
   
 

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