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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Maggio 2011
 
   
  IL BREAKTHROUGHT CANCER PAIN E LE TERAPIE PER COMBATTERLO

 
   
  Milano, 2 maggio 2011- Incidenza del Breakthrought cancer Pain La mortalità per tumore rappresenta in Italia circa il 30% del totale dei decessi, la prima causa di morte nell’età adulta e la seconda nel segmento anziano della popolazione. Negli ultimi trent’anni il numero di nuove diagnosi è andato costantemente aumentando a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. Il dolore di origine neoplastica rappresenta un problema di enorme importanza sanitaria e sociale. Il dolore è il sintomo più frequente nei pazienti affetti da cancro. Al momento della diagnosi il dolore è presente in circa un terzo dei pazienti, mentre in fase avanzata è presente in almeno due terzi dei casi. Numerosi studi hanno evidenziato come circa il 30% di pazienti sottoposti a trattamento attivo e il 70% dei pazienti con patologia in fase avanzata sia portatore di dolore cronico. Il 60% dei pazienti con dolore cronico da cancro presenta inoltre dei picchi dell’intensità del dolore (cosiddetto “breakthrough cancer pain”, Btcp). Il Btcp è caratterizzato da un’esacerbazione dell’intensità del dolore di base, sebbene quest’ultimo sia adeguatamente trattato con farmaci somministrati a orari fissi. Il Btcp è caratterizzato da una rapida insorgenza, un’intensità severa e una breve durata. Generalmente l’episodio di Btcp ha un decorso temporale limitato, con un picco dell’intensità a 3 minuti dall’insorgenza, una durata media di 30 minuti e comunque inferiore a un’ora nel 90% degli casi. Generalmente la frequenza media giornaliera è di 1-4 episodi; oltre tale soglia, il medico dovrebbe attentamente valutare la possibilità di un inadeguato trattamento analgesico di base. Ripercussioni sul paziente - Gli episodi di Btcp influenzano negativamente anche gli aspetti psicologici e sociali della vita quotidiana dei pazienti. La maggior parte dei pazienti con Btcp presenta livelli di stress, paura e frustrazione, in ragione del fatto che il Btcp rappresenta un costante ricordo della malattia e del suo peggioramento ed è associato a una perdita d’indipendenza. Gli episodi di Btcp hanno, infatti, un impatto sul paziente sia fisico sia psicologico anche perché il manifestarsi del dolore è spesso legato all’attività fisica. Come conseguenza, il paziente limita la propria attività per minimizzare l’episodio di Btcp: viene pertanto compromessa pesantemente la sua autonomia e la qualità di vita. Inoltre, l’imprevedibilità del Btcp è fonte di considerevoli ripercussioni psicologiche, che intaccano la personale percezione del paziente di se stesso e della sua malattia, innescando un circolo vizioso di ansia e debilitazione. Ripercussioni sulla società - La gestione del Breakthrough cancer Pain può esercitare un importante impatto economico, sia sul paziente e la sua famiglia, che sul sistema di assistenza sanitaria. Uno studio condotto negli Stati Uniti su pazienti oncologici ha dimostrato che il costo annuale totale attribuibile al dolore in termini di ospedalizzazioni, visite di emergenza e mediche ambulatoriali era di otto volte superiore nei pazienti con Breakthrough cancer Pain rispetto ai pazienti senza tale disturbo (1,9 milioni di Us$ vs 227 mila Us$, rispettivamente). Il peso preponderante dei costi sanitari era attribuibile alle ospedalizzazioni che incidevano per il 90% dei costi totali tra i pazienti con Btcp (per l’88% tra i pazienti oncologici senza Btcp). Inoltre, i pazienti con Breakthrough cancer Pain sopportano maggiori costi diretti globali correlati al dolore, in confronto ai pazienti in cui il Breakthrough cancer Pain non è presente. In questi pazienti la probabilità di cercare assistenza in pronto soccorso è maggiore, rispetto ai pazienti con dolore cronico senza Breakthrough cancer Pain. Attuali trattamenti farmacologici - A oggi non esiste un protocollo riconosciuto per il trattamento farmacologico del Btcp nei pazienti con dolore cronico oncologico ed inoltre tale condizione è generalmente sotto diagnosticata e sotto trattata. In aggiunta, molti pazienti non ricevono un trattamento appropriato o assumono farmaci che non hanno specifica indicazione. La maggioranza delle attuali strategie di gestione del Btcp comprende l’uso di ‘rescue medication’ (medicazione di salvataggio), che nella pratica standard è spesso rappresentata da una dose addizionale dello stesso oppioide usato per gestire il dolore cronico di base del paziente. Tuttavia, poiché il profilo del dolore cronico di base è diverso da un tipico episodio di Breakthrough cancer Pain, la gestione di quest’ultimo e le esigenze terapeutiche a esso collegate sono differenti. Per esempio, l’insorgenza dell’effetto analgesico della morfina orale, una ‘rescue medication’ di uso frequente, è di circa 20–30 minuti, ha un picco analgesico a 60’ e la sua durata d’azione è prolungata (circa 4 ore). Sono adesso disponibili numerose formulazioni di fentanyl, molecola oppioide nota da qualche tempo e caratterizzata da elevata efficacia analgesica e buona tollerabilità, con indicazione al trattamento del Breakthrough cancer Pain. Ad eccezione di Instanyl, tutte sono somministrate per via transmucosale orale. Tali formulazioni di fentanyl, sono caratterizzate da un miglior profilo farmacocinetico rispetto a morfina orale, ma richiedono comunque lunghi tempi di somministrazione (14’-25’). Pertanto, la maggior parte di questi farmaci non è appropriata poiché non rispecchia pienamente l’andamento temporale del singolo episodio di Btcp. In termini generali, si può dire che gli analgesici oppioidi siano i farmaci più utilizzati ed efficaci per la gestione del Btcp e che, per garantire un corretto trattamento del Btcp, è necessario assicurare un adeguato controllo del dolore di base e somministrare farmaci al bisogno (tale modalità di somministrazione, infatti, rappresenta il cardine del trattamento del Btcp). Sulla base delle considerazioni sinora fatte, è opportuno ricordare che il farmaco ideale per la gestione degli episodi di Btcp deve soddisfare i seguenti requisiti: essere efficace, avere un rapido inizio d´azione, avere minimi effetti collaterali, essere di semplice e comodo utilizzo. In quest’ottica, la via di somministrazione è un criterio importante per la scelta del farmaco. Instanyl - Instanyl è un farmaco analgesico a base di fentanyl per somministrazione intranasale, indicato per il trattamento del Breakthrough cancer Pain (Btcp, dolore oncologico episodico intenso) in adulti ai quali sia già somministrata una terapia oppioide di mantenimento per il dolore oncologico cronico. Instanyl è stato studiato per aderire alle esigenze di trattamento del Breakthrough cancer Pain, assicurando: rapida insorgenza dell’analgesia, breve durata di azione e buona accettabilità da parte del paziente. Instanyl segue il profilo temporale del Btcp. - Molteplici sono i vantaggi della via di somministrazione intranasale di Instanyl: Ø Rapida insorgenza di azione (un significativo sollievo dal dolore è già evidenziabile dopo 5 minuti dalla somministrazione) Ø Adeguata durata d’azione (mediana 56 minuti) Ø Evita il metabolismo di primo passaggio Ø Biodisponibilità elevata (89%) A conferma del rapido assorbimento, negli studi di farmacocinetica è stato dimostrato che concentrazioni medie plasmatiche di fentanyl pari a 39,7, 79,8 e 252,3 pg/ml erano già rilevabili al momento del primo prelievo di sangue effettuato dopo 2’ dalla somministrazione, rispettivamente per dosi di Instanyl di 50, 100 e 200 μg. Inoltre, grazie alla via di somministrazione intranasale, Instanyl è adatto anche in pazienti con Btcp che non sono in grado di assumere analgesici per via orale, per condizioni che comprendono: vomito, nausea, xerostomia, mucositi o compromissione della funzione gastrointestinale. Fondamentale ricordare che, nei pazienti in trattamento per patologia neoplastica, le condizioni della mucosa nasale sono generalmente migliori rispetto alla mucosa della bocca, creando quindi minori problemi nell’assunzione del farmaco. Gli studi clinici dimostrano che Instanyl è ben tollerato e associato a una bassa incidenza di eventi avversi e di sospensione del trattamento. Gli eventi avversi più comunemente associati a Instanyl sono quelli tipici della terapia oppioide. I dati di uno studio di confronto diretto hanno dimostrato che, nel 65,7% dei pazienti trattati con Instanyl, l’insorgenza di un significativo sollievo dal dolore è stata più rapida che con fentanyl citrato a somministrazione transmucosale orale (Otfc, Oral Transmucosal Fentanyl Citrate). Nello stesso studio, è stato osservato che, dopo appena 5’, nel 25,3% degli episodi di Breakthrough cancer Pain trattati con Instanyl si otteneva una riduzione significativa e clinicamente importante del dolore (vs il 6,8% degli episodi trattati con Otfc; p < 0,001). In questo studio randomizzato, il 77,4% dei pazienti ha espresso una preferenza per Instanyl. Inoltre, un numero doppio di pazienti ha trovato Instanyl molto facile da usare, in confronto a Otfc (90,1% vs 39,8%, p <0,001). Infatti, la somministrazione attraverso uno spray nasale di Instanyl è facile per la sua familiarità con altri farmaci somministrati con la stessa modalità e non richiede spiegazioni complesse circa l’uso. Per la sua facilità di utilizzo, dunque, Instanyl è il farmaco più adatto per un uso domiciliare; inoltre, nel caso l’effetto analgesico non sia totalmente soddisfacente, il paziente può assumere una dose aggiuntiva di prodotto dopo 10 minuti. “Grunenthal è da sempre vicina e particolarmente attenta al paziente che soffre”, spiega Andrea Galanti, direttore medico Grunenthal Italia. “Il Btcp, rappresenta a tutt’oggi un problema di difficile soluzione, che fortemente incide sulla percezione della qualità di vita. Siamo quindi orgogliosi di poter offrire una reale innovazione terapeutica, che risolve alcune esigenze del paziente e del medico curante a oggi non ancora completamente soddisfatte. Instanyl è caratterizzato da un’innovativa modalità di somministrazione, e da un profilo farmacocinetico e farmacodinamico che risultano particolarmente appropriati per il trattamento del Btcp, in quanto ne seguono l’evoluzione temporale. Infatti, Instanyl si distingue dalle altre opzioni terapeutiche per il Btcp per un veloce inizio dell’attività analgesica ed un’efficacia mantenuta nel periodo di presenza del dolore, evitando la presenza di concentrazioni ematiche del farmaco quando questo non sia più necessario. Inoltre, qualora l’effetto analgesico non fosse totalmente soddisfacente, il paziente può assumere una dose aggiuntiva di prodotto dopo soli 10 minuti, diversamente dalle altre formulazioni di fentanyl indicate per il Btcp per le quali è necessario attendere almeno mezz’ora. Per la sua facilità d’uso, Instanyl in formulazione spray nasale è il farmaco più adatto per l’utilizzo domiciliare, sia per il paziente che per il caregiver”.  
   
 

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