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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Maggio 2011
 
   
  CORTE UE BOCCIA REATO CLANDESTINITA’. ZAIA: “SENTENZA DESTABILIZZANTE CHE ANNULLA L’AUTORITA’ E I CONFINI DI UNA NAZIONE”

 
   
   Venezia, 2 aprile 2011 - “Dispiace constatarlo, ma non ci sorprende una sentenza che conferma come in questi ultimi tempi dai palazzi di Bruxelles giungano solo notizie destabilizzanti e contrarie agli interessi e alla sovranità italiani, soprattutto se si parla di immigrazione”. Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, manifesta stupore ma ancor più preoccupazione per gli effetti che avrà la bocciatura della norma italiana che prevede il reato di clandestinità da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. “Il cuore di questa sentenza – prosegue Zaia – è chiarissimo: cancella, in fatto e in diritto, il concetto di confine. Da oggi, chiunque sa che può entrare impunemente in Italia. Le ricadute di questa scellerata visione giuridica e culturale saranno gravissime. Innanzi tutto, ricordo le centinaia di miglia di persone che si stanno muovendo ai nostri confini. Ma, ancora, ricordo che politicamente si cancella una legge votata da un Parlamento sovrano di uno Stato fondatore dell’Ue; culturalmente si vuole minare l’identità di una Nazione e, dunque, della nostra stessa esistenza come popolo”. “Contavamo – aggiunge il presidente – che l’Europa esercitasse quel ruolo di organismo sovranazionale capace di attuare una politica di aiuto e solidarietà nei confronti di tutti i Paesi membri, ma la nostra legittima aspettativa si è rivelata un’illusione. Oltre al danno la beffa: non solo siamo stati lasciati soli, adesso veniamo anche penalizzati da una sentenza che cancella una legge che ci consentiva di fronteggiare e scoraggiare questo fenomeno al quale l’Italia è il Paese europeo più esposto”. “Viene così meno – continua Zaia – una norma essenziale che permetteva di distinguere tra profugo e clandestino, cioè tra due condizioni assolutamente diverse e che, lo ribadisco, ci consentiva di attuare concretamente la nostra volontà di essere solidali. Avvertiamo la necessità di fare la nostra parte, ancor più in questo momento di grave crisi, sul piano dell’aiuto umanitario, ma ciò è possibile solo se siamo messi nelle condizioni di farlo. E come è possibile ciò in una costante situazione di emergenza dovuta ai continui sbarchi sulle nostre coste di centinaia di migliaia di clandestini?” “Leggo un tempismo sospetto in questa sentenza – rileva ancora il presidente veneto –, un intervento a ‘gamba tesa’ nei nostri confronti che avvalora la mia considerazione di un’Europa sorda alle nostre richieste di collaborazione e invece prontissima a cogliere ogni opportunità per mettere in discussione, se non addirittura criminalizzare, le norme attraverso le quali una nazione cerca di difendersi”. “Voglio, infine, esprimere piena solidarietà al Ministro Roberto Maroni – conclude Zaia – e, con lui, penso che la brutta figura non la fa chi sostiene gli interessi di un Paese, ma chi li svende in cambio di una ideologia o di un pugno di voti”.  
   
 

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