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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Dicembre 2006
 
   
  CONCERTO DI NATALE BASILICA DEI SS. FELICE E FORTUNATO DOMENICA 10 DICEMBRE ORE 21.00 ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO DI VICENZA CORO KONTAKION (ROMANIA)

 
   
   È dedicato alla musica di Franz Joseph Haydn il concerto di Natale che l’Oto (Orchestra del Teatro Olimpico) offre tradizionalmente alla città, in collaborazione con l’Assessorato alle attività culturali del Comune di Vicenza e con la circoscrizione nr. 6. Quest’anno l’appuntamento è per domenica 10 dicembre nella basilica dei Santi Felice e Fortunato, alle ore 21, con ingresso gratuito. In linea con i programmi degli anni passati, il programma privilegia un repertorio di musica sacra, proseguendo la rivisitazione delle grandi Messe del periodo classico. Quest’anno l’Oto, diretta da Giancarlo De Lorenzo, con le voci soliste di Lia Serafini (soprano), Nadia Sturlese (Contralto), Enrico Paro (tenore), Federico Scoponi (Basso) e il coro Kontakion di Bucarest, darà vita alla Theresienmesse di F. J. Haydn, la Messa solenne per soli, coro e orchestra (nelle tradizionali parti di Kyrie - Gloria - Credo - Sanctus - Benedictus - Agnus Dei) che il compositore austriaco scrisse nel 1799, nella sua maturità di uomo e di artista. Il “Kontakion”, fondato nel 1989 dal M° Mihail Diaconescu, insegnante al Conservatorio Superiore di Bucarest, è oggi uno dei migliori cori professionali della Romania. Il suo repertorio spazia dal gregoriano alla musica del ventesimo secolo, con una predilezione particolare per l’antico canto di bizantino. Vanta un pregevole curriculum nell’ambito della musica sacra del mondo cristiano sia orientale che occidentale. Il loro stesso nome “Kontakion” riprende infatti una forma compositiva di inno che appartiene al mondo bizantino e alla sua prima musica liturgica, già in uso all’inizio del Vi secolo. Con il concerto di Natale, l’Oto dà inizio ad un’intensa collaborazione con la formazione vocale rumena, che proseguirà con una serata nella chiesa di Sant’ambrogio a Milano e una tournèe in Spagna nei prossimi giorni. L’orchestra vicentina, sotto la guida del suo attuale direttore, sta infatti ottenendo un ampio consenso da parte degli ambienti musicali europei, che apprezzano la crescita artistica e i risultati della formazione strumentale. Interesante il cast dei solisti scelti per questa serata: Lia Serafini, cantante vicentina già apprezzata nei repertori barocchi per le sue qualità espressive, si esibisce in diversi concerti nella sua città ma anche in produzioni italiane ed internazionali; Nadia Sturlese, che ha iniziato giovanissima gli studi musicali di pianoforte e successivamente di canto, si è specializzata in musica vocale da camera ed è protagonista di importanti produzioni con grandi direttori, da Zubin Metha a Muti a Gavazzeni. Enrico Paro è tenore lirico, apprezzato interprete del repertorio novecentesco ed operistico, e ha riscosso molti consensi nei teatri italiani, in sedi prestigiose come il Gran Teatro La Fenice di Venezia, il teatro Ponchielli di Cremona, il Donizetti di Bergamo, l’Opera di Stato di Friburgo, il Musikverein di Vienna, l’Accademia Santa Cecilia di Roma, in collaborazioni con le principali orchestre; Federico Scoponi, cantante e direttore d’orchestra, è specializzato nel repertorio antico e barocco. Gli studi musicali svolti in Italia e Svezia lo hanno portato ad incontrare compositori quali G. Ligeti, P. Boulez, L. Berio, G. Grisey, H. Lachenmann, H. Pousseur, personalità determinanti per la sua formazione. Saranno gli interpreti di un programma interamente basato sulla musica che Franz Joseph Haydn dedica all’imperatrice Maria Teresa d’Austria. Si seguono infatti la Sinfonia n. 48 “Maria Theresia” che introduce la “Theresienmesse” (Hob. Xxii) in Si bemolle maggiore, per soli, coro e orchestra. Contemoporaneo di Mozart, Haydn visse in un periodo ricchissimo di stimoli e di cambiamenti nell’ambiente culturale viennese, uno dei più vivaci dell’Europa del tempo. Nella sua lunga vita (1732 - 1809) fu testimone di cambiamenti radicali: aveva 18 anni quando morì Bach (1750), a chiusura dell’epoca barocca, e 72 quando ci fu la prima dell’eroica di Beethoven (1804) che apriva le porte al periodo romantico. Partecipò in prima persona all’affermazione di forme come sinfonia, la sonata, i quartetti d’archi, visse i cambiamenti sociali e culturali che videro i concerti pubblici diventare popolari e il forte mecenatismo delle corti reali. In questi cambiamenti, Haydn rimase un pioniere e una figura di riferimento. La gran parte delle sue composizioni sono musica orchestrale e strumentale. I suoi capolavori corali della maturità, dalle “Stagioni “ a “La Creazione” sono tutti successivi al 1795, quando il principe Nicola Ii gli commissionò di scrivere diverse Messe all’anno. Haydn, già sessantenne, non cessò di esplorare nuove forme compositive espandendo la forma della Messa combinando il testo sacro con le risorse dell’orchestra sinfonica classica. Ne risultarono le Messe sinfoniche. Composta nel 1799, la Theresienmesse fa parte delle ultime sei Grandi Messe di Haydn, che l’autore titola semplicemente “Missa”. Il titolo attuale resta oggetto di congetture, anche se è chiaro il riferimento all’imperatrice d’Austria. La partitura, tarata sulle forze orchestrali presenti ad Einsenstadt negli anni 1798 e 1799, presenta una formazione ristretta nella sezione dei fiati, con soli due clarinetti, due fagotti e due trombe. Un piccolo gruppo che Hayd utilizza magistralmente ottenendo un grandissimo effetto. La Messa si basa sui contrasti musicali, come tra l’inizio lento e calmo del Kyrie e le vigorose pagine finali del Credo, o come tra le strutture semplici dell’inno e le complesse fughe, tra i sottovoce degli archi e i brillanti passaggi orchestrali dominati dalle trombe. Il quartetto dei solisti dialoga con il coro o spicca in lunghe sessioni come nell’ “et incarnatus est”. Nel complesso, la Messa brilla della vitalità e dell’inesauribile ispirazione del suo compositore che anche nella parte conclusiva della sua vita non cessò di sperimentare e di stupire il suo pubblico. .  
   
 

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