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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Maggio 2011
 
   
  BOLZANO: DATI POSITIVI DALL’OCCUPAZIONE E L’ECONOMIA È IN RIPRESA

 
   
  Bolzano, 2 maggio 2011- Quello che è emerso dalla conferenza stampa convocata questa il 28 aprile a Palazzo Widmann dall’assessore provinciale competente per il settore del lavoro, Roberto Bizzo, è un quadro molto positivo dell’occupazione in Alto Adige. Attualmente il tasso di disoccupazione in Alto Adige è attestato al 2,7% , un dato che fotografa sostanzialmente una situazione di piena occupazione, ha sottolineato nel corso della conferenza stampa il direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn. L’assessore provinciale al lavoro, Roberto Bizzo, ha sottolineato, nel corso della conferenza stampa di questa mattina incentrata sulla situazione occupazionale in provincia di Bolzano, il dato riguardante la piena occupazione attestata al 2,7% e suscettibile, se non interverranno elementi negativi, di ridursi ulteriormente nel corso dell’anno sino al 2,5%. Bizzo ha inoltre posto l’accento sul fatto che l’Alto Adige ha superato anche gli obiettivi fissati dal Trattato di Lisbona in merito al raggiungimento del livello del 60% di occupazione femminile. In Alto Adige attualmente lavora infatti il 65% delle donne, ma restano da colmare, ha aggiunto, altre lacune come, ad esempio, il “gender pay-gap”, cioè la differenza, a parità di lavoro, tra le retribuzione degli uomini e delle donne. Si deve inoltre puntare, secondo l’assessore, ad aumentare ulteriormente il numero di donne attive nel mondo del lavoro. Gli obiettivi prioritari dell’Assessorato per quanto riguarda il mercato del lavoro in generale sono il miglioramento della qualità dell’offerta occupazionale, la stabilizzazione dei rapporti di lavoro con una conseguente riduzione del precariato e la maggiore conciliabilità lavoro e vita famigliare. Sulla base dei dati aggiornati raccolti dall’Ufficio osservazione del mercato del lavoro, diretto da Stefan Luther, la situazione occupazionale in provincia di Bolzano ha sostanzialmente recuperato i danni causati nel corso della crisi economica iniziata nel 2008 e che ha toccato il suo punto più forte nel giugno del 2009. Dal giugno del 2010, ha sottolineato nel corso della conferenza stampa il direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, è iniziato un processo di recupero dell’economia altoatesina e soprattutto dei livelli occupazionali che ha coinvolto tutti i settori produttivi ad esclusione dell’edilizia. In concomitanza con la Giornata del 1° maggio si può quindi registrare, secondo gli esperti del settore, uno sviluppo complessivamente molto positivo con un sensibile aumento dei posti di lavoro disponibili rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In merito ai dati dell’edilizia l’assessore Bizzo ritiene che il forte aumento dell’occupazione che ha caratterizzato il settore sino al 2007 era legato prevalentemente alla realizzazione di una serie di importanti infrastrutture sia nel settore produttivo che abitativo nel capoluogo, a Merano e Brunico, ed a suo giudizio non è realistico pensare che questa contingenza si possa ripetere nel breve periodo. Il direttore dell’Ufficio osservazione del mercato del lavoro, Stefan Luther, ha quindi fornito alcune tabelle riguardanti la disoccupazione provinciale dai quali viene confermata la ripresa. Restano tuttora disoccupate in Alto Adige circa 6000 persone anche se va sottolineato che il tasso del 2,7% può essere interpretato in parte come una sorta di “disoccupazione frizionale” che riguarda, tra l’altro, persone registrate nella fase di passaggio tra un lavoro e l’altro. Lo “zoccolo duro” con reali difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro è composto da circa 2500/2700 persone, 1500 delle quali hanno scarsa formazione professionale e tra queste vi sono anche stranieri. Altri 900 casi, sottolinea Luther, riguardano persone nella fascia d’età al di sopra dei 50 anni con scarsa flessibilità occupazionale ai quali si aggiungono circa 300 persone prive di lavoro dopo oltre tre anni di occupazione presso la stessa ditta. Per queste persone vengono posti in campo dalla Ripartizione lavoro vari strumenti ed ammortizzatori sociali e l’impegno da parte dei responsabili del settore è notevole.  
   
 

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