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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Dicembre 2006
 
   
  L’EDITORIA NEL LAZIO FIERA DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIA PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI

 
   
  Roma, 11 dicembre 2006 - L’editoria in Italia - Nel 2004 gli editori censiti in Italia sono stati 2. 609 - Di questi editori, quelli definiti “attivi”, ossia che hanno dichiarato di aver pubblicato uno o più libri nel corso dell’anno, sono stati 1. 805, pari al 69,2% del totale censito, mentre gli editori “a produzione nulla”, ossia che non hanno pubblicato libri nel corso del periodo di riferimento, sono stati 804, pari al 30,8% del totale censito (tabella 1-grafico 1). Nel 2003, invece, gli editori censiti sono stati 2. 684: di questi, il 68,8% erano attivi ed il 31,2% erano a produzione nulla, mentre l’anno precedente, ossia il 2002, il totale degli editori era pari a 2. 636, di cui il 66,8% attivi ed il 33,2% a produzione nulla. Tabella 1: Editori censiti: attivi e con produzione nulla (valori assoluti)
v. A. 2004 v. A. 2003 v. A. 2002
Attivi Produzione nulla Censiti Attivi Produzione Nulla Censiti Attivi Produzione nulla Censiti
Nord-ovest 596 257 853 604 264 868 589 300 889
Nord-est 386 141 527 384 155 539 356 187 543
Centro 519 276 795 545 276 821 525 249 774
Sud 208 81 289 218 87 305 200 81 281
Isole 96 49 145 95 56 151 90 59 149
Italia 1. 805 804 2. 609 1. 846 838 2. 684 1. 760 876 2. 636
Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi Federlazio su dati Istat, La produzione libraria 2004 L’editoria nel Lazio - Nel Lazio, nel 2004 gli editori censiti sono stati 450; di questi, 292 sono attivi (64,9%) mentre 158 (35,1%) hanno una produzione libraria nulla (tabella 14 e Grafico2). Rispetto al 2002-2003, le quote percentuali relative agli editori attivi hanno subito una certa flessione: dal 70,3% del 2002 al 68,6% del 2003 per giungere al 64,9% del 2004. Per complementarietà, la rilevanza degli editori con produzione nulla, è aumentata, passando dal 29,7% del 2002 al 31,4% del 2003 al 35,1% del 2004. Tabella 2: Editori censiti: attivi e con produzione nulla (valori assoluti).
v. A. 2004 v. A. 2003 v. A. 2002
Attivi Produzione nulla Censiti Attivi Produzione Nulla Censiti Attivi Produzione nulla Censiti
Frosinone 6 4 10 5 1 6 9 2 11
Latina 6 0 6 5 2 7 5 0 5
Rieti 0 2 2 0 2 2 0 3 3
Roma 271 148 419 293 134 427 280 121 401
Viterbo 9 4 13 7 3 10 6 1 7
Lazio 292 158 450 310 142 452 300 127 427
Italia 1. 805 804 2. 609 1. 846 838 2. 684 1. 760 876 2. 636
Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi Federlazio su dati Istat, La produzione libraria 2002-2004. Nell’ambito della sola editoria attiva, la composizione del settore dal 2002 al 2004 ha subito qualche variazione in termini di dimensione delle imprese attive sul corrispondente totale di riga. A Frosinone, si rafforza la media dimensione, arretra la piccola mentre i grandi editori attivi non sono predenti. A Latina invece accade l’opposto: si rafforzano le imprese editrici piccole e arretrano quelle medie; anche qui i grandi editori attivi non sono presenti. Situazione sostanzialmente invariata a Roma, dove i piccoli editori aumentano solo lievemente (dal 64,6% al 65,2%), per l’altrettanto lieve riduzione degli editori medi e grandi. Per contro, a Viterbo si rileva l’indebolimento dei piccoli editori attivi (dal 66,7% al 57,1%) ed il rafforzamento di quelli medi (dal 33,3% al 42,9%); anche qui i grandi editori attivi non sono presenti. Nel complesso, la nostra regione vede una ricomposizione del settore editoriale attivo per dimensione tra il 2002 ed il 2004, per la duplice riduzione dell’impatto dei piccoli e medi editori sul totale degli attivi che, rispettivamente, passano dal 65,3% al 63,4%, e dal 28,0% al 26,7%, a vantaggio dei grandi editori (dal 6,7% al 9,9%). Tabella 3: Editori attivi: composizione dimensionale.
2004 2003 2002
Piccoli Medi Grandi Totale Piccoli Medi Grandi Totale Piccoli Medi Grandi Totale
Frosinone 83,3 16,7 0,0 100,0 80,0 20,0 0,0 100,0 88,9 11,1 0,0 100,0
Latina 100,0 0,0 0,0 100,0 80,0 20,0 0,0 100,0 60,0 40,0 0,0 100,0
Rieti
Roma 61,6 28,0 10,3 100,0 65,2 28,0 6,8 100,0 64,6 28,2 7,1 100,0
Viterbo 77,8 11,1 11,1 100,0 57,1 42,9 0,0 100,0 66,7 33,3 0,0 100,0
Lazio 63,4 26,7 9,9 100,0 65,5 28,1 6,5 100,0 65,3 28,0 6,7 100,0
Italia 63,4 26,6 10,0 100,0 64,8 25,6 9,5 100,0 63,5 26,3 10,2 100,0
Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi Federlazio su dati Istat, La produzione libraria 2002-2004. L’indagine Federlazio Le caratteristiche delle imprese - La ricerca che la Federlazio ha svolto nel mese di giugno 2006 si basa sui risultati emersi dalla somministrazione di un questionario strutturato in 10 domande, in alcuni casi articolate in sotto-domande, a risposta sia chiusa che aperta. Si tratta dunque di un questionario quali-quantitativo, allegato alla presente indagine, costruito a seguito di riunioni intercorse con i principali rappresentanti del settore. Sulla base dei tali risultati del questionario, il campione Federlazio rappresenta il 12,9% degli editori censiti ed il 19,9% degli editori attivi nel Lazio nel 2004 (fonte Istat[1]). Per classe di addetti, la maggioranza delle aziende del campione appartiene prevalentemente alla micro dimensione, ossia fino a 9 addetti, con una percentuale pari al 72,4%. All’aumentare della dimensione aziendale, la percentuale delle imprese appartenenti alla classe di addetti di ordine superiore si riduce: il 15,5% sono imprese con 10-49 addetti e l’1,7% con oltre 50 addetti. Il 10,3% delle imprese intervistate, invece, non ha indicato gli addetti. Tabella 2. 0: Dimensione media delle imprese.
Classe di addetti Percentuale
1 – 9 72,4
10 – 49 15,5
Oltre 50 1,7
n. D. 10,3
Totale 100,0
Fonte: Indagine Federlazio. Per forma giuridica, prevale indiscutibilmente la società a responsabilità limitata, forma indicata dal 75,9% delle imprese, cui segue la ditta individuale, con il 15,5% e la società di persone in senso lato (Sas o Snc) con il 5,2%; le “altre strutture societarie” sono state scelte dal 3,4% delle imprese. Tabella n. 2- Forma giuridica delle imprese.
Percentuale
Ditta individuale 15,5
Società di persone 5,2
Società di capitali, di cui:
- Società a responsabilità limitata 75,9
- Società per azioni 0,0
Altre strutture 3,4
Totale 100,0
Fonte: Indagine Federlazio. Le classi di addetti, focalizzate sulle imprese costituite sotto forma di società a responsabilità limitata o ditta individuale (pari al 91,4% del totale delle imprese intervistate) sono evidenziate nella tavola n° 3. Tabella n. 3 – Società a responsabilità limitata o ditte individuali per classi di addetti.
Forma giuridica/Classe di addetti Srl % Di %
1 – 9 70,5 88,9
10 – 49 18,2 0,0
Oltre 50 0,0 0,0
n. D. 11,4 11,1
Totale 100,0 100,0
Fonte: Indagine Federlazio. Risultati della ricerca - Le aree di attività delle imprese editoriali considerate vedono la prevalenza di Saggistica, con il 19,5%, seguita da Narrativa e Poesia, indicata dal 18,9%, dalla Saggistica Universitaria (7,9%) e dai Libri per Ragazzi (7,4%). L’architettura standard della filiera del libro è stata schematizzata e quindi sottoposta alle imprese editoriali intervistate, come elenco di “potenziali criticità”. Dalle risposte ottenute, tali aziende hanno indicato nella Distribuzione (18,2%) e nelle Librerie (14,4%) le fasi più importanti dove si dovrebbe in qualche modo intervenire. Tra le indicazioni e le proposte delle imprese correlate al grafico su riportato, emerge quella di favorire l’aggregazione di imprese editoriali librarie in consorzi di scopo. Tra i loro obiettivi è stata segnalata la necessità di migliorare la promozione e la distribuzione dei piccoli editori indipendenti nella regione Lazio, in tutti quei comuni dove oggi non esistono librerie. In merito alle librerie, le piccole imprese editoriali chiedono la creazione di accordi di filiera editori-librai ma anche piani atti a favorire una diversa e maggiore articolazione delle librerie sul territorio. In un’ottica di aggregazione viene fortemente sentita l’esigenza di: creare magazzini comuni onde agevolare, in primo luogo, la centralizzazione della logistica soprattutto per quei piccolissimi editori che non dispongono di un magazzino proprio; creare spazi espositivi per i piccoli editori; introdurre agevolazioni per il trasporto delle merci da parte dei corrieri; sostenere la pubblicità finanziando parte dei costi relativi all’acquisto di appositi spazi pubblicitari, sia nei circuiti della carta stampata che in quelli televisivi. Per questi ultimi promuovere programmi specializzati sul libro e sulla lettura per far conoscere ad un pubblico più ampio le novità editoriali degli editori del Lazio. Agevolare il rapporto tra i piccoli editori e le biblioteche pubbliche della nostra regione; Per approfondire le criticità sopra elencate, si è scelto di dettagliare il campo di attività delle società di services, chiedendo poi, alle aziende editoriali, di indicare i servizi che più arrecano problemi. Il 42,6% delle risposte si è concentrato sull’attività di promozione editoriale svolta da queste società, ritenuta una delle maggiori criticità del settore, seguita dai “servizi editoriali largamente intesi” (14,8%) e dai “software” (13,1%). Ulteriormente intervistate per comprendere quali forme di sostegno si attendono, le piccole imprese editoriali hanno, tra l’altro, auspicato la creazione di una rete di promoter nelle varie province del Lazio, dato che spesso la promozione di limita al capoluogo. Tra le variabili esterne alla filiera del libro (graf. 4), che tuttavia condizionano pesantemente l’attività editoriale, le imprese hanno prevalentemente indicato i problemi derivati dal credito e dal mondo bancario; problemi legati alla natura stessa dell’impresa editoriale, che di solito non possiede garanzie reali, tranne quella rappresentata dal proprio catalogo, e che saranno acuiti dall’entrata in vigore della direttiva di Basilea 2, che scatterà il prossimo gennaio. In merito alle iniziative promozionali della lettura, possiamo annoverare i seguenti suggerimenti: la creazione di punti vendita degli editori laziali; l’organizzazione di manifestazioni provinciali, accogliendo i piccoli editori in spazi che verrebbero da loro allestiti; in alternativa, l’organizzazione di un sistema fieristico itinerante; la creazione della “cittadella del libro”; l’organizzazione di attività di promozione della lettura nelle scuole, in collaborazione con gli Enti Locali; l’incentivazione dell’acquisto, da parte delle biblioteche, di libri degli editori laziali. Infine, è stato chiesto quali figure professionali del settore editoriale risultino scarse per carenza di adeguata formazione. In primo luogo, le imprese lamentano la scarsa presenza di redattori ed impaginatori, cui seguono addetti stampa, grafici e correttori. .
 
   
 

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