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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 04 Maggio 2011 |
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L’ACQUA DI VERONA È LA MENO CARA IN TUTTO IL VENETO, E ALL´80° POSTO SU 106 CITTA´ IN ITALIA
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Verona, 4 maggio 2011– La riorganizzazione dei servizi idrici allo specchio, in un momento delicato come quello che vedrà il Referendum sulla privatizzazione, il prossimo 12 giugno. In Aato, Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale Veronese questa riorganizzazione è un dato oggettivo, scritto nero su bianco rapporto consegnato ai sindaci durante l’ultima assemblea: funziona, non spreca denaro, ottimizza le risorse, assicura una qualità dell’acqua ottimale, e, soprattutto, va nella direzione dell’allineamento delle tariffe per tutti i suoi Comuni aderenti, gestiti dalle società di gestione Acque Veronesi e Gardesana Servizi (prevista nel 2012). Ed è nero su bianco anche nei dati di cittadinanza attiva, che ha pubblicato il “Dossier acqua 2010” , in cui Cittadinanza Attiva passa sotto la lente d’ingrandimento una per una 206 città italiane. Le tariffe veronesi si confermano le più basse in tutto il Veneto, più basse anche delle tariffe di Venezia, storicamente da sempre le meno costose. Ben al di sotto della media regionale di 231 euro annui per una famiglia media (ultimi dati cittadinanza attiva), Verona si colloca all’ 80° posto nella classifica: 201 euro la media Veronese di spesa per un anno di servizio idrico, fognario e di depurazione e controllo dell’acqua, contro i 203 euro di Venezia, al 79° posto. Al 67° posto c’è Belluno con 222 euro di spesa, mentre Treviso si trova al 65° posto, con 230 euro in media di spesa annua. Al 49° posto troviamo Vicenza, con 260 euro di spesa per una famiglia media all’anno, al 43° Padova, dove una famiglia spende in media 267 euro per la bolletta dell’acqua. Rovigo la più cara, al 16° posto, con 340 euro in media, in bolletta. Soddisfazione dal Presidente dell’Autorità d’Ambito Veronese, Mauro Martelli: “Il dossier acqua 2010 pubblicato dalla associazione “cittadinanza attiva” certifica ancora una volta quello che oramai è un trend consolidato per quanto riguarda il sistema idrico integrato veronese. La classifica infatti pone Verona all’ottantesimo (su 106 capoluoghi esaminati) posto delle città più care in relazione alle bollette pagate dagli utenti, mentre sul fronte Veneto Verona risulta la meno cara tra tutte le sette provincie. Ovviamente il costo è riferito alla totalità del servizio quindi dalla derivazione alla fognatura fino alla depurazione e la successiva riammissione dello scarico in ambiente. Fermo il presupposto che le chiacchiere e la polemica si sciolgono di fronte ai dati ufficiali il rapporto certifica che, per quanto riguarda il Veneto e Verona in particolare, le aato stanno svolgendo l’attività di regolazione e calmierazione sul costo del servizio idrico in linea con il mandato di legge e che le due società di gestione pubbliche che operano su Verona stavano raggiungendo i livelli di organizzazione ottimali mettendo in campo nel 2009 oltre 50 Ml di euro di investimenti realizzati. Poi una serie di iniziative normative del governo Prodi prima e di quello Berlusconi poi hanno creato un caos istituzionale che ha messo in ginocchio l’operatività dei soggetti gestori pubblici che si sono visti negare l’accesso al credito per la scadenza dei contratti di servizio al 31.12.2011 imposta dal legislatore in nome di una liberalizzazione del servizio idrico che generalizza le situazioni da Lampedusa alla Val D’aosta. La grande eterogeneità delle situazioni italiane però , secondo il mio punto di vista, non può dipendere da un’unica ricetta Romana ma la competenza dovrebbe essere delle Regioni che autonomamente possano decidere in base alle proprie peculiarità se ricorrere o meno al capitale privato. Ai liberisti senza se e senza ma voglio suggerire di osservare con attenzione la classifica e si renderanno conto che l’assioma privato uguale miglior servizio e minori tariffe non è proprio un dogma inattaccabile anzi la classifica forse evidenzia esattamente il contrario. Gli investimenti complessivamente realizzati sul territorio dell’Ato Veronese nel corso del 2006-2010 ammontano circa a 151,15 milioni di euro che corrispondono al 20,6% del totale degli investimenti previsti nel Piano d’Ambito (732milioni di euro). Di tali investimenti circa 61 milioni sono stati realizzati dai Comuni e Gestori preesistenti negli anni 2006-2008, mentre circa 90 milioni sono stati realizzati negli anni 2007-2010 dalle due Società a regime a seguito dell’affidamento “in house” (Acque Veronesi e Gardesana Servizi) |
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