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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Dicembre 2006
 
   
  INGRESSO NELL’E-EUROPA: L’OBIETTIVO DELLE REGIONI ITALIANE VERSO IL 2010 UN CONVEGNO SUL TEMA “LA SFIDA DEL DIGITAL DIVIDE: POTERI LOCALI E DEMOCRAZIA DIGITALE” PALERMO - 12 DICEMBRE 2006

 
   
  Milano, 11 dicembre 2006 – “La sfida del digital divide: poteri locali e democrazia digitale” è il tema del convegno che si terrà a Palermo il 12 dicembre 2006 Presso l’ Hotel Astoria Palace. Di seguito il programma del convegno organizzatodall´Aiccre, il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d´Europa, sul tema del Digital Divide, Tra gli interventi, quello di Luigi Vimercati, Sottosegretario Ministero Comunicazioni. Programma: Saluti delle autorità regionali e locali; Introducono: Nello Musumeci, Presidente Aiccre Sicilia; Alessandra Siragusa, Vicepresidente Aiccre Sicilia. Coordina: Pietro Puccio, Segretario Aiccre Sicilia: “Agenda locale digitale 2010: una sfida ed una opportunità” Interventi di: Luigi Vimercati, Sottosegretario Ministero Comunicazione; Roberto Di Giovan Paolo, Segretario Generale Aiccre; Javier Ossandon, Presidente Associazione europea poteri locali Elanet. “I poteri locali e la sfida digitale: le esperienze” Coordina: Rosalia Schirò, Vicepresidente Aiccre Sicilia. Interventi di: Susanna Rebecchi, Romawireless; Alberto Cavalli, Presidente Provincia di Brescia; Daniele Lattanzi, Linkem, Rete Wi-fi Bz, Mn, Br; Michele Mezza, Rai; Carlo Alberto Morosetti, Tg2 Rai; Sergio Bellucci, Welfare della Comunicazione. Dibattito. I lavori inizieranno alle ore 9. 30 e si protrarranno sino alle 17. 00. “Ogni Autorità Locale e Regionale farà del proprio meglio per supportare ed implementare politiche nelle regioni e nelle aree locali assicurando l’accesso alla banda larga dei servizi on-line per tutti i cittadini in Europa entro il 2010. ”: è l’Obiettivo 1 dell’Agenda Locale 2010. Nel 2005 si sono infatti riuniti a Cracovia rappresentanti dei Governi Locali e Regionali, delle università, delle aziende Ict, e gli esperti che lavorano nell’ eGovernment, per fissare i traguardi tecnologici che le amministrazioni locali di ogni paese comunitario si devono impegnare a raggiungere entro il 2010. Dal dibattito è emerso che per colmare il digital divide in Europa è indispensabile aumentare gli investimenti in ricerca e innovazione al 3% del prodotto interno loro euoropeo: un grande sforzo per un grande obiettivo, quello della crescita economica all’insegna di inclusione e cooperazione. Il beneficio dell’innovazione digitale deve raggiungere tutti i cittadini, senza penalizzare le zone più rurali. Un obiettivo importante, in vista del quale in tutte le regioni italiane, una volta presa coscienza delle sfide da affrontare, devono essere avviati programmi di innovazione tecnologica e culturale che sostengano l’allineamento delle Amministrazioni locali, delle imprese e dei singoli cittadini alla società della comunicazione digitale. La banda larga è uno tra i fattori strategici per la competività delle imprese, l’evoluzione della ricerca nell’università e nel settore scientifico. Oltre ad accelerare i processi di comunicazione, la connessione ad intenet ad alta velocità consente infatti di lavorare su grandi quantità di dati più o meno complessi che altrimenti non sarebbero accessibili, favorendo, attraverso la potenza di calcolo, comparazione, sintesi, lo sviluppo culturale ed economico di una comunità, che entra così a far parte a pieno titolo della società dell’informazione. La banda larga mette in comunicazione i territori di una stessa regione, che finora non hanno avuto l’opportunità di dialogare e confrontarsi a causa dell’arretratezza delle tecnologie, e nello stesso tempo consente il collegamento del locale con il globale, in un rinnovato scenario di competizione e cooperazione. Il collegamento telematico con le amministrazioni locali garantisce la cultura della trasparenza, e semplificando l’accesso ai servizi on line e alle informazioni che possono razionalizzare la burocrazia, riduce il senso di isolamento e di esclusione del cittadino dalla vita politica e sociale del municipio di appartenenza. La maggior parte dei paesi d’Europa si trova in uno stato di arretratezza tecnologica a livello sia pubblico che privato. In Italia il 25% della popolazione non è ancora coperta dalla banda larga, un servizio che, se fino a pochi anni fa era considerato elitario e non rappresentava ancora un fattore di discriminazione nel sistema della comunicazione globale, attualmente è diventato uno strumento imprescindibile per lo sviluppo di un’azienda pubblica o privata e, di riflesso, per la qualità della vita del singolo cittadino. Un quarto degli italiani esclusi dalla broadband, dal Trentino Alto Adige alla Sicilia: il digital divide si estende infatti a macchia di leopardo lungo il Bel Paese, concentrandosi nei centri urbani che contano meno di 10. 000 abitanti, circa il 70% dei Comuni d’Italia. Esiste dunque un forte dislivello tecnologico fra le grandi città, capoluoghi di regione e di provincia, e i centri abitati minori, che rischiano progressivamente di trasformarsi nel “terzo mondo digitale”, a causa dei ritardi e rallentamenti nei ritmi di informazione e produzione. I grandi operatori di telecomunicazioni al momento non sono inclini ad investire nei piccoli Comuni attualmente esclusi dalla banda larga, che rappresentano un target di scarsa rilevanza in termini di marketing, e che non di rado sono penalizzati, nelle comunità più rurali, dalle difficoltà materiali di interrare i tradizionali cavi per la connessione internet. L’alternativa arriva con i nuovi provider apparsi nel mercato delle telecomunicazioni, che avvalendosi di tecnologie d’avanguardia, come il Wifi, che si coniugano ad una pianificazione di costi razionale e calibrata, stanno dimostrando la possibilità di cancellare il digital divide italiano nel giro di pochi mesi. Linkem sta operando in questa direzione, collaborando con le Pubbliche amministrazioni locali italiane che hanno scelto di imprimere una spinta propulsiva all’economia e alla comunicazione territoriale. Una grande risorsa proviene dai fondi strutturali e di sviluppo rurale dell’Unione europea, che possono essere utilizzati per la realizzazione di infrastrustture regionali di banda larga nei comuni e nelle province tuttora escluse dal servizio. Molte zone del territorio italiano non sono coperte dalla banda: sono circa 6000 su un totale di 8000 i comuni che attualmente si trovano in tale condizione di digital divide, il divario tecnologico, e per i quali Linkem rappresenta la soluzione. Milioni di imprenditori, commercianti, professionisti, o classici utenti di internet che rivendicano il diritto alla navigazione veloce per ottimizzare il proprio traffico di affari e razionalizzare la routine lavorativa, accedere agilmente a servizi e informazioni on line o, semplicemente, comunicare con il mondo esterno e migliorare la qualità della vita. Ad oggi le reti territoriali Linkem si estendono in Lombardia (Valli Lepontine, provincia di Brescia, provincia di Mantova, Oltrepò Pavese, Parabiago, provincia di Sondrio, Valle del Luinese, Vallarsa, Valle Imagna, Valsassina), e in Trentino Alto Adige (provincia di Bolzano), raggiungendo una popolazione che, secondo i dati Istat, ammonta a circa 600 mila abitanti per 350 comuni. Si tratta di territori dalle caratteristiche geo-morfologiche particolari, aree disagiate o comuni montani, zone impervie nelle quali l’operazione di interramento dei tradizionali cavi per la connessione risulterebbe complesso e molto costoso. Per la realizzazione delle proprie reti, Linkem utilizza tecnologie wireless innovative, economiche e a basso impatto ambientale, che hanno ormai raggiunto una versatilità ed un’affidabilità tali da rappresentare una valida e collaudata alternativa alle tradizionali tecnologie xDsl. Alla tecnologia wireless (per l’acceso ad internet) si coniuga il protocollo radio Hiperlan (per trasferire la connettività da un luogo all’altro): una soluzione che consente di coprire distanze di diversi chilometri dimostrandosi idonea sia per la realizzazione di infrastrutture di dorsale, sia per l´accesso da parte degli utenti, i quali vengono dotati di un’antenna ricevente da installare sul tetto del proprio domicilio e di cavo di connessione Ethernet che porta la connettività dall’antenna ricevente all’interno dell’edificio. .  
   
 

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