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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Maggio 2011
 
   
  CARTA SCONTO BENZINA IN LOMBARDIA: COMUNI CONSIDERINO BUONA FEDE LE MULTE VANNO DATE SOLO A CHI NE HA FATTO UN USO FRAUDOLENTO

 
   
  Milano, 5 maggio 2011 - ´Regione Lombardia ha fra gli obiettivi prioritari quello di semplificare la vita dei cittadini, non certo quello di complicarla. E questo vale anche per lo sconto benzina. L´averlo legato infatti alla Carta regionale dei Servizi (Crs) permette ai cittadini di non incorrere in multe salate in caso di dimenticanze (come il non aver comunicato il cambio di indirizzo) avvenute in buona fede´. Lo precisa Romano Colozzi, assessore al Bilancio, Finanze e Rapporti Istituzionali della Regione Lombardia, replicando alle dichiarazioni dei consiglieri regionali del Partito Democratico Gaffuri e Alfieri, che ´quantomeno avrebbero dovuto individuare i termini reali del problema prima di cimentarsi in dichiarazioni roboanti´. ´Noi - prosegue Colozzi - non abbiamo responsabilità rispetto alle multe che in questi giorni stanno ricevendo quei cittadini delle province di Como e Varese, che hanno utilizzato in modo scorretto la Carta sconto benzina a seguito di cambi di residenza che non sono stati comunicati. Anzi, Regione Lombardia sta facendo davvero di tutto perché siano puniti solo i casi di abuso´. ´Gaffuri e Alfieri - prosegue Colozzi - raccogliendo la più che legittima protesta dei cittadini sanzionati non per un uso fraudolento della vecchia carta sconto, ma per una mera questione formale, si rivolgono alla Regione e parlano di multa regionale. La Regione invece non ha potere sanzionatorio, che è di competenza dei Comuni (come previsto dalla l.R. 28/99), a cui spetta l´introito delle sanzioni stesse. La legge è molto chiara e non si riferisce ai cittadini che, pur avendo cambiato residenza, hanno mantenuto il diritto allo sconto. E´ evidente che i casi in questione sono stati erroneamente trattati dai Comuni stessi´. La legge 689/81 sulle sanzioni amministrative obbliga a tener conto della lesione effettiva e della buona fede. ´I Comuni, e molti di questi correttamente lo hanno fatto -conclude Colozzi - dovevano considerare che i cittadini avevano agito in buona fede, pensando che non vi era bisogno di comunicazioni, perché si trasferivano in altro Comune della stessa fascia dove, quindi, avrebbero beneficiato comunque dello sconto. Inoltre, sempre la l.R. 28/99, stabilisce che la sanzione spetta a chi ne ha fatto un uso fraudolento. E´ quindi necessario che tale questione sia risolta dai Comuni senza aggravi per i cittadini in buona fede´.  
   
 

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