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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Maggio 2011
 
   
  L’ISOLA DEI CANI LENZ TEATRO PARMA 17-21 MAGGIO 2011

 
   
   Parma, 5 maggio 2011 - Dal 17 al 21 maggio p.V debutta in anteprima a Lenz Teatro L’isola Dei Cani il nuovo progetto di creazione performativa di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto per Lenz Rifrazioni. L’opera concepita in cinque quadri declinati tutti al femminile (le interpreti storiche della compagnia Sandra Soncini, Elena Sorbi, Valentina Barbarini e Barbara Voghera si alternano a nuove presenze come quella della danzatrice Monica Bianchi) si struttura in una successione di paesaggi drammaturgici e visuali autonomi connessi tra loro da uno scheletro narrativo di derivazione eliotiana. In scena cinque Sibille contemporanee sovrappongono al rebus sentimentale della propria esistenza, la crisi e la sterilità dell’occidente, vivendo la loro totale solitudine in compagnia di cinque cani, unici abitanti dell’Isola dei Cani, una terra desolata ai confini della grande città (una penisola realmente esistente nell´East End di Londra nell´ex area commerciale delle Docklands) da cui, sgomente, osservano se stesse e i residui del mondo che le circonda. L’isola scenica è un emiciclo ricoperto di sabbia desertica circondato da sette “vele” inondate da grandi immagini verticali, visioni di dettagli del mondo naturale e domestico resi abnormi e deformati dalla ripresa filmica. Al centro della volta scenica, il fluire senza scopo degli elementi viene interrotto da una macroicona, raffigurazione delle cinque sibille. Unico elemento plastico presente in scena è una poltrona elettrica in cui siedono le cinque donne, trono semovente e luogo da cui annunciare l’enigma senza risposte del tempo presente. L’affresco drammatico si compone in un complesso diagramma di versi, gesti, “chiavi” letterarie fatte di citazioni, da Dante ad Ovidio (Ofelia, Juliet, Caperucita Roja, Faust e Danton e poeti amati dalla compagnia come Hölderlin e Celan tornano con altre “esclamazioni” già composte per alchimie desolanti e profetiche) e frammenti di parti drammatiche vissute dalle attrici. Struttura a cinque movimenti come la tragedia antica, come una sinfonia, come la Waste Land di Eliot: ogni capitolo è il tempo vivente dell’attrice nel gioco enigmistico di un rebus ad incastro. I cinque quadri sono intessuti dalla partitura elettronica elaborata da Andrea Azzali, storico collaboratore della compagnia, che ha costruito un habitat “sonante”: un dialogo tra le composizioni polifoniche delle “Prophetiae Sibyllarum” di Orlando di Lasso (1560) e le voci delle attrici scomposte e frammentate in echi e riverberi. I testi sfumano diventando vapori vocali, soffi, rigurgiti, prodotti terminali di un processo di essiccazione, di disidratazione delle frequenze sonore della voce. I cinque capitoli separati: Sepoltura, Partita, Bruciando, Agua, Tuono saranno presentati anche nell’ambito della 16a edizione di Natura Dèi Teatri/incontemporanea Parma Festival (novembre 2011) intitolata Di uomini e di cani, mentre Bruciando con Valentina Barbarini, sarà visibile a Modena il 24 maggio (h21:30) a Palazzo Santa Margherita all’interno del programma di iniziative dedicate al teatro contemporaneo promosso dalla Galleria Civica. In una convergenza estetica tra fedeltà esegetica alla parola del testo, radicalità visiva della creazione filmica, originalità ed estremismo concettuale dell’installazione artistica, l’opera di Lenz Rifrazioni riscrive tensioni filosofiche e inquietudini estetiche della contemporaneità. Sinossi: Abita in un cimitero di memorie la Sibilla Cumana di Sepoltura (Sandra Soncini). Celebre per i suoi oracoli enigmatici e per l’infinita vecchiaia, vorrebbe finalmente poter morire. Ma al rifiorire della natura nella primavera bugiarda dei vecchi, l’attrice carnosa e attempata ritrova l’eco faustiano della passione amorosa nell’estasi del languore erotico di un chihuahua in vetroresina. In Partita (Elena Sorbi) protagonista è una Sibilla giovinetta che ulula e saltella tra violenze e desideri; una Giulietta affetta da anoressia amorosa: solo corpo, solo sesso, senza emozione e senza sentimento. Per questa sibilla nevrotica e sperduta, i cani non sono compagni fedeli ma sex toys consolatori dei suoi pomeriggi piovosi, profezie di piaceri solitari. Bruciando è la breve epopea di Tiresia (Valentina Barbarini), un vecchio profeta cieco con tette di donna, che vaga per le strade di una città assediata da avvocati, banchieri, rifiuti e pantegane. Accompagnato da un fedele cane-guida, è parodia tragica del vecchio d’ambo i sessi. E’ annegata la Sibilla di Agua (Barbara Voghera), il suo corpo in decomposizione fluttua inerte tra le onde che bagnano le rive dell’Isola dei Cani. Come la Sibilla michelangiolesca in bilico sul piccolo piedistallo cubico, questa Ofelia soffocata da un sacchetto di plastica appare un balenottero agonizzante spiaggiato sulla sua poltrona scenica. In Tuono, è la Sibilla del Giudizio Universale (Monica Bianchi) a ululare l’ultima profezia. Disidratata e dolorante per un’inguaribile emicrania, è in attesa dell’acqua purificatrice, di quel Dies irae tuonato dell´ultima tromba che raccoglierà le anime davanti al trono di Dio. Ma questa Sibilla smagrita e malinconica non aspetterà il giudizio del Dio vendicatore, ma annuncerà l’avvento di un dio uomo, senza inferno e senza paradiso, riflesso negli occhi acquosi del suo cane. Per ulteriori informazioni e prenotazioni: Lenz Teatro_via Pasubio3/e Parma_tel. 0521.270141 www.Lenzrifrazioni.it/    
   
 

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