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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Maggio 2011
 
   
  BIOLOGICO, ECOLOGIA DELLA MENTE E DEL CIBO DAL 9 AL 15 MAGGIO LA "SETTIMANA DEL BIO" IN TRENTINO

 
   
   Sette giorni all´insegna della natura, della salute alimentare e della cultura della sostenibilità: questo sarà la "Settimana del bio" che dal 9 al 15 maggio prossimi terrà banco a Trento, in piazza Cesare Battisti, ed in altri centri della provincia (Ronzo Chienis, Ravina, Rovereto) con una serie di iniziative ed eventi tutti dedicati al biologico. L´iniziativa si inserisce nell´ambito del Programma di azione nazionale per l´agricoltura biologica, finanziato dal Ministero per le Politiche agricole, ed è promossa dal Servizio Vigilanza e Promozione delle attività agricole della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con Federazione Trentina della Cooperazione, Confederazione italiana agricoltori, l´associazione Atabio, l´Università di Trento e il consulente di direzione Giovanni Tecilla. Ieri la presentazione in Provincia. In questi momenti di crisi economica che hanno fatto sentire i loro effetti sugli stessi consumi alimentari, i prodotti biologici stanno andando in controtendenza, dimostrando di saper reggere la sfida acquisendo interessanti quote di mercato. E la voglia di biologico è testimoniata anche in Trentino non solo dall´aumento della superficie dedicata a tali produzioni, che oggi si avvicina ai 4.500 ettari coinvolgendo circa 460 operatori, ma anche dalla grande crescita della domanda di prodotti salubri e sicuri che si esprime, ad esempio, nella diffusione che stanno avendo i Gas, i Gruppi di acquisto solidale, ai quali si rivolgono ormai migliaia di famiglie, oltre che dalla crescente diffusione sul territorio provinciale dei mercati contadini. Sotto la spinta della nuova legge provinciale 13/2009 "Norme per la promozione dei prodotti agricoli a basso impatto ambientale e per l´educazione alimentare e il consumo consapevole", i prodotti biologici sono diventati tra l´altro una delle "frontiere" percorse dalla ristorazione pubblica, in special modo quella scolastica, e privata. Una tendenza che coinvolge positivamente anche la stessa agricoltura convenzionale (che in Trentino si esprime ormai da vent´anni con la pratica della produzione integrata), ed alla quale lo stesso Assessorato all´agricoltura assegna ampi margini di crescita. Di tutto questo si è parlato stamane alla conferenza stampa di presentazione della "Settimana del bio" (vedi programma in allegato), che avrà il suo epicentro in Piazza Battisti a Trento, dove da lunedì 9 a domenica 15 maggio si terrà un mercato degli agricoltori biologici trentini, conferenze a tema, degustazioni, laboratori del fare per i bambini, itinerari e attività guidate, spettacoli e una mostra didattica itinerante per ragazzi. Attori della Settimana, oltre alla Provincia a cura della quale sarà allestito un Info Point sugli eventi in programma e sulle produzioni bio, la Federazione Trentina della Cooperazione (Consolida, Consorzio Val di Gresta, Sait-coop, Risto 3), la Confederazione Italiana Agricoltori di Trento attraverso la struttura operativa Tcs, l´Associazione Trentina Agricoltura Biologica e Biodinamica (Atabio), l´Università di Trento, il Museo Tridentino di Scienze naturali, alcuni ristoranti di Trento che proporranno menu bio, l´Eco sportello Fà la cosa giusta, lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, l´associazione "Giratutto!". "Il territorio provinciale - spiega l´assessore Tiziano Mellarini - si è dimostrato ricco di risorse ed oggi disponiamo di numerosi prodotti tradizionali e di qualità in grado di arricchire e qualificare l’offerta delle produzioni agroalimentari locali, ed il prodotto biologico può adeguatamente inserirsi in tale contesto. E’ per noi importante evidenziare e comunicare in modo adeguato il legame prodotto–territorio, il rispetto dell’ambiente e del paesaggio tradizionale, garantire la rintracciabilità e tracciabilità delle produzioni agroalimentari, ossia la possibilità di ricostruire e tracciare il percorso di un prodotto agricolo e di un alimento attraverso tutte le fasi, in quanto tali elementi sono divenuti strategici per rafforzare l’identità territoriale e contribuire alla creazione di un’immagine positiva del territorio trentino, anche a favore del settore turistico con il quale vengono costantemente ricercate sinergie e collaborazioni". Nel biologico crede fortemente anche la Confederazione Iitaliana Agricoltori del Trentino. "Il biologico - ha affermato il presidente della Cia, Flavio Pezzi - è impegnativo e costoso sia per i produttori che per i consumatori, ma è una sorpresa positiva; tutti i prodotti alimentari sono andati incontro ad una contrazione dei consumi, mentre quelli bio crescono invece costantemente. Occorre però allargare la platea. Tema importante, in tale contesto, diventa la responsabilità sociale dell´impresa agricola, una scelta che coinvolge la difesa del territorio e la riduzione della chimica, un obiettivo che deve diventare qualificante per tutto il settore agricolo". Un dibattito che rimane aperto quello attorno al biologico. Lo ha ricordato Paolo Tonelli, della Federazione Trentina della Cooperazione: "Le scelte compiute in questi anni continuano positivamente e coinvolgono non solo il mondo della produzione legato alla cooperazione ma anche le realtà educative, prova ne è la mostra itinerante per le scuole allestita da Consolida e l´azione che sta portando avanti Risto 3 per l´introduzione del cibo biologico nelle mense scolastiche gestite dalla cooperativa". E proprio sull´utilizzo dei prodotti bio nelle mense scolastiche si è focalizzata la ricerca, iniziata lo scorso anno e che proseguirà anche nel 2011, promossa da Atabio in collaborazione con la Facoltà di Sociologia dell´Università di Trento. "I dati - ha spiegato il professor Giorgio Chiari, curatore dell´indagine - sono rassicuranti, ma ancora troppo pochi sono i prodotti biologici disponibili. La cultura del biologico è una cultura innovatrice e che offre una visione del mondo più efficace in termini di risparmio di risorse, di difesa dell´ambiente e della salute umana, un´ecologia della mente che diventa ecologia del cibo". Ma è vero che i prodotti biologici costano di più? Sì, è vero, in media il 20-30 % in più, ma - avverte Chiari - "i risparmi che ne derivano sono enormi in termini di riduzione degli sprechi alimentari e di disturbi e patologie legate all´alimentazione".  
   
 

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