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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Dicembre 2006
 
   
  L’INNOVAZIONE CORRE SULLE ONDE RADIO …MA OCCORRE LA LIBERALIZZAZIONE DELLE FREQUENZE APPLICAZIONI E MERCATO DELLE TECNOLOGIE PER L’IDENTIFICAZIONE DI OGGETTI E PERSONE (RFID) IN UN LIBRO BIANCO PRESENTATO DA CONFINDUSTRIA SERVIZI INNOVATIVI E TECNOLOGICI E FONDAZIONE UGO BORDONI

 
   
   Roma, 11 dicembre 2006 - Confindustria Servizi Innovativi E Tecnologici – la nuova Federazione nata dalla fusione di Federcomin e Fita – e la Fondazione Ugo Bordoni hanno illustrato il 5 dicembre a Roma, alla presenza del Sottosegretario alle Comunicazioni Luigi Vimercati, il “Libro Bianco Rfid”. Si tratta di un’indagine a tutto campo sugli aspetti tecnici, applicativi e normativi delle tecnologie che fanno uso di trasmissioni a radio frequenza per l’identificazione in modo univoco di singoli oggetti o persone. Grazie a una capacità di identificazione a distanza e di gestione delle informazioni molto più elevata rispetto alle tecnologie attuali (quali per esempio il codice identificativo a barre ed i sensori di prossimità), i settori di applicazione delle Rfid, ultima frontiera dell’innovazione digitale, risultano potenzialmente illimitati, così come illimitati sembrano i benefici ottenibili dalle organizzazioni e dal sistema economico nel suo complesso. Si pensi alla semplificazione offerta da una tecnologia consolidata come il Telepass nella circolazione autostradale o al miglioramento dell’efficienza introdotto da sistemi di identificazione di unità in movimento nella logistica e nel trasporto merci. Oggi sono in atto progetti e sperimentazioni su una gamma enorme di applicazioni, che va dalla tracciabilità dei prodotti agroalimentari alle operazioni di archiviazione documentale e prestito nelle biblioteche, dalla gestione dei bagagli e l’identificazione dei passeggeri negli aeroporti all’utilizzo di carte personali contactless nel trasporto pubblico. Ciò nonostante, alle previsioni positive degli ultimi anni non è corrisposto, soprattutto in Italia, uno sviluppo del settore pari alle aspettative. Il Libro Bianco, infatti, non solo rileva come il mercato Rfid italiano sia ancora in fase embrionale, con una dimensione media dei fatturati delle aziende campione intorno ai 500. 000 euro, ma individua anche le cause della mancata crescita. E la principale è da imputarsi a una normativa inadeguata che, limitando potenze e frequenze, non consente in Italia la lettura dei Rfid a distanze superiori al mezzo metro, mentre in Europa ed in Usa si arriva a qualche metro. Tuttavia, interpellati nel corso dell’indagine, produttori e distributori di tecnologie Rfid italiani si sono dichiarati ottimisti sull’evoluzione delle applicazioni: il complesso delle aziende considerate nel campione stima che, a fronte della liberalizzazione delle frequenze, si avrebbe un incremento di fatturato per il triennio 2006-2008 di circa il 200%! Nel corso del suo intervento al convegno, Ennio Lucarelli, presidente di Aitech-assinform e vicepresidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, ha sottolineato che “la via obbligata per porre le basi dello sviluppo del settore passa per il recepimento da parte italiana della normativa europea al fine di rendere possibile l’utilizzazione delle frequenze Uhf, così come già avviene in altri paesi”. “Questo passaggio – ha concluso Lucarelli - in termini di potenzialità d’innovazione, può rivestire un’importanza decisiva soprattutto per le applicazioni nella logistica, nei trasporti e nella mobilità. Un’azione regolatoria liberalizzatrice da parte del Governo costituirebbe il primo passo di una più generale strategia di regolazione in favore dello sviluppo di un settore di elevatissime potenzialità innovative ed economiche”. .  
   
 

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