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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Maggio 2011
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO: SERVIZIO DI AZIONE ESTERNA ALLA PROVA: ECCO IL BILANCIO DEI PRIMI 6 MESI

 
   
  Strasburgo, 12 maggio 2011 – UnŽue più unita e decisa nellŽaffrontare la questione della Primavera araba è stata la richiesta principale formulata dagli eurodeputati, guidati dai gruppi Ppe e S&d, durante un dibattito di mercoledì sulla politica estera comunitaria con lŽAlto rappresentante Ashton. I gruppi Alde, Ecr e Verdi hanno giudicato lŽapproccio dellŽUnione verso la Siria come non equilibrato e chiesto che il Presidente Bashar al-Asad sia incluso nella lista dei funzionari siriani oggetti delle sanzioni comunitarie. In una delle risoluzioni adottate il 10 maggio, lŽAula ha fatto presente a Catherine Ashton, capo della politica estera europea, che per assicurare un rapido cessate il fuoco in Libia bisogna investire in maggiori sforzi diplomatici. È anche necessario che lŽEuropa assuma un atteggiamento più deciso contro il governo di Siria, Bahrain e Yemen e consegni le autorità nazionali alla giustizia. Il Parlamento ha sostenuto inoltre che la politica estera, di sicurezza e difesa dellŽUe necessita di una nuova road map. Siria, Bahrain, Yemen - La situazione in Siria è "un grande disastro" e sta diventando "la Tienanmen araba", secondo il leader Alde Guy Verhoftsadt (Be). Il gruppo liberale, lŽEcr e i Verdi hanno chiesto che il Presidente Bashar al-Asad sia incluso "al più presto" nella lista concordata il 6 maggio dal Consiglio per imporre il divieto di espatrio e il congelamento dei beni a 13 alti funzionari siriani. LŽembargo sulle esportazioni di armi nei confronti di Siria, Bahrein e Yemen è una delle richieste chiave fatte agli Stati membri nelle prime due risoluzioni preparate dagli italiani Gabriele Albertini (Ppe) e Roberto Gualtieri (S&d). Il Parlamento ha anche esortato lŽUe a sospendere i negoziati per un Accordo di associazione con la Siria e ha appoggiato lŽidea di sanzioni mirate nei confronti del regime. Libia: presto un ufficio Ue a Bengasi - Durante il dibattito, il Parlamento ha accolto con grande favore lŽannuncio di Ashton che un ufficio Ue sarà presto aperto a Bengasi "per assistere le persone e il Consiglio nazionale transitorio". Il mandato Onu di protezione dei civili libici non dovrebbe essere esercitato con un uso inappropriato della forza: questo il monito del Parlamento, che ha esortato, nel testo approvato dopo il dibattito, lŽAlto rappresentante Ashton a lavorare in stretta collaborazione con le forze dŽopposizione libiche - il Consiglio nazionale transitorio - e a "giocare un ruolo forte nel promuovere iniziative politiche" per garantire un rapido cessate il fuoco nel Paese e per fermare gli spargimenti di sangue. LŽobiettivo deve essere quello delle dimissioni di Gheddafi e lŽinvio dŽimmediati aiuti umanitari a Misurata e nelle altre regioni libiche. Altre priorità - Molti deputati hanno sottolineato la necessità di condurre unŽinchiesta sullŽuccisione dei dissidenti iraniani nel Campo Ashraf in Iraq. La maggioranza dei gruppi ha chiesto al governo di Israele di restituire le tasse palestinesi ai Territori, mentre i gruppi Ecr e Efd hanno criticato la scelta dellŽUe di mantenere le relazioni con Hamas, dopo la recente conciliazione con Fatah. "La nostra posizione su Hamas non cambia - ha risposto Ashton - anche se non considero la Flotilla essere la risposta giusta alla situazione umanitaria a Gaza". Questa è stata la replica allŽiniziativa del gruppo Gue di includere due eurodeputati sulla nuova imbarcazione che dovrebbe salpare il 13 giugno. La pressione per il rilascio dei prigionieri in Bielorussia e le indagini sul presunto traffico di organi in Kosovo sono tra le altre richieste approvate dal Parlamento nelle risoluzioni. Più in generale, il Parlamento ha sottolineato che lŽEuropa dovrebbe imparare dalle passate esperienze e porre quindi il rispetto per i diritti umani in cima alla propria agenda politica con i paesi terzi e nel contesto degli accordi internazionali, come, ad esempio, per quelli con Russia e India. Seggio permanente per lŽUe - Per rafforzare la presenza dellŽEuropa nellŽambito delle principali organizzazioni multilaterali, una terza risoluzione, presentata da María Muńiz de Urquiza (S&d, Es), chiede un seggio permanente per lŽUnione Europea nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. LŽassemblea generale ha votato lo scorso 3 maggio in favore di uno status speciale per lŽUe che permette ai funzionari dellŽUnione di intervenire durante i lavori, senza diritto di voto.  
   
 

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