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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Maggio 2011
 
   
  CAREX PRODUCE UNA ROADMAP SULLA VITA NEGLI AMBIENTI ESTREMI

 
   
  Bruxelles, 16 maggio 2011 - Un team formato da oltre 200 scienziati provenienti dall´Europa e non solo ha unito le forze per produrre una roadmap che mette in evidenza gli ambienti estremi e la vita che lì è stata trovata. La roadmap, che è un risultato del progetto Carex ("Coordination action for research activities on life in extreme environments") attivo dal 2008 al 2010, ci fornisce indizi importanti sulla vita che prospera negli oceani del nostro pianeta, nelle regioni polari e nei deserti. Carex ha ottenuto 1,2 milioni di euro nell´ambito del tema Ambiente del Settimo programma quadro (7°Pq) dell´Ue. Guidata dal centro di ricerche British Antarctic Survey (Bas) nel Regno Unito e gestita dalla Fondazione europea della scienza, la roadmap dei partner del progetto Carex offre un solido consenso scientifico e assegna la priorità a quattro temi di ricerca di alto livello: ambienti stressanti (risposte, adattamento ed evoluzione); vita e abitabilità; biodiversità, bioenergetica e interazioni in ambienti estremi; contributi della vita in ambienti estremi ai cicli biogeochimici e risposte al cambiamento ambientale. Secondo loro, questi temi sono la base per una futura iniziativa collaborativa globale. Puntare il riflettore della ricerca sulla vita in ambienti estremi richiede un´azione multidisciplinare, solo combinando competenze scientifiche di vari settori, tra cui teoria ecologica, biodiversità e biologia evolutiva, e importanti sviluppo tecnici, noi possiamo creare nuove conoscenze al più alto livello. Anno dopo anno, la vita sulla Terra esegue i cambiamenti necessari per sopravvivere alle difficili condizioni del pianeta. Indagare sulle condizioni che animali e piante, e persino microbi, affrontano ogni giorno potrebbe aiutarci a gettare nuova luce sulle origini degli organismi del nostro pianeta, oltre a darci uno slancio a cercare delle possibili vite extraterrestri. Queste indagini aiutano anche i ricercatori ad occuparsi di questioni che influenzano la vita umana: come comprendere meglio gli effetti del cambiamento climatico, come migliorare la produzione alimentare e come trovare nuovi prodotti medici o biotecnologici. Gli adattamenti scoperti negli ambienti estremi aiutano anche a favorire i progressi nel settore biotecnologico e farmaceutico. "Questa ricerca è cruciale in termini di tempo," dice il dott. Cynan Ellis-evans del Bas, che ha presieduto il rapporto. "La ricerca sulla vita in ambienti estremi rappresenta un punto di incontro per un´ampia gamma di comunità scientifiche. La nostra roadmap è un passo fondamentale verso un più stretto coordinamento di questi campi specialistici, e anche per identificare gli sviluppi tecnologici di cui abbiamo bisogno per aiutarci ad accedere a questi difficili e spesso remoti ambienti e organismi unici." Le priorità delineate nel rapporto sono il punto centrale del programma della conferenza Carex che si svolgerà a Dublino in Irlanda il prossimo ottobre. Qui gli scienziati si riuniranno per discutere e presentare gli ultimissimi e più moderni sviluppi negli studi che esaminano la vita negli ambienti estremi. La roadmap include anche un´analisi delle infrastrutture, tecnologie abilitanti e strutture di ricerca necessarie, oltre a suggerimenti per programmi educativi e di outreach. I partner chiave del consorzio Carex sono l´Accademia delle scienze della Repubblica Ceca, Matis-prokaria (Islanda), il Centro nazionale della ricerca scientifica (Cnrs, Francia), il Consiglio nazionale della ricerca (Italia) e il Centro di Astrobiologia (Inta-csic, Spagna). I partner associati di Carex provengono da Austria, Belgio, Canada, Cile, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Israele, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Slovacchia, Sud Africa, Svezia, Ucraina, Regno Unito e Stati Uniti. Per maggiori informazioni, visitare: Carex: http://www.Carex-eu.org 7º  Pq  Ambiente: http://cordis.Europa.eu/fp7/environment/home_en.html    
   
 

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