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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Maggio 2011
 
   
  DIPLOMAZIA CULTURALE, OVVERO VENDERE I VALORI EUROPEI NEL MONDO

 
   
  Bruxelles, 16 maggio 201 1- La cultura non è solo una cosa da teatri e da musei. Secondo il Parlamento, il nostro bagaglio culturale trasmette i valori liberali e democratici dell´Europa ed è quindi un pilastro importante nelle relazioni esterne del continente. La liberale olandese Marietje Schaake, relatrice del rapporto sulla dimensione culturale delle azioni esterne Ue, ci ha spiegato, poco prima del voto in plenaria di giovedì, cosa vuol dire "diplomazia culturale" e in che modo la cultura europea può aiutare a diffondere i valori democratici nel mondo. Onorevole Schaake, perché la cultura è importante negli affari esteri? La cultura e le attività culturali sono usate per promuovere la partecipazione, la democratizzazione, lo sviluppo, l´educazione, i diritti umani e la libertà di espressione. Sono viste sempre di più come veicoli che trasmettono valori. Esistono già programmi di scambio fra studenti, insegnanti, giornalisti, e vediamo anche che i soldi per la cooperazione allo sviluppo sono impiegati anche per partenariati culturali con i paesi terzi. Quello che noi proponiamo nel rapporto, è di rendere queste azioni più coerenti, tracciamo una mappa che può portare a un coordinamento strategico dei vari programmi. Non solo perché crediamo che sia una buona idea, ma anche perché queste cose sono scritte nel Trattato di Lisbona e nella convenzione dell´Unesco. Nel rapporto propone che in ogni rappresentazione dell´Ue nel mondo (le nuove sedi del Servizio di Azione esterna) ci sia un delegato culturale. Quale sarebbe il suo ruolo? Questa persona sarebbe responsabile di coordinare tutti i programmi in ambito culturale in un certo paese. Dovrebbe conoscere tutte le azioni in materia di cultura promosse dall´Ue, e informare la popolazione locale. Queste cose si possono fare anche via internet. Non si tratta di mandare gente in ogni angolo del pianeta. In realtà penso che ci sia molto spazio per una nuova diplomazia digitale. Infatti secondo lei i "nuovi media" hanno un ruolo da giocare nella diplomazia culturale... La gente è sempre più attiva online. E i nuovi media possono aiutare a promuovere i valori democratici, l´accesso all´informazione e la partecipazione. Permettono di fare breccia nella censura, di rompere i taboo. Quindi bisogna usarli per coinvolgere la gente a favore della democrazia e i diritti umani. E questo è parte integrante dei programmi culturali. I blogger sono i giornalisti di oggi, e in certi paesi vengono imprigionati per le cose che scrivono o per come usano i nuovi mezzi. Questa è una realtà del nostro mondo, ma una realtà che non è stata ancora presa in conto nelle politiche culturali. E´ ora di farlo. Come l´Europa può difendere la libertà di espressione su internet, e pensa che la rete così come la conosciamo, può continuare a esistere dopo le vicende di Wikileaks? E´ molto importante che l´Europa difenda un internet libero e aperto. È vitale per la libertà d´espressione, e per la democrazia. Il fenomeno Wikileaks è un sintomo di come internet e la tecnologia cambino la democrazia. Quello che dobbiamo fare, è ripensare la diplomazia e la governance per renderli molto più aperti. Servizi come Wikileaks sono stati creati in un clima di discredito dei governi. L´ ´open government´ deve essere la regola e il segreto l´eccezione. Quindi spero che queste circostanze saranno usate per creare più apertura. Spero semplicemente che la fiducia fra governanti e cittadini si possa ricostruire. Nel suo rapporto fa anche riferimento al concetto di "brand Europa". Ma come si fa? Siamo tanti Stati diversi, ognuno con la sua cultura. Come si può vendere un "marchio unico"? E´ proprio questa diversità che rende l´Europa così attraente! Nessuno vuole mischiare tutto, sarebbe impossibile e ucciderebbe proprio quello che fa dell´Europa un luogo unico. Il "marchio Europa" significa semplicemente cambiare di cornice, pensare a "l´Europa nel mondo", piuttosto che alle differenze fra Stati membri. Pensare alla nostra posizione nel mondo, anche economicamente, è necessario se non vogliamo diventare irrilevanti. E´ un rischio che corriamo, anche se abbiamo il panorama culturale più interessante al mondo. La risoluzione sarà votata domani ... Quale impatto spera che avrà sulle politiche estere dell´Ue? La politica estera comune dell´Ue, ora sviluppata e facilitata attraverso il Servizio europeo per l´Azione esterna, dovrebbe promuovere la diplomazia e i programmi culturali e digitali. Pensare alla cultura non come a una parola retorica, ma come a un elemento strategico della politica estera, permetterà all´Unione europea di mettersi al passo con il resto del mondo. Hilary Clinton ha da poco presentato la sua strategia per la libertà globale di internet. La Nato sta lavorando con la cultura per prevenire e superare i conflitti. La Cina sta investendo molto nella diplomazia culturale per promuovere la sua immagine nel mondo, e per attrarre i turisti. Non vedo alcuna ragione per cui l´Europa non dovrebbe fare della diplomazia culturale e digitale una priorità. Promuovere la "libertà di espressione, di stampa e di accesso alle tecnologie dell´informazione" è uno degli obiettivi principali della risoluzione. In che modo l´Ue può aiutare i paesi arabi che stanno combattendo per la democrazia? E come può la dimensione culturale contribuire a questa sfida? Essere collegati a internet è sempre più importante per garantire il rispetto dei diritti universali. La libertà di stampa, l´accesso alle informazioni e ai documenti, la comunicazione delle violazioni dei diritti umani sarebbero oggi impensabili senza internet. I regimi dittatoriali l´hanno capito benissimo e cercano di opprimere la popolazione usando questi stessi mezzi. A volte arrivano a torturare le persone per entrare in possesso delle loro password e poter tracciare e identificare i gruppi di opposizione. L´europa deve adeguare le sue politiche alla realtà del 21esimo secolo. Società aperte consentono l´apertura dei mercati. Puntare sulle nuove tecnologie sarà vincente per assicurare il rispetto dei diritti umani e promuovere, allo stesso tempo, l´economia europea. Anche l´accesso ai contenuti creativi tramite internet è in crescita e sta permettendo alle persone di tutto il pianeta di far esperienza della ricchezza culturale europea. L´ue certo non manca di contenuti interessanti e diversificati, ma deve migliorare la loro accessibilità in rete per la popolazione mondiale.  
   
 

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