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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Maggio 2011
 
   
  AUTISMO, LE SCUOLE FANNO IL PUNTO COL CENTRO DI FORMAZIONE E L’UNIVERSITÀ

 
   
  Trento, 16 maggio 2011 - Un Seminario promosso dal centro per la formazione continua e l’aggiornamento del personale insegnante, presso la sede di Palazzo Todeschi a Rovereto, con insegnanti di dieci scuole, all’interno delle quali sono presenti degli studenti affetti da Autismo, per fare il punto assieme a responsabili ed esperti del settore presso il Dipartimento Istruzione, il Centro per la formazione ed a Paola Venuti, docente della Facoltà di Scienze cognitive dell’Università di Trento sul percorso realizzato in questo anno scolastico nelle dieci scuole. Introdotto dall’assessore provinciale all´istruzione Marta Dalmaso, insieme ad Italo Fiorin, presidente del Centro di Rovereto, conclusioni di Luciano Covi, direttore del Centro. I numeri sulla presenza di ragazzi autistici nelle scuole trentine sono abbastanza contenuti – lo ha detto nel suo articolato intervento Chiara Ghetta, responsabile dell’area Bisogni Educativi Speciali del Dipartimento istruzione – ma nel percorso che abbiamo proposto e sperimentato, siamo partiti innanzitutto dalla consapevolezza che tutto deve avvenire nella valorizzazione di un contesto di integrazione che già c’è nelle scuole trentine e di qualità”. In apertura del Seminario, Italo Fiorin, a nome del Centro di formazione ha portato il saluto, ma anche la conferma dell’attenzione con la quale il Centro, assieme all’Università ed al Dipartimento istruzione intende seguire anche da qui in avanti questo percorso. “Ho ben presente la tematica e la proposta sulla quale siete qui per riflettere – ha esordito l’assessore Marta Dalmaso -. Ho ben presente le sollecitazioni e la documentazione che giunge sul mio tavolo su questo problema dell’autismo e dell’accompagnamento degli studenti autistici nelle scuole. Il percorso che il Centro di Formazione di Rovereto ha attivato in collaborazione con il gruppo di lavoro dell’Università coordinato dalla professoressa Paola Venuti ha garantito la riflessione pedagogica sugli interventi promuovendo un concreto modello di integrazione. Il lavoro si è concentrato sulle modalità specifiche di apprendimento dei soggetti con disturbo dello spettro autistico attivando metodi e strategie per facilitare la cooperazione e l’integrazione con il gruppo classe. Io sono qui anche per ribadire l’impegno a sostenere, sviluppare e proseguire questo progetto. Qui vedo una scuola che si appropria della propria professionalità – ha affermato Marta Dalmaso - che la affina costruendo esperienza insieme agli esperti. E quindi la ricerca di modi, di forme, di elementi per rispondere ai bisogni insieme agli esperti. L’interesse manifestato alla prosecuzione del percorso sollecita ad interrogarsi su come questa esperienza possa essere di riferimento ad altre scuole che accolgono o accoglieranno studenti con autismo. Insomma resta aperta al confronto di questo seminario il tema individuato a settembre quando si è avviata questa esperienza: come qualificare il processo di inclusione a scuola se il problema riguarda uno studente con disturbo dello spettro autistico? E come questa esperienza possa rappresentare una reale occasione di crescita per tutti i soggetti coinvolti (studenti, docenti , istituzioni scolastiche). Comunque – ha concluso l’assessore - sono iniziative come queste che sostanziano quella che noi chiamiamo la scuola dell’inclusione e della quale siamo orgogliosi.” La parte centrale del Seminario è stata dedicata ai contributi delle dieci scuole che hanno sperimentato il percorso, con il coodrinamento fondamentale di Paola Venuti, della Facoltà di Scienze cognitive di Rovereto. Nelle conclusioni, Luciano Covi, direttore del Centro di formazione, ha annunciato che il percorso di riflessione e sperimentazione sull’autismo nelle scuole deve diventare strutturale e non episodico e va rilanciato in tre direzioni precise: con la documentazione sempre più puntuale sulla piattaforma del Centro, con la creazione di una Rete tematica sull’autismo “per favorire la geometria variabile delle istituzioni che intervengono con sempre maggiore consapevolezza”, con il rilancio del progetto attraverso anche momenti di restituzione dei contributi e dei risultati, come s’è fatto nel Seminario di oggi pomeriggio.  
   
 

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