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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Maggio 2011
 
   
  GENOVA: GLI ARGENTI DI TIFFANY DONATI ALL’AMBASCIATORE FEDERICO SCLOPIS DAGLI STATI UNITI D’AMERICA 17 MAGGIO - 11 SETTEMBRE 2011

 
   
   Genova, 16 maggio 2011 - A seguito della collaborazione con Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica di Torino, in occasione del prestito degli argenti colombiani di Palazzo Spinola alla reggia di Venaria Reale per la mostra “La bella Italia. Arte e identità delle città capitali”, la vetrina ad essi destinata ospita ora tre monumentali argenti prodotti nella seconda metà dell’Ottocento da Tiffany su commissione degli Stati Uniti per un omaggio a Federico Sclopis, diplomatico al servizio di Vittorio Emanuele Ii per il successo ottenuto nel 1871 nella “vicenda dell’Alabama”. L’iniziativa sarà illustrata da Maurizio Galletti, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria, da Anna Maria Saiano, Agente Consolare degli Stati Uniti d’America e da Enrica Pagella, direttore di Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica di Torino. Farida Simonetti, direttore della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, introdurrà Simonetta Castronovo, conservatore di Palazzo Madama, grazie alla quale seguiremo le vicende che hanno portato alla donazione degli argenti al museo torinese, mentre Gianni Franzone della Wolfsoniana ripercorrerà la storia e i protagonisti di una delle manifatture americane di argenteria e gioielleria più famose al mondo e in particolare illustrerà la committenza del Governo americano delle tre serie di monumentali servizi da punch destinati sia all’ambasciatore Sclopis, ora a Torino, che ai due membri della commissione, ovvero lo svizzero Jacques Staempfli e il Visconte d’Itajubá dal Brasile, i cui servizi sono oggi conservati rispettivamente presso il Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra e nelle collezioni dell’Art Institute di Chicago. Anna Maria Saiano, ricordando la coincidenza dei 150 anni della Guerra Civile americana che scoppiò nel 1861, introdurrà Francesco Munari, ordinario di diritto dell’Unione Europea all’Università di Genova e docente di diritto internazionale presso la Facoltà di Scienze Politiche, che ricostruirà la figura del Conte Sclopis quale arbitro internazionale e il ruolo da egli svolto quale presidente del collegio arbitrale nella controversia tra Stati Uniti e Gran Bretagna relativa ai cosiddetti “Alabama Claims”, che lo rese celebre nella diplomazia internazionale dell’epoca. La Tiffany & Co La complessa lavorazione dei due candelieri e del trionfale bacile sono significative testimonianze della produzione del grande argentiere americano Tiffany, cui si deve lo sviluppo del settore verso una produzione pre-industriale in grado di recuperare modelli e decori dei secoli precedenti realizzandoli con tecniche capaci di rispondere alle richieste di un pubblico più ampio. La Tiffany & Co., tuttora esistente, venne fondata da Charles Lewis Tiffany (1812 - 1902) a New York nel 1853 e, in poco più di quindici anni, grazie alle capacità manageriali del fondatore, divenne l’azienda orafa più importante degli Stati Uniti. Non è un caso che, dopo l’affermazione ottenuta all’Exposition Universelle di Parigi del 1867, è ad essa che il governo degli Stati Uniti si rivolge per commissionare i servizi da tavola da donare ai tre diplomatici dell’arbitrato “dell’Alabama” (1871-72). Il servizio ha dunque un valore anche simbolico-promozionale, tanto che venne presentato all’Esposizione Universale di Vienna del 1873. Il discorso si concentrerà sulla partecipazione di Tiffany alle esposizioni universali della seconda metà dell’Ottocento - allora uno dei principali mezzi per diffondere e commercializzare opere, ma anche luoghi fondamentali per il dibattito artistico - in particolare alla Columbian World’s Fair di Chicago del 1893 che sancirà il successo planetario dell’azienda. Louis Comfort Tiffany Figlio di Charles Lewis, Tiffany Jr. (1848 - 1933) diventerà il più interessante e geniale interprete americano dell’Art Nouveau. Curioso e inventivo, grande sperimentatore di tecniche e stili, Louis Comfort disegnerà vetri, in particolare vasi - brevettando il famoso favrile dalle straordinarie iridescenze metalliche - vetrate, paraventi, oggetti in ceramica e smalto, gioielli e pochi oggetti in argento e realizzerà alcuni dei progetti di interior design più significativi del periodo, dalla sua casa newyorkese all’angolo tra Madison Avenue e la 72 Strada (1885) alla residenza di Louisine e Henry Osborne Havemeyer (1892), magnate dello zucchero. Le sue opere verranno eseguite da numerose manifatture da lui fondate e non dalla Tiffany & Co., di cui resterà per tutta la vita uno degli amministratori e la cui solidità finanziaria gli consentirà di dare espressione alla sua creatività.  
   
 

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