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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Maggio 2011
 
   
  VIOLENZA CONTRO DONNE, PRESIDENTE CPO A CONVEGNO: IN UMBRIA PROBLEMA DIFFUSO CHE VA EMERGENDO, COSTRUIRE RETE SERVIZI

 
   
  Perugia, 17 maggio 2011 - "La sfida che ci poniamo è quella di costruire un sistema di servizi che, nella differenziazione delle competenze, assuma la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne come obiettivo prioritario e come azione strutturata, utilizzando protocolli di lavoro condivisi". Lo ha sottolineato la presidente del Centro pari opportunità ("Cpo") della Regione Umbria, Daniela Albanesi, aprendo i lavori della sessione conclusiva del convegno su "Violenza vissuta e assistita", promosso dalla Camera minorile e dalla Camera penale di Perugia in collaborazione con il "Cpo". "Come Centro pari opportunità - ha ricordato - abbiamo contribuito, con convinzione e soddisfazione, a organizzare questa importante iniziativa che mette a confronto e in relazione percorsi di lavoro e professionalità che agiscono e interagiscono per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza contro le donne e i minori, soprattutto in ambito familiare". Anche in Umbria, in linea con i dati nazionali ed europei, il problema della violenza nei confronti delle donne rappresenta un fenomeno di "vaste dimensioni e che va progressivamente emergendo". Illustrando l´esperienza più che ventennale del "Telefono Donna" del "Cpo", "l´unico servizio pubblico specializzato nella nostra regione ad affrontare quotidianamente il fenomeno della violenza e dei maltrattamenti contro le donne e i loro figli minori che vi assistono", Daniela Albanesi ha fornito alcuni dati significativi. "Sono quasi 7mila le donne che, dal 1989 ad oggi, si sono rivolte al nostro Servizio, che opera a livello regionale attraverso le due sedi di Perugia e Terni e la linea verde 800861126, collegata al numero nazionale 1522 - ha detto -. E si tratta, nella gran parte dei casi, circa l´89 per cento del totale, di violenza in ambito familiare,. Ogni anno - ha aggiunto - il loro numero va crescendo: si è passati dalle 318 del 2008 a 413 nel 2009 e alle 433 del 2010. Da gennaio al 12 maggio di quest´anno sono già 234 le donne che hanno trovato il coraggio di denunciare le violenze subìte e si avvalgono del nostro aiuto e della nostra assistenza". Nel corso del convegno, è stata proiettata anche la videotestimonianza di una giovane che si è rivolta al Telefono Donna e ha voluto raccontare la sua esperienza. "L´attenzione nei confronti della violenza contro le donne e delle problematiche che ne derivano - ha detto la presidente del "Cpo" - si è notevolmente rafforzata in questi ultimi anni, ma permane una sostanziale debolezza delle risposte che vanno costruite per un´efficace attività di prevenzione e contrasto del fenomeno". "Contrastare la violenza - ha ribadito - ci impegna ad operare nell´ottica di un sistema integrato di servizi che garantiscano accoglienza, sostegno e prestazioni qualificate alle donne e loro figli minori, rendendo operativi protocolli di intervento che valorizzano competenze e professionalità, a partire dalle risorse esistenti e dalle esperienze che si sono affermate negli anni come punti di riferimento e luoghi al servizio delle donne". In Umbria non si parte da zero. "Il Centro pari opportunità opera ormai da tempo nella direzione di costruire una rete regionale antiviolenza. Attraverso il Telefono Donna - ha rilevato Daniela Albanesi - abbiamo lavorato negli anni per costruire presìdi e servizi dedicati e qualificati nella gestione dei percorsi personalizzati di uscita dalla violenza e per ampliare la rete delle collaborazioni e delle interazioni operative tra servizi e Istituzioni". Sono stati sottoscritti numerosi protocolli d´intesa per la prevenzione e il contrasto del fenomeno, l´accoglienza delle donne maltrattate e l´eventuale successivo inserimento in strutture protette per allontanare loro e i figli minori dalle situazioni di violenza e pericolo, per facilitarne l´inserimento sociale e lavorativo. "Abbiamo pure operato - ha sottolineato - per affermare l´esigenza anche tra l´opinione pubblica che la battaglia contro la violenza sulle donne è una scelta di civiltà a cui nessuno può sottrarsi e una sfida da vincere insieme". "Se molto in questi anni è stato fatto, il presente ci chiede di attestarci su una frontiera ancora più avanzata. È di fondamentale importanza - ha detto la presidente del "Cpo" - che insieme al lavoro di servizi specializzati, come il Telefono Donna, agiscano, con personale dedicato e tramite protocolli condivisi, anche gli altri presìdi e servizi che a vario titolo vengono in contatto con le problematiche connesse alla violenza contro le donne e loro figli minori. Altrimenti - ha concluso - si rischia che, proprio all´interno della rete dei servizi, si creino ostacoli al riconoscimento della violenza e alla realizzazione dei percorsi per uscirne, tutelando e proteggendo in primo luogo le vittime. Ed è a questo progetto che stiamo lavorando come Centro".  
   
 

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