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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Maggio 2011
 
   
  PROFUGHI, IN LIGURIA : ”IN DIFFICOLTÀ AD ASSORBIRE FLUSSO DEGLI ARRIVI. APPELLO AGLI ENTI E ALLE COMUNITÀ LOCALI” MERCOLEDÌ 18 ARRIVANO ALTRI 50 PROFUGHI

 
   
  Genova, 18 maggio 2011 - Un appello agli Enti e alle comunità locali affinché si rendano disponibili ad accogliere, nelle strutture sul territorio, una nuova tornata di profughi in arrivo dal centro Africa. A lanciarlo è l’assessore regionale alle politiche sociali e coordinatrice del piano profughi per la Liguria, Lorena Rambaudi che sottolinea “la crescente difficoltà ad assorbire i flussi in arrivo, a causa delle mancate autorizzazioni nazionali a procedere con le ristrutturazioni dei siti di accoglienza”. I prossimi profughi arriveranno mercoledì 18 maggio alle 8 con la motonave Excelsior che da Lampedusa sbarcherà a Genova con 757 immigrati per il trasferimento verso le altre regioni. Di questi 50 resteranno in Liguria facendo salire a 171 la quota dei profughi in arrivo nella nostra regione. “Nonostante le nostre ripetute denunce – dice l’assessore Rambaudi – il Ministero non ci ha ancora riconosciuto la realtà di Ventimiglia e ha fissato in 1.300 la quota dei profughi per la Liguria”. “Già ora – dice Rambaudi – in questa prima fase di accoglienza iniziamo ad accusare pesanti difficoltà, sia per le comunicazioni poco tempestive che rendono difficile l’organizzazione, sia per la difficoltà ad individuare nuovi siti di accoglienza”. E intanto i 76 immigrati ospitati in una struttura alberghiera di Deiva Marina, giunti in Liguria il 12 maggio, saranno tra il 17 e il 18 maggio ricollocati in strutture di secondo livello nelle province di Genova, Savona e La Spezia. E proprio in Regione si è svolta una riunione organizzativa per rafforzare la struttura operativa delegata ad occuparsi del piano profughi e composta dalla protezione civile regionale, dai servizi sociali, dal dipartimento immigrazione e dai servizi sanitari “perché – ha concluso Rambuadi – gli arrivi dei profughi ci pongono di fronte a nuove esigenze, anche di tipo burocratico, per i richiedenti asilo”.  
   
 

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