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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Maggio 2011
 
   
  CRISI TELEPERFORMANCE: IL GRUPPO HA SEMPRE COPERTO LE PERDITE – GLI ESUBERI NON DERIVANO DALLA DELOCALIZZAZIONE – E’ NECESSARIA LA COLLABORAZIONE DEI SINDACATI E DELLE ISTITUZIONI.

 
   
  Roma, 18 maggio 2011 – Si è tenuta ieri mattina presso la propria sede di Taranto la conferenza stampa di Teleperformance, presenti Lucio Apollonj Ghetti (Amministratore Delegato), Paolo Sarzana (Direttore Marketing, Comunicazione e Affari Istituzionali) e Gabriele Piva (Direttore del Personale). Oltre alla rappresentanza dell’azienda, alla conferenza hanno preso parte anche il Sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno, l’assessore alla formazione al lavoro del Comune di Taranto Dante Capriulo e l’Assessore Provinciale Luciano de Gregorio. L’incontro è stato voluto per fare chiarezza sulla crisi di Teleperformance e rispondere a una serie di commenti con contenuti parziali e sbagliati, in alcuni casi addirittura faziosi e quindi irresponsabili, rispetto alla necessità di trovare una soluzione a una crisi di un grande gruppo cosi importante per il territorio jonico. Situazione economica - In prima istanza, Lucio Apollonj Ghetti ha illustrato i dati di esercizio degli ultimi anni per meglio spiegare la dimensione dello stato di crisi: nel 2007, anno in cui l’azienda ha assunto a tempo indeterminato circa 3.000 lavoratori, ha registrato un saldo negativo di esercizio di 900mila euro; nel 2008 vi è stato un sostanziale pareggio di bilancio; nel 2009 l’azienda ha subito una perdita di 3,3 mio di Euro; nel 2010 la perdita è salita a 7,5 mio di Euro concentrata nel primo semestre quando ancora non erano stati attivati i contratti di solidarietà e si è perduta la commessa di Vodafone sulla quale lavoravano 500 collaboratori; nel 2011 si perdono le commesse Mediaset (sulla quale lavoravano 400 persone) e Enel Mercato Libero (altre 400). Queste commesse sono andate a concorrenti che possono contare su costi del lavoro più bassi. Cosi si prevede una perdita di 5,5 Milioni di Euro per il solo primo semestre 2011. Le perdite sono state sistematicamente coperte dall’azionista così come previsto dalla legge. Dall’inizio della sua attività in Italia l’azionista non ha ricevuto dividendi, ma ha solo partecipato alle necessarie ricapitalizzazioni per la copertura delle perdite. Gli esuberi - I sindacati sanno che dal 2008 Teleperformance ha oltre 2mila esuberi potenziali in quanto la circolare Sacconi del dicembre 2009 ha ratificato l´uso dei lavoratori a progetto per l´attività outbound e avendo l’azienda assunto a tempo indeterminato anche tutti gli operatori che svolgevano tale attività cosiddetti outbound, si è trovata con oltre due mila lavoratori attivi su commesse che ha poi dovuto terminare, dovendo spostandore questi lavoratori su altre attività inbound, come nel caso di Vodafone, spesso economicamente non soddisfacenti. Apollonj Ghetti sottolinea inoltre che sia istituzioni che sindacati non abbiano fatto del loro meglio per difendere le stabilizzazioni del 2007, frutto forse di circolari anche poco chiare. Nel 2010 Teleperformance ha accettato il contratto di solidarietà come temporanea soluzione alla crisi e questo non per attingere a fondi pubblici ma per evitare licenziamenti: inoltre si ritiene importante sottolineare che tali fondi sono stati nuovamente anticipati dall’azienda, quindi non solo gli stipendi ai propri dipendenti, ma anche il valore della solidarietà per oltre 3 mio di euro. “Per Teleperformance è importante che le parti sociali supportino l´azienda e si concentrino nel trovare delle regole stabili per il mercato, anziché contestare la nostra azienda che, dall´apertura ad oggi, ha portato a Taranto tra stipendi e contribuiti oltre 200 Milioni Euro e i pochi fondi recepiti sono stati sempre usati per i loro scopi, nella fattispecie i supporti all´occupazione per meno della metà dei dipendenti assunti. E’ ingiusto che a pagare siano le realtà virtuose” – afferma Lucio Apollonj Ghetti. Delocalizzazione - Su questo tema, viene ribadito con chiarezza che “L’azienda è una realtà irreprensibile e per questo motivo la polemica si è spostata sulla delocalizzazione che invece nulla ha a che fare con gli esuberi a Taranto.”. Teleperformance sta supportando la sede pugliese consapevole delle maggiori difficolta del mercato del lavoro ed è inoltre soddisfatta della grande qualità del lavoro svolto: le istituzioni e le parti sociali devono comprendere quindi che stiamo facendo del nostro meglio per trovare una soluzione alla crisi e che c´è bisogno di un’azione di concerto coinvolgendo anche il massimo livello delle istituzioni nazionali. Una soluzione dovrà essere trovata non oltre il 4 luglio, termine dell’attuale contratto di solidarietà: in caso contrario oltre tale data saranno avviati i licenziamenti. Teleperformance non ha frenato le negoziazioni sindacali ma sono bensì le organizzazioni sindacali che non hanno voluto fissare un appuntamento con l’azienda prima dello sciopero nazionale.  
   
 

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