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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Maggio 2011
 
   
  L´ANFOV RIBADISCE LA NECESSITÀ CHE L´AUTORITÀ PER LE COMUNICAZIONI PROMUOVA E GESTISCA UN CATASTO NAZIONALE DELLE INFRASTRUTTURE IDONEE ALL’INSTALLAZIONE DELLE RETI IN FIBRA OTTICA

 
   
  Milano, 19 Maggio 2011 - La questione delle infrastrutture è strategica per lo sviluppo delle reti di Nuova Generazione a banda ultralarga (Ngan, Next Generation Access Networks) dal momento che i costi infrastrutturali per le sole opere civili – in particolare per gli scavi e la posa delle fibre ottiche – possono valere fino al 70-80% dei costi complessivi dello sviluppo di una rete Ngan. Per favorire lo sviluppo e la rapida diffusione delle reti di nuova generazione è quindi fondamentale il riutilizzo dei cavidotti esistenti. I principali problemi sono la mancanza di una mappatura dei cavidotti esistenti sul territorio nazionale e la disomogeneità dei permessi per il loro utilizzo o per nuovi scavi, rilasciati in base a criteri non uniformi e gestiti in modo autonomo dagli enti locali. Rispondendo a una consultazione pubblica lanciata dall´Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, l´Anfov, l´associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione, si è recentemente pronunciata a favore del fatto che l´Agcom promuova e gestisca un Catasto Nazionale delle infrastrutture per l’installazione delle reti di comunicazione elettronica e a favore dell´omogeneità di regole valide a livello nazionale per l´accesso e la condivisione delle infrastrutture presenti nei territori comunali da parte dei gestori delle Tlc. Il documento dell´Anfov è stato realizzato grazie ai contributi di Accenture, Colt Technology Services, Fastweb, Italtel, Sirti, Telecom Italia, Valtellina, Wind, oltre alla collaborazione di Cittalia-fondazione Anci Ricerche dell´Associazione Nazionale Comuni Italiani, ed è stato accolto positivamente dall´Autorità. L´anfov ritiene che occorra favorire il riutilizzo da parte di tutti gli operatori degli spazi delle infrastrutture esistenti secondo una opportuna regolamentazione e sotto il controllo di un ente indipendente, come appunto l´Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Attualmente infatti ogni comune e ogni ente pubblico gestisce l´accesso alle infrastrutture pubbliche con criteri disomogenei perché dipendenti dalle specifiche norme locali, una frammentarietà che frena la realizzazione delle nuove reti e impone oneri aggiuntivi agli operatori di telecomunicazione. In particolare l´Anfov ritiene che sia necessario un intervento dell’Autorità per: garantire l’unitarietà e l’uniformità su tutto il territorio nazionale dei procedimenti autorizzativi per l’installazione delle reti di comunicazione elettronica, applicando il principio della semplificazione amministrativa; assicurare che agli operatori di comunicazione elettronica non vengano imposti oneri ulteriori rispetto a quelli previsti dalla Legge; consentire, attraverso l’istituzione del Catasto delle infrastrutture, l’accesso da parte degli operatori di comunicazione elettronica ad informazioni aggiornate relative alle infrastrutture esistenti e ai nuovi progetti in grado di ospitare reti di comunicazione elettronica. “Siamo particolarmente soddisfatti perché la nostra associazione è riuscita a fornire un contributo prezioso per l´Autorità“ afferma Nino Catania, direttore generale dell´Anfov. “Dal punto di vista associativo si è trattato di un tentativo perfettamente riuscito, come del resto è avvenuto altre volte, in cui le società di telecomunicazioni associate, che normalmente operano in concorrenza, si sono impegnate positivamente per trovare un terreno comune di intesa nell’interesse del Paese, questa volta anche grazie alla collaborazione di Anci”.  
   
 

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