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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Maggio 2011
 
   
  SALUTE E MIGRANTI: ECCO UNO STUDIO SULLE REGIONI D’ITALIA LA PIÙ “MIGRANT-FRIENDLY” È LA PUGLIA. IN DIFFICOLTÀ CALABRIA E BASILICATA

 
   
   Palermo, 19 maggio 2011 - Al via l’Xi Congresso della Società italiana di Medicina delle Migrazioni dal 19 al 21 maggio a Palermo. Oltre 200 medici e operari sanitari a confronto sul tema “Salute per tutti: da immigrati a cittadini. Aprire spazi…costruire traiettorie” La Puglia conquista la palma di regione più “migrant friendly” d’Italia sul fronte dell’assistenza sanitaria. Meglio persino del Friuli Venezia Giulia, un tempo all’avanguardia, e della Lombardia, che raggiunge appena la sufficienza. Fanalino di coda la Calabria e la Basilicata, ancora indietro nel campo delle politiche sanitarie per gli immigrati. A rivelarlo è uno studio condotto dalla Società italiana di Medicina delle Migrazioni e dall’area sanitaria Caritas di Roma, sulla base dell’analisi degli atti formali prodotti dagli enti locali negli ultimi anni. Lo studio è stato realizzato nell’ambito di un progetto coordinato dall’Istituto Superiore della Sanità e promosso dal Ministero della Salute. Di questo e delle strategie per promuovere e favorire l’integrazione degli immigrati nel nostro sistema sanitario si parlerà all’Xi Congresso nazionale della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (Simm) in programma a Palermo, dal 19 al 21 maggio, a Palazzo Steri (piazza Marina), presso il rettorato dell’Università, dal titolo “Salute per tutti: da immigrati a cittadini. Aprire spazi ... Costruire traiettorie”. A scandire le tappe dell’appuntamento biennale, sarà un ricco calendario di eventi, dibattiti e confronti con delegazioni di comunità straniere. Al congresso hanno aderito oltre 200 tra medici, antropologi, sociologi, infermieri, altri operatori sanitari e studenti. Tutti i contenuti sono raccolti in un libro degli Atti che sarà distribuito ai partecipanti (262 pagine, edito da Lombar Key). Programma - A fare gli onori di casa sarà il presidente della Simm Mario Affronti, che giovedì 19 maggio alle 17,30 inaugurerà il Congresso. Durante la cerimonia d’apertura sarà consegnata un’onorificenza al professore Elio Guzzanti, già ministro della Sanità e firmatario della prima norma italiana che ha garantito l’assistenza sanitaria per gli immigrati irregolari e clandestini. «La Società Italiana di Medicina delle Migrazioni è una grande risorsa culturale, morale ed etica. Questi valori dobbiamo difenderli, perché il diritto alla tutela della salute si esercita cercando di avere quanta maggiore capacità di comprensione delle persone. In questo consiste la nostra forza: essere la medicina delle persone che hanno maggiori problematiche. Io mi auguro che la Società che voi definite piccola diventi grandissima e rappresenti una grande comunità aperta», ha dichiarato l’ex ministro. Si entra nel vivo venerdì 20 maggio: temi come i cambiamenti socio-epidemiologici, le prassi clinico-assistenziali, le ricerche scientifiche, i percorsi istituzionali e del privato sociale (con il processo federalistico di sfondo) e le politiche per la promozione della salute alimenteranno un competente e appassionato dibattito multidisciplinare. Sabato 21 maggio particolare attenzione sarà dedicata all’ascolto delle istanze delle comunità straniere, con una tavola rotonda alla quale parteciperanno delegazioni di immigrati provenienti da Udine, Bologna, Palermo, Aversa, Brescia e Torino. Il Congresso è anche occasione per celebrare i 21 anni di attività della Simm. «Lo scopo della nostra attività è includere gli immigrati come nuovi cittadini nei percorsi socio-assistenziali del sistema sanitario pubblico e sfatare definitivamente il mito dell’”immigrato untore”, portatore di malattie esotiche e focolaio di epidemie», spiega Mario Affronti, presidente nazionale della Simm e responsabile dell’unità operativa di Medicina delle Migrazioni al Policlinico di Palermo. Diritti negati e lacune legislative: le proposte della Simm - Secondo le stime del dossier Caritas Migrantes sarebbero 4.919.000 gli immigrati residenti nel nostro Paese, compresi quelli in attesa di registrazione, con un tasso di incidenza pari al 7,2 per cento della popolazione nazionale. Per quanto riguarda gli irregolari e i clandestini, il loro numero si stima in 300-500 mila presenze (non più del 10 per cento rispetto alle presenze regolari). L’inclusione, per essere vera e giusta, deve partire dai piccoli e dai deboli. La Simm sostiene la costruzione di spazi di cittadinanza effettiva per tutti. A partire da quella dei minori stranieri che nascono in Italia, ancora esclusi a causa della preminenza del principio dello “ius sanguinis” che ostacola un’immediata e piena integrazione nella comunità nazionale. Su tale specifico punto, nel corso delle ultime legislature sono state presentate numerose proposte per riformare la legge n. 91 del 1992 e la Simm insieme ad altre società scientifiche come la Sip e l’Acp ha proposto documenti eloquenti. Altro nodo dolente è la tutela della famiglia e del ricongiungimento familiare, che in Italia avviene in media dopo sette otto anni. Su questo fronte, la Simm propone un ripensamento complessivo della politica familiare. Infine, come strumento di esercizio di cittadinanza attiva, occorre ripensare anche al diritto di voto almeno amministrativo per gli immigrati residenti in Italia. «Siamo convinti – dichiara il presidente nazionale della Simm Mario Affronti - che la salute vada intesa in senso globale e che è proprio la mancanza di questi elementari diritti a generare malattie». Che cos’è la Simm- La Società Italiana di Medicina delle Migrazioni è nata all’inizio del 1990 sotto la spinta di gruppi ed organizzazioni che in varie parti d’Italia si occupano di garantire il diritto all’assistenza sanitaria agli immigrati. Oggi, con più di 500 iscritti attivi, è un “policy network” nazionale di scambio di esperienze, dati, evidenze scientifiche e considerazioni di politica sanitaria anche locale. Per questo è stata favorita la nascita di gruppi territoriali, in massima autonomia, ma nella condivisione degli obiettivi statutari della Società: promuovere, collegare e coordinare le attività sanitarie in favore degli immigrati; favorire attività volte ad incrementare studi e ricerche nel campo della medicina delle migrazioni; costituire un forum per lo scambio, a livello nazionale ed internazionale, di informazioni e di metodologie di approccio al paziente immigrato; patrocinare attività formative nel campo della tutela della salute degli immigrati. A livello regionale la Simm si articola in Gris (Gruppi locali Immigrazione e Salute) presenti in 11 Regioni (Friuli Venezia Giulia, Lazio Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Trentino, Veneto, Emilia Romagna, Campania e Alto Adige) e in fase di costituzione in altre quattro (Toscana, Liguria, Calabria e Puglia).  
   
 

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