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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Dicembre 2006
 
   
  HANS HARTUNG : IN PRINCIPIO ERA IL FULMINE PITTURA, FOTOGRAFIA, ARCHITETTURA ALLA TRIENNALE BOVISA

 
   
  Milano, 11 dicembre 2006 - La nuova Triennale Bovisa, si pone come uno spazio interamente dedicato alla contemporaneità: un luogo destinato soprattutto ai giovani, all’intrattenimento e al tempo libero, con la possibilità di realizzare grandi mostre d’arte, ma anche eventi e manifestazioni all’aperto, come concerti, performance artistiche, attività culturali. 1400 metri quadrati destinati a mostre ed esposizioni temporanee, cui si aggiungono altri 500 metri quadrati per il bookshop, il caffé ristorante e altre attività di servizio. Il progetto di ristrutturazione dello spazio, sotto la direzione artistica dell’architetto Pierluigi Cerri, è basato su un innovativo sistema di architetture effimere. L’esposizione dedicata a Hans Hartung, che inaugura la Triennale Bovisa, raccoglie una selezione di più di 200 tele realizzate dall’artista dal 1922 a Dresda al 1989 (anno della morte) ad Antibes. Insieme ai quadri, in mostra saranno visibili anche molti disegni a china dell’artista, schizzi e disegni preparatori nonché circa 50 fotografie originali e altro materiale d’archivio. Tutti i documenti e le opere sono stati selezionate direttamente dell’archivio della Fondazione Hans Hartung di Antibes, l’ultima residenza dell’artista. Molte delle opere qui presentate non sono mai state esposte e molti dei temi trattati sono originali ed inediti. La quantità della documentazione che sarà visibile in mostra caratterizza l’esposizione come una delle più importanti realizzate nel mondo e sicuramente in Italia. La mostra ha il carattere di un’antologica perché riporta tutta la produzione artistica di Hartung, ma l’originalità dei temi trattati consente di caratterizzarla con una maggiore complessità. Hartung viene presentato non solo come maestro-innovatore della pittura del Novecento, ma anche come figura poliedrica, interessato a “sconfinamenti” in altri ambiti artistici. In una parte dell’esposizione viene approfondito il suo interesse per l’architettura, che si lega indissolubilmente alle esperienze biografiche, e un’altra sezione è dedicata ai risultati della sua ricerca nell’ambito della fotografia. In particolare, conoscendo gli ambiti di interesse del pubblico della Triennale, viene dato maggior rilievo alle fotografie di Hartung dedicate all’architettura. La mostra, così come il catalogo, si articola su 7 capitoli, preceduti da un introduzione generale all’opera. L’allestimento è progettato pensando alla dilatazione e contrazione degli spazi in funzione delle opere esposte (in alcuni casi si tratta di opere di grandissimo formato) e in alcune parti per ricreare le stesse dimensioni dell’atelier dell’artista. Sono stati ricostruiti, inoltre, alcuni elementi formali che caratterizzano le architetture di Hartung. Accanto a una selezione di dipinti che presentano diverse tecniche pittoriche sono visibili gli strumenti inusuali inventati da Hartung per arricchire la sua pittura, elemento che sottolinea la complessità della sua ricerca. Www. Triennale. It .  
   
 

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