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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Dicembre 2006
 
   
  “IL CAMMINO E I CAMMINATORI DI SANTIAGO DI COMPOSTELA” FOTOGRAFIE E RICERCA STORICA A TORINO PALAZZO BRICHERASIO

 
   
   Milano, 11 dicembre 2006 - Inaugura il 18 dicembre, nella splendida cornice delle sale storiche di Palazzo Bricherasio, la mostra Il cammino e i camminatori di Santiago di Compostela: una cinquantina di fotografie scattate da Maria Luisa Gaetani dell’Aquila d’Aragona che non rappresentano un reportage giornalistico o la documentazione di un viaggio, ma sono un vero e proprio diario delle emozioni vissute dall’autrice. 800 Chilometri lungo 12 secoli della storia europea, che devono essere percorsi per potersi inginocchiare davanti alla tomba di San Giacomo l’Apostolo, di Santiago, il Santo! Il cammino di Maria Luisa Gaetani dell’Aquila d’Aragona si snoda da Roncisvalle a Pamplona, attraverso la Navarra e i luoghi di Carlo Magno e Orlando, lungo la Castiglia, da Burgos a Leon, con le loro meravigliose cattedrali e i ricordi di el Cid, da Astorga a Ponferrada nel Bierzo, con il Castello dei Templari, fino alla Galizia ed a Santiago de Compostela. L’obiettivo della macchina fotografica fissa le infinite sensazioni e le trasforma in toccanti immagini a colori, in bianco e nero o virate al seppia. Scrive l’autrice: “Non esiste alcun peccato nell’essere felici. Qualche esercizio e un orecchio attento sono sufficienti per far si che un uomo realizzi i propri sogni più impossibili. A causa del mio orgoglio riguardo alla sapienza, mi ha fatto percorrere il cammino che ciascuno può affrontare, e scoprire quello che ogni essere umano già conosce, purché osservi attentamente la vita. Mi hai fatto vedere che la ricerca della felicità è individuale e che non esiste un modello da consegnare agli altri. Prima di ritrovare la mia spada, ho dovuto scoprirne il segreto: un mistero semplicissimo, quello di sapere cosa farne. Ho percorso a piedi chilometri per scoprire cose che già sapevo, ma che sono difficilissime da accettare. Esiste forse per l’uomo, o signore, qualcosa di più difficile di apprendere che può raggiungere il potere? Pochi hanno accettato il fardello della propria vittoria: la maggior parte ha abbandonato i propri sogni allorché sono divenuti possibili. Essi hanno rifiutato di combattere perché non sapevano cosa farsene della felicità, essendo troppo concentrati sulle cose mondane. Proprio come me, che volevo trovare la mia spada senza sapere cosa farne”. Anche i Re d’Aragona, Navarra e Pastiglia favorivano i pellegrinaggi con la costruzione di ponti, ospedali, ostelli e addirittura nuove città allo scopo di accorciare le tappe. Questo lavoro venne affidato principalmente all’ordine francese di Cluny, le cui opere contribuirono a diffondere in tutta la penisola l’arte romanica, fino allora poco conosciuta a sud dei Pirenei. Sotto la sua protezione, il cammino fu una via non solo di passaggio, ma anche di insediamento: attirati dall’intensa attività economica che i pellegrinaggi favorivano, le genti di tutta Europa giunsero per stabilirsi nelle città dell’itinerario, dando vita ad un fertile incrocio tra le società peninsulari e quelle del resto del continente. In questo modo si definì. Un cammino. Fino ad allora, si poteva giungere a Compostela, per strade molto diverse: ma già nel Xii secolo era diventato molto popolare il cosiddetto “cammino francese”. Questo itinerario è quello descritto nel Liber Sancti Jacobi, che partiva da quattro grandi strade che attraversavano la Francia per congiungersi nella località navarrese di Puente de la Reina. Questo è il cammino da me percorso. Per rendere onore ai milioni di pellegrini che mi hanno preceduta attraverso i secoli e per apprezzare l’esperienza che il cammino offre oggi, il viaggio deve essere compiuto con spirito di gratitudine. Camminare verso Santiago de Compostela è certamente un’avventura che deve condurre ad una profonda riscoperta di se stesso. ” .  
   
 

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