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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Dicembre 2006
 
   
  AL TEATRO FILODRAMMATICI CHIAMATEMI GROUCHO ELABORAZIONE DRAMMATURGIA DI EMILIO RUSSO

 
   
  Milano, 11 dicembre 2006 - «Una volta era il pubblico a ridere; adesso ridono gli attori al suo posto. Viviamo proprio nell´era del fai da te. » (Groucho Marx) Groucho Marx è indubbiamente uno dei fondatori del comico moderno. Dei quattro fratelli Marx, per chi non lo sapesse, è quello con i baffoni, gli occhiali, il sigaro e la parola incontenibile. Lo spettacolo è un omaggio alla sua straordinaria arte, ma anche un viaggio in America tra musica e cinema, miti e disincanti. La costruzione della sua personale icona (i baffi e gli occhialoni li portava solo in scena) ha forse superato il valore della sua opera attorale e letteraria: eppure l´intero umorismo contemporaneo, cinematografico e non solo, gli deve qualcosa di immenso: da Woody Allen ai Fratelli Cohen, da Zucker-abrahams-zucker a tutti i comici venuti fuori dal Saturday Night Live nonché a molti dei comici di tutto il pianeta: tutti hanno guardato al nonsense surreale dei fratelli Marx come a un faro. Quando a Robin Williams fu chiesto che metodo di recitazione preferisse, la sua risposta fu immediata: "Groucho Marx". 
Era amico personale di Thomas Eliot, con cui instaurò un buffo scambio di lettere e fotografie. "Caro T. S, la sua fotografia è arrivata in ottimo stato e spero che questa lettera la trovi nelle stesse condizioni. Non credevo che lei fosse così bello. Se non le hanno ancora offerto il ruolo di protagonista in qualche film sexy, ciò è da attribuire solo alla stupidità dei responsabili del casting. ". Groucho dominò anche l´era preistorica dei quiz televisivi americani: You bet your life (scommetti la tua vita) è stato uno dei più grandi successi di sempre della Tv americana. 
"Chiamatemi Groucho" riporta in scena la sua scombinatezza e dissennatezza lungo un percorso da compiere in apnea tra musica dal vivo, canzoni, sketches, dialoghi e sceneggiature assurde, per ritrovare quell´urlo liberatorio e di scherno che lui e i suoi fratelli hanno saputo scagliare con il loro fantastico umorismo anarchico e surreale alla società vanagloriosa, alle ipocrite convenzioni e alle tronfie istituzioni. Tre casi da risolvere per lo "Studio legale e investigativo Fratelli Marx". Tra i clienti serpeggia il dubbio e la paura. Tutti diventano vittime spaesate delle assurde logiche di quell´ufficio. Il mondo e i linguaggi si rovesciano: un marito tradito troverà le prove dell´infedeltà della moglie, ma sarà sconvolto dall´esito delle indagini, gli ambasciatori di due nazioni confinanti trattano per un accordo di pace e tolleranza, ma trovano la guerra, un quadro di grande valore è stato rubato, ma verrà ritrovato in circostanze ancora più misteriose. Nei pochi tempi morti c´é chi suona il pianoforte, chi canta in coro, chi sviene. L´happy end c´é, ma non per tutti. A vincere in questo ritratto dell´America a testa in giù sarà sempre la follia e lo scarto dalla norma. Sconfitte le convenzioni, il perbenismo, la retorica. Non rimane che ridere Emilio Russo www. Teatrofilodrammatici. It .  
   
 

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