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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Maggio 2011
 
   
  ASCOLTANDO L´UNIVERSO

 
   
  Bruxelles, 24 maggio 2011 - Il 20 maggio 2011, scienziati europei presentano una nuova infrastruttura di ricerca che porterà l´Europa in prima linea in quello che è il più promettente sviluppo della nostra ricerca di capire l´origine dell´universo. Il lavoro degli scienziati, uniti nei loro sforzi di scoprire queste onde nello spazio e nel tempo, verrà esposto all´Osservatorio gravitazionale europeo (Ego) a Pisa, in Italia. "Dopo uno studio di tre anni, che ha coinvolto oltre 200 scienziati in Europa e nel mondo, noi siamo lieti di presentare lo studio di progettazione per il telescopio Einstein, che spiana la strada per svelare un lato nascosto dell´universo," dice Harald Lück, vice coordinatore scientifico dello studio di progettazione del telescopio Einstein. La Commissione europea ha assegnato 3 milioni di euro nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq) attraverso l´azione "Infrastrutture di ricerca" del programma "Capacità" per studi preliminari per lo sviluppo del telescopio Einstein, un rilevatore di onde gravitazionali di terza generazione. Queste definiscono le specifiche per il sito e l’infrastruttura necessari, le tecnologie richieste e i costi previsti. "La Commissione europea ha riconosciuto l´importanza della scienza delle onde gravitazionali come è sviluppata in Europa e il suo valore per la ricerca fondamentale e tecnologica, e ha fornito una struttura comune per gli scienziati europei coinvolti nella ricerca sulle onde gravitazionali," ha commentato Federico Ferrini, direttore di Ego. L´individuazione delle onde gravitazionali fornirà alla teoria generale della relatività di Einstein una sessione di allenamento come mai era successo prima. Queste onde nel tempo e nello spazio permetteranno agli scienziati di ascoltare con attenzione i più violenti eventi nell´universo, ovvero la collisione dei buchi neri. I suoni dell´universo permetteranno loro anche di penetrare in tempi e luoghi impossibili da vedere con la luce normale, come ad esempio la nascita del nostro universo. Le onde gravitazionali finora avevano eluso i tentativi di individuazione da parte degli scienziati nel mondo. In quanto osservatorio di terza generazione, il telescopio Einstein sarà 100 volte più sensibile degli attuali rilevatori di onde gravitazionali, aumentando il volume osservabile dell´universo di un milione di volte. "Un osservatorio che raggiunge quel livello di sensibilità trasformerà il rilevamento di onde gravitazionali in uno strumento astronomico di routine. Il telescopio Einstein guiderà una rivoluzione scientifica," ha commentato Michele Punturo, il coordinatore scientifico dello studio di progettazione del telescopio Einstein. Di tutte le onde e particelle conosciute in fisica, le onde gravitazionali sono quelle che interagiscono di meno. Esse possono quindi trasportare informazioni provenienti dai primi attimi dell´universo, quando era così denso che né la luce né i neutrini potevano sfuggire. Ad esempio, le onde radio del fondo cosmico a microonde sfuggirono quando l´universo aveva già 300.000 anni. Le onde gravitazionali iniziarono il loro viaggio verso di noi quando l´universo aveva un´età inferiore ai 10^-35 secondi. Tuttavia, come le onde elettromagnetiche, le onde gravitazionali coprono un ampio spettro. Il telescopio Einstein tenterà un rilevamento diretto di onde con frequenze comprese tra 1 Hz e 10 kHz. A frequenze minori, i segnali disorientanti in primo piano provenienti da fonti astrofisiche sono troppo forti. Alle frequenze più grandi alle quali devono operare i rilevatori di onde gravitazionali terrestri, il segnale previsto diventa troppo debole per essere rilevato. In mezzo, si trova uno spazio che permette di comprendere meglio l´origine dell´universo. Per maggiori informazioni, visitare: Organizzazione europea per la ricerca nucleare (Cern): http://public.Web.cern.ch/  Spazio europeo della ricerca astroparticellare (Aspera): http://www.Aspera-eu.org/  Scheda informativa del progetto Einstein Telescope su Cordis, fare clic: http://cordis.Europa.eu/search/index.cfm?fuseaction=proj.document&pj_lang=en&pj_rcn=10162455&pid=
1&q=02b3d4302a9e95e4e77aec537e27e9a1&type=adv
 
 
   
 

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