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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Maggio 2011
 
   
  FISCALITÀ: LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE ALL’ITALIA DI RISPETTARE LA DIRETTIVA IVA PER QUANTO RIGUARDA L’ESENZIONE DELLE NAVI

 
   
  Bruxelles, 23 maggio 2011 - La Commissione europea ha ufficialmente chiesto all’Italia di modificare la propria legislazione per renderla conforme alle regole sull’esenzione per le navi previste dalla direttiva Iva. La direttiva autorizza, a determinate condizioni, l’esenzione dall’Iva per la cessione di beni destinati al rifornimento e al vettovagliamento delle navi che navigano in alto mare, nonché per le cessioni, trasformazioni, riparazioni, manutenzioni e locazioni di tali navi. La legislazione italiana va oltre quanto previsto da questa direttiva e applica un’esenzione Iva alle navi commerciali che non navigano in alto mare. Esclude invece dall’esenzione alcuni servizi che dovrebbero esservi inclusi e prevede l’esenzione per le navi destinate agli enti pubblici, cosa che è contraria alla direttiva Iva. In linea di principio le esenzioni devono essere applicate in maniera uniforme. L’estensione della loro applicazione da parte di uno Stato membro, nella fattispecie l’Italia, crea una distorsione tra gli Stati membri in quanto la parte dell’Iva conferita al bilancio dell’Ue (ossia “le risorse proprie”) non viene riscossa. La richiesta della Commissione assume la forma di un parere motivato (seconda tappa del procedimento di infrazione previsto all’articolo 258 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, Tfue). In assenza di regolarizzazione entro i due mesi che seguono l’invio del parere motivato, la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia dell’Unione europea. La Commissione ha inviato alle autorità italiane una lettera di messa in mora il 15 maggio 2009. In risposta a questa lettera le autorità italiane si erano impegnate a conformare la loro legislazione a quella dell’Ue. Ad oggi, la legge italiana non è ancora stata modificata  
   
 

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