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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Maggio 2011
 
   
  "UN MONDO LIBERO DALLE MINE ANTIUOMO È POSSIBILE"

 
   
   Strasburgo, 24 maggio 2011 - Quasi 14 anni dopo la firma del Trattato di Ottawa sulla messa al bando delle mine antiuomo, la sicurezza di oltre 90 paesi, in primis Afghanistan, Angola e Bosnia, è ancora pesantemente minacciata dai residui bellici. In una relazione d´iniziativa, l´inglese conservatore Geoffrey Van Orden si è complimentato per l´azione della comunità internazionale, chiedendo di mantenere i finanziamenti e incoraggiando i paesi interessati a intraprendere iniziative autonome. La lotta contro le mine antiuomo è supportata da 150 Stati - tra cui 26 membri dell´Unione europea - che hanno aderito alla Convenzione di Ottawa, con l´intento di mettere al bando l´uso, la produzione, lo stoccaggio e il trasferimento delle mine terrestri antipersona. Grazie all´impegno degli Stati firmatari del Trattato, 16 paesi hanno già liberato il proprio territorio dalle mine, i residui bellici e gli ordigni esplosivi rudimentali. Il numero delle vittime è sceso da 18.000 nel 1999 a 4.000 nel 2009. Resta tuttavia ancora molto da fare: nel 2009 la popolazione civile costituiva ancora il 70% delle vittime delle esplosioni, e in Afghanistan le mine antipersona causano tuttora 500 morti l´anno, oltre la metà bambini. Si stima inoltre che passeranno 100 anni prima che l´Angola venga ripulita da tutti gli ordigni. "Risposta straordinaria" della comunità internazionale - Nella relazione sui "progressi nella lotta contro le mine", presentata dal relatore Geoffrey Van Orden, si parla di una "risposta straordinaria" della comunità internazionale che, negli ultimi 10 anni, ha donato 3, 9 miliardi di dollari per disinnescare le mine e offrire assistenza ai feriti. Nel solo Afghanistan gli aiuti internazionali hanno raggiunto gli 80 milioni nel 2009. "Ci saranno sempre elementi deviati, gruppi ribelli o terroristici che continueranno a usare le armi più disumane, senza riguardo per le loro conseguenze". Tuttavia "un mondo libero dalla minaccia degli ordigni antiuomo è una possibilità realistica, entro scadenze ben precise", ha precisato Van Orden. Nuove priorità ... Nel rapporto si chiede agli Stati interessati di attivare le proprie risorse per la pulizia dei territori affetti, incentivando la creazione di una propria manodopera e programmi di assistenza alle vittime. Si invita la comunità internazionale a focalizzare gli aiuti sui Paesi che sono meno in grado di reagire con risorse proprie. Si chiede alla Commissione europea di aggiornare le sue linee guida per garantire una consegna più rapida, flessibile e efficiente dei fondi. Si deplora, infine, la soppressione di una linea di bilancio Ue del 2007, dedicata specificatamente alla lotta contro le mine antiuomo. La commissione Affari esteri voterà il rapporto domani. Il voto in plenaria è in programma per il 22 giugno.  
   
 

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