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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Maggio 2011
 
   
  UE, AMBIENTE: L’IMPERMEABILIZZAZIONE DEL SUOLO METTE A RISCHIO I SERVIZI ECOSISTEMICI

 
   
   Bruxelles, 24 maggio 2011 - Ogni anno in Europa una superficie equivalente a un’area più estesa di Berlino cede il passo all’espansione urbana e ad infrastrutture di trasporto. Una tendenza insostenibile che rischia di compromettere la disponibilità di terreni fertili e riserve idriche per le generazioni future. Un nuovo studio della Commissione, pubblicato oggi, raccomanda un triplice approccio che mira a limitare l’espansione dell’impermeabilizzazione del suolo, ad attenuarne gli effetti e a compensare perdite sostanziali di suolo intervenendo in altre aree. Janez Potočnik, commissario Ue per l’ambiente, ha dichiarato: “Il suolo è una risorsa indispensabile per diversi servizi ecosistemici da cui dipendono tutte le forme di vita sul nostro pianeta. Non possiamo permetterci di continuare a sacrificarne vaste porzioni a vantaggio della cementificazione. Nessuno ci chiede di frenare lo sviluppo economico o l’ottimizzazione delle nostre infrastrutture, ma abbiamo bisogno di un approccio più sostenibile in materia.”. Quando l’asfalto prende terreno - L’impermeabilizzazione si verifica quando il suolo è coperto da materiali impermeabili come l’asfalto o il cemento. Tra il 1990 e il 2000 nell’Ue sono stati cementificati almeno 275 ettari di terreno al giorno, per un equivalente di 1 000 km² all’anno. La metà di questa superficie è impermeabilizzata in via definitiva da edifici, strade e parcheggi. Secondo lo studio della Commissione negli ultimi anni si è registrato un rallentamento di questa crescita a 252 ettari al giorno, ma lo sfruttamento del terreno prosegue a ritmi preoccupanti. Tra il 2000 e il 2006 nell’Ue l’aumento medio di aree trasformate è stato pari al 3%, con picchi del 14% in Irlanda e Cipro e del 15% in Spagna. Raccomandazioni - Lo studio propone una soluzione articolata su tre livelli: limitare l’espansione dell’impermeabilizzazione del suolo ottimizzando la pianificazione territoriale o ridefinendo i sussidi che incentivano indirettamente l’impermeabilizzazione; attenuarne le conseguenze laddove l’impermeabilizzazione non può più essere evitata, ad esempio sostituendo l’asfalto o il cemento con superfici permeabili e costruendo “tetti verdi”, compensare le perdite attuando misure di recupero in altre aree, che possono concretizzarsi sotto forma di corrispettivi economici, come nella Repubblica ceca e in Slovacchia, oppure con una riqualificazione di terreni già impermeabilizzati. A tale proposito sono degne di nota le iniziative realizzate a Dresda e a Vienna. Le conclusioni dello studio confluiranno in un documento tecnico della Commissione sull’impermeabilizzazione del suolo, in fase di realizzazione con il supporto di esperti nazionali. Il documento, che dovrebbe essere ultimato a inizio 2012, offrirà orientamenti alle autorità nazionali, regionali e locali in materia di migliori pratiche nell’arginamento del fenomeno dell’impermeabilizzazione e nel ridimensionamento dei suoi effetti.  
   
 

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