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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Maggio 2011
 
   
  CONFERENZA VOLONTARIATO: DALL’UMBRIA UNA SPINTA PER NUOVE REGOLE IN EUROPA E LEGGE NAZIONALE

 
   
   Perugia, 24 maggio 2011 - "Far partire dall´Umbria nell´Anno Europeo del Volontariato un messaggio forte che rappresenti anche uno stimolo per la revisione della legge nazionale. Tutto ciò va legato anche alla richiesta di maggior attenzione, a livello italiano ed europeo, per un mondo basato sul ´dono´ e non sullo scambio utilitaristico tra persone": riassume così la vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari, il senso delle due giornate dedicate alla Conferenza regionale del volontariato, che si è tenuta il 20 e il 21 maggio a Perugia, su iniziativa della Regione Umbria, e alla quale hanno partecipato rappresentanti dell´associazionismo, delle istituzioni e della Chiesa. Molte le tematiche affrontate anche dai gruppi di lavoro: tra queste sussidiarietà e rappresentanza, valore formativo delle attività di volontariato e valori che spingono l´azione dei cittadini, creazione di una rete continua di lavoro delle associazioni. In particolare nella giornata di chiusura si è tenuta una tavola rotonda sul tema "La cultura del volontariato", alla quale sono intervenuti, oltre alla vipresidente Casciari, la parlamentare europea Silvia Costa, il vicario generale della Diocesi di Perugia, Paolo Giulietti, Simonetta Silvestri, in rappresentanza del Consiglio regionale dell´Umbria, il professore dell´Università di Perugia Pierluigi Grasselli, in rappresentanza degli enti locali l´assessore del Comune di Terni, Simone Guerra, il delegato Avis regionale, Andrea Motti. "Queste due giornate - ha detto Casciari - hanno rappresentato un momento di confronto importante sia per le associazioni, che per le istituzioni che, mi auspico, possa portare alla realizzazione piena del principio di sussidiarietà e anche ad individuare un percorso normativo condiviso per la revisione della legge "266/91". Inoltre, sarebbe opportuno prendere in considerazione anche una regolamentazione uniforme a livello europeo perché il mondo del volontariato sta vivendo mutamenti importanti ma, nella interazione con le istituzioni deve conservare integra la sua autonomia nel rispetto del suo ruolo che si esprime anche attraverso la compartecipazione alle decisioni della politica. In questo contesto - ha aggiunto - la posizione delle istituzioni in generale, e della Regione quindi, è quello raccogliere le loro istanze e portarle all´attenzione dei Tavoli nazionali e interistituzionali con una grande attenzione all´Unione Europea". E dal parlamentare europeo Silvia Costa arriva un invito a proseguire in questa direzione: "Credo che senza i volontari l´Italia e l´Europa sarebbero più povere, sia sul fronte della coesione sociale, che su quello dello sviluppo, non va trascurato il fatto che l´impatto economico del lavoro dei volontari sul Pil europeo è pari al 2,7 per cento. Per tale ragione in Commissione europea è stato chiesto un riconiscimento giuridico e fiscale e un Libro Bianco del volontariato che lo uniformi a livello europeo partendo dall´identificazione concettuale del volontariato stesso". Una definizione in proposito è stata fornita dal vicario generale della Diocesi di Perugia, Paolo Giulietti:"il volontario riporta sempre al centro del suo impegno il valore dell´uomo e della persona - ha detto - La gratuità e la presa in carico del lavoro di cura implica sempre una relazione tra le persone, che diventa più preziosa in un momento in cui l´attenzione verso l´individuo è sempre più carente. Questo è il fulcro per identificare il volontario in qualsiasi parte del mondo". Per la coordinatrice dell´Area Welfare della Regione Umbria, Annalisa Doria, "il volontariato rappresenta anche un elemento importante per mettere in luce i bisogni della collettività ed è per questo utile alle istituzioni per definire le politiche del Welfare e per identificare nuovi percorsi nella programmazione regionale".  
   
 

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