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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Maggio 2011
 
   
  SPORT DISABILI: COMINCIAMO DALLA SCUOLA ´SPORTIVAMENTE PARALIMPICI´

 
   
   Milano, 24 maggio 2011 - ´Saltare un ostacolo è prassi abituale per un corridore. Per gli atleti diversamente abili però la fatica è molto ma molto più grande. E non perché siano meno forti, potenti o decisi dei loro colleghi normodotati. Quanto perché gli ostacoli, sportivi e non, della vita di tutti i giorni, sono molto più grossi´. Lo ha detto l´assessore regionale allo Sport e Giovani Monica Rizzi, intervenendo ieri al seminario ´Sportivamente… paralimpici´, che si è svolto all´Ipsar ´Carlo Porta´ di Milano. L´evento, dedicato all´ampliamento dell´offerta delle attività sportive in Lombardia e all´incremento della partecipazione dei giovani diversamente abili, ha coinvolto oltre un centinaio di docenti di educazione fisica delle scuole secondarie di primo e secondo grado e diverso insegnanti di sostegno. ´Spesso - ha sottolineato l´assessore Rizzi - molti ragazzi si sentono soli, lo dimostrano i dati sconcertanti da dove emerge che solo l´1 per cento delle persone disabili pratica sport. Noi abbiamo il dovere sia politico che morale di invertire tale tendenza. Per questi ragazzi, ancor di più che per gli altri, lo sport è veicolo di integrazione sociale, di crescita personale e psicologica oltre che benessere fisico´. Monica Rizzi ha ricordato la collaborazione in corso, già da tempo, fra l´Assessorato regionale allo Sport e Giovani e il Cip (Comitato Italiano Paralimpico), grazie a cui sono state realizzate diverse iniziative. ´Con ´Sportivamente… Paralmpici´ - ha ricordato l´assessore Rizzi - cercheremo di abbattere le barriere dell´indifferenza a partire dalle scuole, per far sì che l´ora di educazione fisica non si trasformi in un momento di esonero e distacco dal resto della classe ma diventi, sempre più, uno spazio dedicato al coinvolgimento e alla reciproca crescita´. A breve, al termine dell´analisi delle 30 scuole superiori che volontariamente hanno chiesto di essere presi in esame, gli istituti comunicheranno il numero complessivo di disabili presenti, la percentuale e le motivazioni di coloro che hanno chiesto l´esonero dall´ora di ginnastica. Attraverso i dati raccolti si cercherà, con l´ausilio degli enti presenti sul territorio, di realizzare una serie di iniziative volte alla promozione della pratica sportiva, con la previsione di un evento finale che coinvolgerà i ragazzi e soprattutto le scuole.  
   
 

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