Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Maggio 2011
 
   
  FRINGUELLO: LA REGIONE TOSCANA VUOL CONOSCERE LA CONSISTENZA DELLA SPECIE

 
   
  Firenze – “Nessuno in Toscana, tantomeno la Regione, sta invocando la caccia selvaggia, ma crediamo che sia pieno diritto di un ente pubblico, come la Regione, conoscere la consistenza di una specie. Questo è quello che abbiamo chiesto.” Così Gianni Salvadori, assessore alla caccia della Regione interviene dopo le polemiche sul frinquello ad opera di varie associazioni ambientaliste. Per fare chiarezza l’assessore ricostruisce la vicenda nella sua cronologia. “La Regione Toscana – ricorda Salvadori – aveva chiesto all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), nei tempi e nei modi previsti, di esprimersi sulla consistenza numerica del fringuello e sulla cosiddetta “piccola quantità” prelevabile come da Direttiva dell’Unione Europea, nella parte che riguarda la caccia tradizionale agli uccelli. Ma questo – ribadisce Salvadori – non significa affatto che la Regione abbia intenzione di strappare la caccia in deroga ai piccoli passeriformi, come affermano in un documento inviato alla stampa le associazioni animaliste. Lo dimostrano i fatti – aggiunge Salvadori – tanto che negli ultimi sei anni la deroga al fringuello non è stata applicata in Toscana, a differenza di quanto avvenuto in altre regioni d’Italia.” Sgombrato il campo dagli equivoci, l’assessore sottolinea invece una questione di carattere istituzionale. “La Regione ha il pieno diritto di conoscere la consistenza della specie, così come l’Ispra ha il dovere di esprimere i pareri tecnico scientifici richiesti dalle regioni. Quando l’Ispra ha chiesto alle Regioni dati sulle consistenze degli ungulati, dei migratori, sul prelievo venatorio e su moltissime altre tematiche faunistiche, la Toscana ha sempre risposto e lo ha fatto tempestivamente.” In passato anche l’Ispra si era comportata in maniera analoga. “Fino al 2005 – ricorda l’assessore regionale – l’Ispra rispondeva alle Regioni che ne facevano richiesta fornendo la cosiddetta “piccola quantità” della specie fringuello e dichiarava prelevabili in Italia un certo numero di questi, peraltro abbondanti, migratori. E dato l’ottimo stato di conservazione della specie, la quantità che veniva prelevata è sempre stata compatibile con la conservazione della specie.” Poi c’è stato un cambio di linea dell’Ispra. “Dopo il 2005 l’istituto ha deciso di interrompere la sua funzione di consulenza – ricorda Salvadori – a seguito di una pronuncia della Commissione Europea in merito al metodo di calcolo adottato dall’Istituto stesso. Pertanto l’Ispra non ha più fornito i dati sulla piccola quantità alle Regioni richiedenti. Ma è la stessa Comunità Europea a ribadire che questo compito deve essere svolto, quando afferma che “è responsabilità dello Stato membro determinare la piccola quantità sulla base delle migliori informazioni disponibili”, consentendo quindi metodi alternativi di calcolo rispetto a quelli adottati in passato da Ispra.” Ed è qui che si origina il ricorso al Tar da parte della Toscana. “La Toscana ha perciò deciso – conclude Salvadori – di ricorrere al Tar chiedendo l’annullamento del parere dell’Ispra Non vedo – ribadisce l’assessore regionale – perchè la Regione non debba conoscere la consistenza di questa specie e confermo che nessuno in Toscana sta invocando la caccia selvaggia. L’ampia maggioranza con la quale è stata approvata la nuova legge regionale in materia venatoria è la testimonianza del largo coinvolgimento di tutta la società civile. Tanta demagogia in casi come questo si potrebbero evitare  
   
 

<<BACK