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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Maggio 2011
 
   
  L´INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA PER AFFRONTARE LE DEMENZE

 
   
  Trento, 26 maggio 2011 - - Proseguire sulla strada dell´integrazione socio-sanitaria e sviluppare i servizi domiciliari e di supporto alle famiglie: questi alcuni dei temi emersi il 25 maggio nel convegno “Le demenze: i luoghi delle cure e la sfida organizzativa” che ha riempito la Sala della Cooperazione di via Segantini a Trento di medici, infermieri, fisioterapisti, terapisti della riabilitazione psichiatrica, psicologi, educatori professionali, assistenti sociali e altri professionisti della salute. Il convegno era aperto, e di sicuro interesse, anche per i familiari delle persone che soffrono delle varie forme di demenza. Integrazione, rete, approccio multidimensionale sono le principali parole-chiave che caratterizzano il dibattito intorno a questa malattia. Nella legge provinciale di riforma del sistema sanitario (n. 16 del 2010), come ha evidenziato in apertura del convegno Franca Bellotti, direttore dell´Ufficio Formazione e sviluppo delle risorse umane del Servizio Organizzazione e qualità delle attività sanitarie della Provincia, “presa in carico”, “domiciliarità” e “prevenzione precoce” sono alcuni degli obiettivi più importanti, da raggiungere sia con strumenti già sperimentati, come le unità di valutazione multidimensionale, sia nuovi, come il "Pua, Punto unico provinciale di accesso", luogo fisico di integrazione professionale, di processi e di percorsi e il "coordinatore di percorso", professionista impegnato nel momento della dimissione del paziente a proporre soluzioni di supporto di servizi o di prestazioni presenti sul territorio. Il sostegno alla persona anziana non autosufficiente, è emerso, deve fondarsi sul rafforzamento dei servizi socio-sanitari residenziali e di assistenza domiciliare, su una rete di accessibilità alle nuove tecnologie, come i progetti di domotica, sul sostegno alle famiglie, anche attraverso l´articolazione di una rete di servizi di sollievo e di centri diurni. Nella ridefinizione del sostegno della non-autosufficienza si intende potenziare la filiera dei servizi: assistenza domiciliare, assistenza domiciliare integrata, centri diurni anche per l´Alzheimer, residenze sanitarie assistenziali ma soprattutto un nuovo assegno di cura che consentirà alla famiglia di poter accedere a servizi accreditati. La demenza, con le sue implicazioni mediche, sociali, culturali, organizzative, economiche ed etiche rappresenta una delle sfide più significative per la scienza, la società e l’organizzazione dei servizi. L’esplosione epidemiologica del fenomeno è in notevole misura da ricondurre all’aumento della durata della vita che si è registrato negli ultimi decenni. Occuparsi di demenza oggi significa andare in controtendenza rispetto ai modelli culturali dominanti nella società e nella medicina, a partire dal fatto che l’intervento non può essere orientato alla ricerca della guarigione come eliminazione della malattia ma richiede una considerazione più ampia della situazione della persona e del suo contesto familiare, sociale e culturale.  
   
 

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