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Notiziario Marketpress di
Lunedì 30 Maggio 2011 |
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"L´ESTORSIONE NELL´AREA DI NAPOLI E CASERTA": COME IL CRIMINE ORGANIZZATO FRENA LO SVILUPPO ECONOMICO
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Trento, 30 maggio 2011 - I confini dell´economia illegale sono cambiati drasticamente. Un tempo erano circoscritti al contrabbando e al traffico di stupefacenti nelle regioni dell´Italia meridionale. Ora - come ha sottolineato Michele Polo, docente alla Bocconi, introducendo il 27 maggio il secondo incontro dell´anteprima partenopea del Festival dell´Economia di Trento dal titolo "L´estorsione nell´area di Napoli e Caserta" - questa semplificazione è ampiamente superata. I confini si sono allargati, il fenomeno è diventato più complesso. S´è creata una zona grigia tra attività illecite e non che coinvolge altre aree del Paese, frenando lo sviluppo. A partire dal riciclaggio ed il reinvestimento di proventi derivati dal crimine organizzato che non si limita certo al Sud Italia, ma coinvolge anche altre realtà L´economia sommersa ed illegale interessa Napoli come Milano. S´insinua in quella "terra di mezzo" sulla quale hanno cercato di puntare i riflettori gli altri interventi della mattinata, ponendo l´accento su come l´estorsione, negli ultimi anni, abbia "paralizzato" lo sviluppo economico di alcune regioni. Giacomo Di Gennaro, professore di Sociologia presso l´Università di Napoli Federico Ii, ha presentato i risultati di una ricerca effettuata nell´area di Napoli e Caserta. E´ stato stimato che la camorra estorce ogni anno 1 miliardo e 120 milioni di euro, pari al 2% del Pil delle due province. Soldi sottratti all´economia legale. "Il dominio territoriale dei clan - ha spiegato il professore - si esprime attraverso la sottrazione di risorse alle attività economiche, imprenditoriali e commerciali. L´estorsione definisce i confini della supremazia dei clan ed il prelievo estorsivo sottrae risorse alla crescita, al lavoro, alla progettualità". Ostacola lo sviluppo, ma al contempo crea lavoro, occupa maestranze e rende quindi poco conveniente denunciarla. Ma come contrastare l´estorsione ed il mercato criminale che si diffonde a macchia di leopardo? "Sostenendo le associazioni anti-racket per fare in modo che si alimenti la fiducia verso le istituzioni e si dia coraggio agli imprenditori che non sottostanno ai diktat della criminalità", ha risposto Di Gennaro, che ha aggiunto l´importanza di "riutilizzare i beni confiscati alla criminalità organizzata per rendere visibile sul territorio la capacità di contrastare il dominio dei clan e rigenerare il tessuto sociale ed economico". Infine, ha con concluso affermando che "l´inquinamento dell´attività estorsiva genera l´inquinamento delle regole del mercato. Bisogna combatterla perché è su queste sfide si gioca il futuro del Mezzogiorno". Al termine dell´intervento ha preso la parola Franco Roberti, capo della Procura di Salerno, che ha spiegato il legame tra camorra ed economia sommersa. "La camorra - ha affermato - si rivolge quasi esclusivamente a chi esercita attività in nero o opera nel mercato sommerso perché chi ha qualcosa da nascondere è debole e ricattabile". Non è un aspetto secondario il fatto che l´economia sommersa sia così diffusa a Napoli perché - ha fatto notare Roberti - "per anni si è ritenuto necessario tollerare il mercato illegale perché dava opportunità occupazionali". Per combattere la criminalità anche Roberti ha rimarcato la necessità di sostenere le associazioni anti-racket e soprattutto l´attività di confisca dei beni alla camorra. In questo modo si indebolisce concretamente l´economia illegale e si rafforzano le imprese che operano legalmente. Www.festivaleconomia.it/ |
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