Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Maggio 2011
 
   
  EQUITA´ FISCALE, LA PROVINCIA DI TRENTO "SOSTIENE" LE AZIENDE FIDEIUSSIONI GARANTITE PER GLI ACCERTAMENTI ESECUTIVI DELL´AGENZIA DELLE ENTRATE

 
   
   Trento, 30 maggio 2011 - "L´equità fiscale è concetto caro al Trentino, terra dove non ci si è mai sottratti al dovere di pagare le tasse e, dunque, di fare - ciascuno -, la propria parte per il bene di tutti. Ma proprio perché ci è caro il concetto di equità, vogliamo essere concretamente vicini a quei cittadini e a quelle aziende che si trovano in difficoltà ora, e ancora più rischiano di trovarsi dal prossimo primo luglio, quando entreranno in vigore le nuove procedure di riscossione degli accertamenti esecutivi dell´Agenzia delle Entrate. Per questo la Giunta, oggi, ha adottato un provvedimento certamente innovativo, che è anche ulteriore tappa in quel cammino delle misure anticrisi che tanti risultati positivi ha già prodotto in Trentino. Un provvedimento, soprattutto, che configura concretamente compiti e ruolo di quell´apposita Commissione paritetica tra Provincia ed Agenzia delle Entrate, che dovrà costituire lo strumento operativo per la collaborazione all’attività di accertamento prevista dal nuovo Statuto di autonomia". Così Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, riguardo agli strumenti che la Provincia ha adottato oggi per essere dalla parte di quelle aziende che, a fronte di contestazioni fiscali - che in taluni casi, per la loro entità, possono di fatto costituire pericolo di cessazione di attività - potranno contare, ovviamente dopo le opportune verifiche, su idonee garanzie fideiussorie da presentare all’Agenzia delle Entrate per ottenere la sospensione delle procedure di riscossione in attesa dell´esito del ricorso. Per questo la Provincia attiverà gli Enti di garanzia e il Fondo per la finanza d’impresa autorizzato sul bilancio provinciale, con la destinazione di quote di risorse per questo tipo di interventi. Da dove trae origine la decisione odierna della Giunta? Il Decreto Legge. L´anno scorso, un decreto legge prima (78) e una legge poi (la 122) hanno potenziato notevolmente l’attività di riscossione. In particolare, è stato previsto che dal prossimo 1° luglio gli accertamenti emessi dall’Agenzia delle Entrate e relativi a imposte dirette, Iva e Irap - per i periodi d’imposta dal 2007 in poi -, assorbono anche la funzione del ruolo e della cartella di pagamento, e quindi diventano titolo esecutivo per la riscossione delle somme contestate. Cosa vuol dire? Che questi avvisi di accertamento conterranno l’intimazione ad eseguire, entro il termine per la proposizione del ricorso (generalmente entro 60 giorni), il versamento integrale delle somme indicate o comunque, se c´è stato tempestivo ricorso, il versamento a titolo provvisorio della metà delle imposte indicate e dei relativi interessi. Non solo: questi avvisi di accertamento diverranno esecutivi dopo 60 giorni dalla notifica; decorsi inutilmente 30 giorni dal termine ultimo per il pagamento (in tutto, quindi, 90 giorni), la riscossione delle somme richieste, in deroga alle disposizioni in materia di iscrizione a ruolo, è affidata ad Equitalia per l’esecuzione forzata. In pratica, anche se il contribuente contesta la fondatezza della pretesa dell’Erario e presenta ricorso, deve comunque pagare (entro 60 giorni dal ricevimento dell’avviso di accertamento) la metà delle imposte che gli vengono contestate, e se non vi provvede rischia già dopo i successivi 30 giorni che Equitalia avvii la procedura esecutiva (fermo amministrativo, pignoramenti, ipoteche, ecc.). Prima della modifica normativa era invece necessaria, per poter avviare le procedure esecutive dopo un avviso di accertamento non pagato, sia l’iscrizione a ruolo dell’Agenzia delle Entrate, che l’emissione di una cartella di pagamento da parte di Equitalia. I Possibili Effetti. Questa nuova disciplina - lo ha ammesso lo stesso ministro Tremonti, qualche giorno fa, parlando di "ganasce fiscali" eccessive - può ovviamente originare effetti di particolare gravità per il sistema delle imprese e per la generalità dei contribuenti. Più d´uno ha sollevato le problematiche giuridiche legate alla compressione dei diritti dei contribuenti. E´ paradossale - si dice - che Equitalia possa avviare le procedure esecutive (dopo soli 90 giorni) ben prima che il giudice tributario abbia il tempo materiale per esaminare l’eventuale istanza di sospensione dell’esecutività dell’atto presentata dal contribuente. In secondo luogo, il contribuente può essere costretto al pagamento di somme che in taluni casi possono raggiungere importi irragionevoli e non sostenibili, anche per l’effetto cumulato di imposte evase e relativi interessi. Ne possono derivare, in determinati casi, anche rischi per la sopravvivenza e la continuità delle imprese. Né va dimenticato poi che l´effetto dell´azione esecutiva è il quasi automatico blocco, da parte delle banche, del credito dell´impresa soggetta all´atto esecutivo, con impatti dirompenti sulla gestione aziendale stessa. Sta di fatto che un recente decreto legge (il 70, il cosiddetto decreto sviluppo) ha in parte modificato la norma stabilendo che “in caso di richiesta, da parte del contribuente, della sospensione dell’esecuzione dell’atto impugnato, l’esecuzione forzata è sospesa fino alla data di emanazione del provvedimento che decide sull’istanza di sospensione e, in ogni caso, per un periodo non superiore a 120 giorni dalla data di notifica dell’istanza stessa”. Questo significa che, trascorsi 120 giorni senza che il giudice tributario si sia pronunciato sull’istanza, Equitalia potrà comunque avviare le procedure esecutive. Anche il termine di 120 giorni risulta però, ad opinione dei primi commentatori e degli stessi addetti ai lavori, probabilmente ancora insufficiente a consentire ai giudici tributari di esaminare e decidere le istanze di sospensione presentate dai contribuenti, anche per il prevedibile esponenziale incremento del numero delle istanze a partire dal prossimo 1° luglio. In questo senso risultano prese di posizione molto critiche e preoccupate anche da parte dei giudici tributari. Le Possibili Soluzioni Della Provincia. A fronte di questa situazione - sono ripetute anche in Trentino le segnalazioni di imprenditori che parlano di rischi concreti per l´attività delle loro aziende - la Provincia, sottolinea ancora il presidente Dellai, "non poteva certo stare a guardare. Ed è nell´ottica di attuazione del nuovo articolo 82 dello Statuto, che prevede proprio nostre specifiche prerogative per la collaborazione nell’attività di accertamento, che ci siamo mossi. Possiamo infatti definire idonei strumenti che possano attenuare gli impatti negativi sui contribuenti conseguenti alla nuova disciplina della riscossione. Gli strumenti che intendiamo mettere in campo vogliono garantire il rispetto di quello che è un principio di civiltà giuridica. Un principio che dice: se viene presentato un ricorso che contesta la fondatezza delle pretesa tributaria, in presenza di determinati requisiti occorre quantomeno attendere una sentenza che decida nel merito il giudizio, prima di avviare procedure esecutive sui beni del contribuente". Di qui il primo strumento adottato: la Provincia mette a disposizione delle aziende idonee garanzie fideiussorie da presentare all’Agenzia delle Entrate per ottenere la sospensione delle procedure di riscossione. Per far questo, attiverà gli Enti di garanzia e il Fondo per la finanza d’impresa autorizzato sul bilancio provinciale, con la destinazione di quote di risorse. Certamente il rilascio delle garanzie dovrà essere puntualmente disciplinato, anche con criteri di selettività per evitare che possa essere utilizzato da contribuenti che puntano solo a dilazioni e dovrà riguardare controversie di importo tale da mettere in difficoltà l’azienda, in assenza di un provvedimento di sospensione della riscossione. Sarà poi necessario escludere aziende in situazione di dissesto, come pure andranno esclusi i casi in cui il contribuente presenta istanze palesemente non motivate e con finalità, anche in questo caso, puramente dilatorie. La valutazione dei casi da ammettere toccherà ad una Commissione che vedrà la partecipazione della Provincia, degli Enti di garanzia, dell’Agenzia delle Entrate ed eventualmente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili. Non solo: una volta emanate le norme di attuazione, la valutazione dei casi potrà essere affidata all’apposita Commissione paritetica tra Provincia e Agenzia delle Entrate, che costituirà lo strumento operativo per la collaborazione all’attività di accertamento prevista dal nuovo Statuto di autonomia. La garanzia fideiussoria sarebbe infatti lo strumento per attivare l’articolo 39 del Dpr 602/73, nel quale si dice che proprio l’Agenzia delle Entrate “ha facoltà di disporre la sospensione della riscossione in tutto o in parte fino alla data di pubblicazione della sentenza della commissione tributaria provinciale, con provvedimento motivato notificato al concessionario (Equitalia) ed al contribuente”. La Giunta provinciale, infine, ha oggi dichiarato la propria disponibilità a valutare l´esigenza di ulteriori strumenti, anche finanziari, quali ad esempio specifici plafond di credito, per sostenere le aziende che si trovassero ad affrontare le problematiche in precedenza indicate.  
   
 

<<BACK