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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Maggio 2011
 
   
  FONDI EUROPEI, TRENTINO VIRTUOSO NEL LORO UTILIZZO

 
   
  Trento, 30 maggio 2011 - La forte vocazione del Trentino all´Europa è dimostrata da anni dal costante ricorso agli strumenti della programmazione europea, settoriale e non, e alle opportunità finanziarie a questi collegate. Le risorse messe a disposizione dalla Comunità - 80 milioni di euro complessivi per la programmazione 2007-2013 legata alle iniziative cofinanziate di Fesr e Fse su un totale di risorse pubbliche per i due programmi pari a 282 milioni di euro, ai quali si aggiungono i 109 milioni (su un investimento pubblico totale di 280 milioni di euro) per il Piano di sviluppo rurale - rappresentano una fondamentale leva addizionale di promozione della competitività del territorio in settori considerati strategici quali l’energia e l’ambiente, l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo tecnologico, le tecnologie dell’informazione e comunicazione, l’occupazione e formazione professionale, lo sviluppo rurale. Ma se il Trentino brilla a livello nazionale per capacità di utilizzo dei fondi, l´Italia - questo l´allarme lanciato stamane al Castello del Buonconsiglio - rischia seriamente il disimpegno dei fondi europei. Il punto sull´utilizzo dei fondi comunitari del Fondo europeo per lo Sviluppo regionale (Fesr) e del Fondo Sociale europeo (Fse) è stato fatto stamane al Castello del Buonconsiglio in occasione del seminario "Finanziamenti europei 2007-2013 e contrasto alle irregolarità e alle frodi nei fondi strutturali" organizzato dall´Olaf, l´Ufficio europeo anti frode della Commissione Europea in collaborazione con il Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie, l´Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Trento e Rovereto e la Ragioneria generale dello Stato. Di come siano stati impegnati i fondi nella nostra provincia ha parlato, dopo la generale premessa sui fondi europei fatta dall´esperto Nicola Zerboni, la responsabile dell´autorità di gestione per il Programma operativo Fesr della Provincia autonoma di Trento, Nicoletta Clauser. Per il Trentino, territorio che è fortemente impegnato nei settori strategici dell´energia e ambiente (che da solo assorbe oltre la metà delle risorse Fesr), innovazione, ricerca, sviluppo tecnologico, Ict, occupazione, formazione professionale e sviluppo rurale, il ricorso ai fondi europei è diventato e sta diventando sempre più una necessità ed una realtà del complesso sistema provinciale di programmazione ed attuazione degli obiettivi di sviluppo del nostro territorio. Anche l’attività di progettazione è ormai consolidata in Trentino e, nell’ultimo decennio, circa 50 progetti di cooperazione europea sono stati avviati e realizzati nell’ambito sia dei programmi di cooperazione territoriale finanziati dal fondo europeo di sviluppo regionale, sia dei diversi programmi settoriali quali, tra gli altri, il programma Life per l’ambiente, il 6° - 7° programma quadro per la ricerca e l’innovazione tecnologica, il programma Energia intelligente per l’Europa, il programma per l’apprendimento permanente. Conoscere gli strumenti finanziari europei ed i principi che ne regolano l’utilizzo e, nel caso specifico dell’incontro di oggi, i sistemi di gestione e controllo e le dinamiche di spesa e di garanzia della regolarità finanziaria di tutti gli interventi cofinanziati è quindi di fondamentale importanza per tutti coloro che, interni od esterni all’amministrazione provinciale, a diverso titolo operano con e su i fondi europei: aiuta ad utilizzare meglio tali risorse e con maggiori garanzie sull’ammissibilità delle spese sostenute ai fini del riconoscimento dei contributi europei, come pure, non bisogna dimenticarlo, dei correlati contributi statali che in alcuni casi (per esempio in materia di fondi strutturali) sono al pari riconosciuti.  
   
 

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