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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Maggio 2011
 
   
  UNA NUOVA ERA NELLA CEFALEA A GRAPPOLO: ASPIRA E BUTTA VIA IL DOLORE

 
   
   Stresa, 30 maggio 2011 - Il Professor Alan Rapoport della Ucla school of medicine di Los Angeles, neo Presidente dell’Ihs, l’International Headache Society, massimo organo mondiale che raccoglie gli studiosi di cefalee di tutto il mondo, ha presentato una nuova formulazione usa e getta in spray nasale già disponibile in Usa e che sta arrivando anche in Italia che promette di rivoluzionare la vita di questi pazienti e di quelli ancor più numerosi che soffrono di emicrania. Proprio in occasione dell’appuntamento di Stresa il Professor Rapoport ci ha abituato a ricevere in anteprima le novità più importanti in arrivo dalla ricerca Usa. L’ultima volta ci aveva parlato del cerotto antiemicranico. Quest’anno ha presentato lo spray nasale allo zolmitriptan che, prima dimostratosi efficace nell’emicrania è passato ora ad esserlo anche nella cefalea a grappolo. Il suo studio in doppio cieco ne ha sdoganato l’impiego in questa cefalea che gli autori francesi hanno chiamato da suicidio. Come noto i suoi attacchi si raggruppano in periodi di uno-due mesi, detti grappoli, intervallati da diversi mesi di benessere, con un dolore quotidiano (da una crisi ogni due giorni fino a otto crisi al giorno), della durata compresa tra 15 e 180 minuti, che compare spesso alla stessa ora, è strettamente unilaterale in sede oculo-fronto-temporale. E’ violento, intensissimo, trafittivo, lancinante, descritto come una “pugnalata o un chiodo nell’occhio”. Si accompagna a segni autonomici quali lacrimazione, arrossamento congiuntivale, ptosi, miosi, ostruzione nasale, rinorrea, sudorazione facciale. Il paziente si presenta agitato, irritabile, in continuo movimento come “un animale in gabbia”. Fra tutti i cefalalgici, è l’esempio più tipico di chi vive nel terrore della ricomparsa delle crisi dolorose e quello che inevitabilmente arriva dal medico in condizioni di estrema agitazione e inquietudine. E quindi ha più bisogno degli altri cefalalgici di un trattamento d’emergenza, rapido ed efficace. Dominare rapidamente l’attacco di questa cefalea non è facile e i pochi strumenti d’emergenza che riescono a farlo in misura e durata variabile si sono dimostrati finora di ridotta maneggevolezza, a discapito di una normale conduzione di vita del paziente: inalazione di ossigeno puro da effettuarsi in ambiente ospedaliero a pressione costante di 10-15 litri al minuto o somministrazione sottocutanea di sumatriptan, un’altra misura terapeutica che, per quanto autosomministrabile, non può certo essere effettuata senza controllo dello specialista. L’arrivo di una nuova terapia d’emergenza come lo spray nasale, che è invece una via di somministrazione comoda e patient-friendly già utilizzata nell’emicrania, non può che rappresentare una svolta benvenuta. Al di là della comodità per il paziente e della possibilità di aggirare i problemi di nausea e vomito che nell’emicrania spesso accompagnano l´attacco rendendo difficoltosa l´assunzione dei farmaci orali, l’accesso tramite la cavità nasale apre la strada a molteplici strutture e sistemi non solo intra-cranici: vi si trovano numerosi importanti nervi come alcuni rami del trigemino e del faciale, nonchè una ricca rete di vasi sanguigni collegati a importanti arterie come ad esempio l´olftalmica o la mascellare. Inoltre i vasi sanguigni nasali sono assai porosi e ciò facilita il rapido passaggio e l’assorbimento dei farmaci applicati sulla mucosa nasale. Così questi, prontamente assorbiti, possono entrare rapidamente in circolo, raggiungendo in fretta elevate concentrazioni nel circolo cerebrale. Una significativa percentuale di pazienti è libera da dolore entro 30 minuti dall’insufflazione senza presentare sintomatologia autonomica di accompagnamento e comincia a star meglio dopo 10. Inoltre una volta che la prima frazione di farmaco è rapidamente entrata in circolo, una seconda viene assorbita a livello del circolo gastrointestinale con conseguente mantenimento dell’effetto terapeutico, un altro fattore importante per questi pazienti che, se da un lato hanno la fondamentale esigenza di liberarsi al più presto dal dolore, hanno dall’altro quella di non vederlo tornare a causa della cararatteristica recrudescenza degli attacchi che si verifica nella fase di grappolo. Se la cefalea a grappolo si concentra in particolari periodi dell’anno lasciando il paziente libero per periodi lunghi anche mesi o anni, l’emicrania è invece molto più assidua, presentandosi anche più volte al giorno, tutti i giorni. Poter disporre di un erogatore da utilizzare anche in pubblico può contribuire a ridurre pure lo stigma di questa malattia: molti pazienti si vergognano di dover interrompere una riunione di lavoro per procurarsi un bicchiere d’acqua con cui assumere una pastiglia quando sentono arrivare l’attacco, mentre disporre di un comodo erogatore nasale che poi si butta subito via li tranquillizza, tanto più se sanno di poter contare su un rapido effetto, un altro fattore che riduce l’aspettativa ansiosa del dolore che si sta dimostrando un importante moltiplicatore del dolore. E tutto questo migliora l’aderenza alla terapia e allontana il paziente dall’autocura e dalla cronicizzazione.  
   
 

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