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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Maggio 2011
 
   
  VERSO LE STELLE...E OLTRE

 
   
  Bruxelles, 30 maggio 2011 - La ricerca senza fine del genere umano di comprendere ciò che lo circonda e il suo posto nel cosmo, ha da sempre fatto alzare gli occhi alle stelle con meraviglia e, grazie al progresso tecnico e scientifico, con una crescente comprensione di ciò che succede nell´universo. Lo scorso martedì, deputati, cosmologi e altri esperti hanno discusso, in un evento organizzato dallo Stoa, la scienza e la politica dell´ultima frontiera ... Il panel scientifico e tecnologico del Parlamento Stoa ha organizzato, il 24 maggio scorso, un seminario di scienze astronomiche per discutere dello stadio della ricerca sull´universo e delle possibili evoluzioni. A parlarne, il cosmologo e astrofisico Martin Rees, introdotto dall´eurodeputato italiano del Ppe Salvatore Tatarella e dalla spagnola Teresa Riera Madurell, e affiancato da altri illustri relatori. Fuori dalla sala, alcuni telescopi per permettere ai visitatori del Parlamento di dare un´occhiata a una stella molto importante: il nostro sole! "Anche la cosa meno complessa dell´universo è estremamente difficile da capire" ha esordito il professor Rees, aggiungendo che, nonostante tutti i progressi compiuti nell´ultimo secolo ciò che condivide "con tutti i colleghi è la meraviglia e il senso del mistero". L´astronomia infatti, per quanto disciplina scientifica, riguarda da vicino "la più grande delle curiosità umane: chi siamo, da dove veniamo, dove stiamo andando..." Guardando verso il cielo - Studiare le stelle, capire come sono nate e come muoiono è già una grande conquista, ma la sfida più grande è ancora da affrontare: trovare un pianeta simile alla Terra, compatibile con la vita. L´eso, "Osservatorio europeo meridionale", è un´organizzazione intergovernativa che include 13 Stati membri dell´Unione e opera attualmente in due grandi osservatori in Cile. Uno di questi detiene il telescopio più grande del pianeta, ma sarà presto affiancato da un progetto ancora più ambizioso: l´"Extremely Large Telescope" (European-elt) che, come ha spiegato il direttore dell´Osservatorio Roberto Gilmozzi, sarà l´occhio più grande mai costruito dall´uomo. Ma non tutte le componenti del cosmo sono visibili con i telescopi. "Analizzare la parte oscura dell´universo è compito della Radioastronomia" ha spiegato Luigina Ferretti dell´Istituto di radioastronomia di Bologna, che ha presentato il progetto Vlbi, fiore all´occhiello degli studi sulle onde. Tra le stelle - Anche le osservazioni dalla Terra hanno però i loro limiti e l´Esa (Agenzia spaziale europea) sta cercando una risposta. Alvaro Giménez, direttore delle Esplorazioni dell´agenzia, ha ricordato i successi del telescopio spaziale Hubble, lanciato nel 1990 in collaborazione con la Nasa, e ha parlato del prossimo ambizioso progetto: il lancio previsto per la primavera 2012 del nuovo satellite Gaia, che permetterà di mappare la galassia, tracciando la posizione e l´orbita delle stelle. La prossima generazione - La deputata spagnola Teresa Riera ha ricordato che "l´Europa sta svolgendo un ruolo pionieristico" con "un programma di astronomia efficiente e ben coordinato", ma ha aggiunto che è "nostro compito rendere i giovani consapevoli dell´importanza della scienza". L´astronomia è "uno strumento unico per lo sviluppo" e un argomento che affascina molto i più giovani e può farli avvicinare alla scienza. È quanto ha detto il prof. George Miley dell´Università di Leiden presentando il progetto olandese "Universe awarness", pensato "per introdurre i bambini all´emozione della scienza".E oltre – Per Salvatore Tatarella "l´astronomia potrebbe portare in un futuro non lontano a scoperte colossali e conquiste che possono cambiare bruscamente la nostra visione della realtà". Dopo tutto "più si capisce, più si allarga l´orizzonte delle cose da capire" ha concluso il prof. Rees ricordando un principio basilare, ma spesso ignorato: "Quasi tutte le persone istruite al giorno d´oggi credono nell´evoluzione, ma tutti tendono a dare per scontato che il genere umano sia alla fine di questo processo. Nessun astronomo è di questa opinione..."  
   
 

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