Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Maggio 2011
 
   
  CONVEGNO PALERMO SU MODELLI E ESPERIENZE REGIONALI IN SANITÀ

 
   
   Bari, 30 maggio 2011 - Innovazione, qualità e servizi nella sanità, in rapporto all’avvio del processo di federalismo, delineato in questi mesi con il varo dei diversi decreti da parte del Governo: a Palermo un confronto approfondito tra modelli ed esperienze di due Regioni del nord (Piemonte ed Emilia-romagna) e due del sud (Basilicata e Puglia), oltre alla Regione ospitante, la Sicilia. In rappresentanza della Regione Puglia è intervenuta l’Assessore Marida Dentamaro, che da circa un anno è partecipe attiva del confronto in sede di Conferenza delle Regioni e di Conferenza Stato-regioni. La Dentamaro vi partecipa infatti nella doppia veste di rappresentante della Regione Puglia, e allo steso tempo di profonda conoscitrice degli aspetti più tecnici delle problematiche del decentramento istituzionale della Repubblica. E’ proprio partendo dal confronto che si è andato sviluppando nei mesi scorsi tra le Regioni e tra queste e il Governo centrale che l’assessore al Sud e Federalismo ha posto al centro il legame intrinseco tra risorse destinate alla sanità e processo di redistribuzione più generale dei fondi trasferiti alle Regioni. “Onestà impone di chiarire in via preliminare una questione cruciale - ha sottolineato la Dentamaro - le risorse che lo Stato trasferisce alle Regioni vanno continuamente diminuendo. A ciò si aggiunga la pretesa di riequilibrio - ossia la richiesta di maggiore risorse - avanzata da forze di governo come la Lega. Appaiono pertanto fuori luogo le fanfare tese a presentare il federalismo come un’occasione positiva per tutti e migliorativa dell’attuale situazione per tutte le Regioni. Infatti, posto che lo Stato trasferisce progressivamente minori risorse e che le Regioni leghiste del nord esigono più risorse, vuol dire che qualche altro (le Regioni del sud) ne avrà meno”. “Eppure già adesso - ha puntualizzato l’esponente pugliese - le risorse pro-capite a disposizione delle Regioni meridionali da destinare alla cura della persona sono inoppugnabilmente inferiori a quelle delle altre Regioni del centro-nord. Tale insufficiente dotazione finanziaria ha immediati effetti sull’entità e sulla qualità delle prestazioni erogabili. E’ lapalissiano - ha rilevato la Dentamaro - che chi dispone di maggiori risorse a disposizione riesce a garantire servizi migliori, più efficienti e di migliore qualità. Chi, invece, deve arrabattarsi con bilanci più modesti ha primarie difficoltà a coniugare bisogni, risorse e prestazioni erogabili. Lo stesso meccanismo salvifico della individuazione delle “Regioni benchmark” (Regioni di riferimento) per la nuova distribuzione delle risorse - ha chiosato – non è neutrale, come si vuol far credere, ma è basata essenzialmente sulla cosiddetta spesa storica: ma storicamente chi ha avuto di più, ha potuto spendere di più e tenere più elevato il livello dei servizi. In prospettiva, quindi, si tende a consolidare e rendere permanenti gli squilibri finora presenti nella ripartizione delle risorse”. “Quanto alla Puglia, in particolare - ha aggiunto la titolare della delega al Sud e Federalismo - va ancora una volta ribadito che lo “sforamento” del patto di stabilità imputato alla nostra Regione non è in alcun modo addebitabile alla sanità, ma alle dinamiche della spesa più in generale, effetto dei parametri asfittici riferiti agli anni 2005-2006. Tutto il complesso propagandistico, mediatico e politico allestito nei mesi scorsi, specialmente da parte di alcune forze politiche, si è connotato di vuota retorica sganciata da reali contenuti federalisti. In assenza di reali spazi di autonomia e potere decisionale, nella perdurante nebulosità dei costi standard, ancora di là da venire, abbiamo assistito semplicemente al varo di norme inerenti il gettito fiscale: è pertanto mancata del tutto un’autentica scelta federalista, rispettosa dei territori e propugnatrice dell’autonomia dei diversi livelli di governo, al fine di contenere progressivamente la parte della spesa derivante dalla perequazione. La Puglia non è stata però a guardare e semplicemente recriminare: oltre a partecipare, costantemente e attivamente, a tutte le occasioni di confronto inter-istituzionale, ha posto all’attenzione nazionale un modello alternativo, una esperienza-pilota proprio in tema di individuazione e lotta agli sprechi. L’università e l’Asl di Foggia, in collaborazione tra l’altro con l’Ateneo e l’azienda sanitaria di Padova, hanno realizzato la revisione della spesa (spending review), a partire dai reparti universitari, per individuare le sacche di inefficienza e di spreco, con un puntuale esame delle criticità dal punto di vista della contabilità analitica”. “Questa esperienza - ha concluso Marida Dentamaro - rappresenta un punto di riferimento e la carta di credibilità con la quale la Puglia si presenta al confronto, in un contesto in cui il Governo nazionale ha inteso affermare nei fatti una scelta politica, grave e miope, di inaccettabile “ognuno per sè”.  
   
 

<<BACK