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Notiziario Marketpress di Martedì 31 Maggio 2011
 
   
  EMILIA ROMAGNA, INCIDENTE NUCLEARE DI FUKUSHIMA - CONTROLLI SULLE MERCI IN ARRIVO DAL GIAPPONE: FIRMATO IL PROTOCOLLO D´INTESA CON LA DIREZIONE INTERREGIONALE DELLE DOGANE

 
   
  Bologna - Controlli per verificare l’eventuale contaminazione radioattiva delle merci d’importazione in arrivo dal Giappone. E’ quanto prevede il protocollo d’intesa tra Direzione regionale dei Vigili del Fuoco dell’Emilia-romagna, la Direzione interregionale delle Dogane per l’Emilia-romagna e le Marche e l’Arpa dell’Emilia-romagna. L’accordo formalizza un’attività in realtà in corso già dal 4 aprile e che si affianca al monitoraggio effettuato da Arpa sull’aria, le ricadute al suolo e gli alimenti.“Le tracce rilevate a tutt’oggi – ha sottolineato l’assessore regionale all’ambiente Sabrina Freda – non costituiscono nessuna preoccupazione per l’ambiente e la salute umana. Attraverso il Protocollo abbiamo voluto dare il giusto rilievo istituzionale a queste attività di monitoraggio che rappresentano un’esperienza innovativa nel contesto nazionale e che proseguiranno sino al completo esaurimento delle tracce rilevate a seguito dell’incidente di Fukushima”. L’accordo prevede che l’Agenzia delle Dogane si rivolga alla sezione Arpa di Piacenza che costituisce il Centro regionale di riferimento per il controllo delle radiazioni. Arpa, a sua volta, richiede l’intervento dei Vigili del Fuoco territorialmente competenti per una prima verifica in situ del livello di radioattività. Solo qualora questo superi di 3-4 volte il fondo ambientale medio, Arpa analizza in laboratorio campioni di merce su filtri appositamente preparati dai Vigili del Fuoco stessi. Ad oggi, sono stati controllati circa 40 container (e tutte le merci in essi contenute, dalle macchine fotografiche alle motociclette) e altrettanti colli e pallet di merci varie. In alcuni casi si sono riscontrate modestissime tracce di isotopi Cesio 134 e Cesio 137, (circa cento volte inferiori al limite di sicurezza previsto dalle normative), comunque solo sulla superficie esterna dei container e mai all’interno. Ciò non ha dunque comportato alcuna misura cautelare e tutte le merci sono state regolarmente sdoganate.  
   
 

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