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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Giugno 2011
 
   
  CONVEGNO SUL VIVAISMO OLIVICOLO

 
   
  Due giornate di relazioni scientifiche distribuite in quattro sessioni per presentare il Progetto interregionale per la qualificazione del vivaismo olivicolo. Il 6 e il 7 giugno prossimo, infatti, presso Villa Romanazzi Carducci a Bari, nell’ambito del Convegno “Ricerca e Trasferimento delle innovazioni tecnologiche nel vivaismo olivicolo”, saranno illustrati i contenuti del progetto che ha visto coinvolte 25 Istituzioni di Ricerca operanti su tutto il territorio nazionale nel settore della caratterizzazione varietale, della diagnosi fitopatologia e del vivaismo. Obiettivo generale del progetto è stato quello di contribuire al miglioramento degli standard qualitativi del vivaismo olivicolo. L’elaborazione di una “carta d’identità” varietale attraverso metodologie comuni, il riordino del patrimonio varietale attraverso l’impiego di marcatori e descrittori comuni, la selezione di materiali sanitariamente migliorati, l’ottimizzazione degli schemi di produzione e di difesa fitosanitaria da applicare in vivaio, sono i traguardi che il progetto ha raggiunto e che verranno presentati e discussi nelle sessioni del convegno. “Siamo orgogliosi – dichiara l’assessore alle Risorse agroalimentari Dario Stefàno – di ospitare a Bari un convegno di caratura nazionale di così elevato valore scientifico su una coltura, quella dell’olivo, che oltre a caratterizzare il paesaggio pugliese senza soluzione di continuità dal Gargano fino a Santa Maria di Leuca, è centrale e fondamentale nell’economia del Sistema Puglia”. “Una ricerca, quella che sarà illustrata nel convegno, - continua Stefàno – che presenta interessanti caratteri di novità, perfettamente integrate con i processi di ammodernamento di tutto il comparto agroalimentare pugliese – promossi da tempo dalla Regione – che anche grazie alle cospicue risorse del Programma di Sviluppo Rurale trovano oggi concreta attuazione”. “Le innovazioni tecnologiche proposte – conclude Stefàno – hanno ulteriori pregi, in primis quello di rispettare i sistemi ecocompatibili di gestione della produzione vivaistica e, inoltre, quello di preservare il patrimonio della nostra biodiversità. La salvaguardia ambientale e la tutela delle varietà culturali sono punti qualificanti delle nostre filiere produttive a cui annettiamo valore strategico”.  
   
 

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