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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 13 Dicembre 2006 |
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GALLERIA NAZIONALE D’ARTE MODERNA LE COLLEZIONI IL XX SECOLO
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Milano, 13 dicembre 2006 - Colmando finalmente una grave lacuna nella editoria e nella cultura artistica e museografica italiana, Electa pubblica il catalogo scientifico della Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Il primo volume in uscita è dedicato al Xx secolo, seguiranno il tomo sull’Ottocento e quello sull’Arte Contemporanea, corredato da un’appendice che rende conto delle numerose opere non esposte. A più di trent’anni dal fortunato – a giudicare dalle ristampe – itinerario di Palma Bucarelli, il catalogo ne ripete la struttura organica ed efficace offrendo tuttavia sia al visitatore che allo specialista qualcosa di più esaustivo di un profilo o memoria breve. Questo è stato l’intendimento della curatrice Sandra Pinto, Soprintendente uscente e responsabile dell’attuale ordinamento museale, indagato nelle ragioni del suo divenire attraverso una approfondita ricostruzione della storia delle collezioni del Xx secolo e delle politiche culturali che vi intervennero. Così nel pregevole saggio introduttivo “Quale modernità?” viene ripercorso puntualmente e criticamente un secolo di ordinamenti – documentati da inedite foto d’epoca - e dibattiti su un’istituzione divenuta ben presto “stella polare della contemporaneità”, sulla sua sede a Valle Giulia, come scelta museologica e urbanistica, su un organismo vitale e mutevole come la storia dell’arte svoltasi nello specifico territoriale italiano. Si parte dunque dalla fondazione della Galleria in epoca post-unitaria, passando attraverso gli anni gloriosi della direzione di Palma Bucarelli, sino alle iniziative più recenti che hanno contribuito a conferire l’attuale fisionomia al museo. Come ricordato nelle note di metodo e nella guida alla consultazione, non si perde però il carattere di catalogo-guida. Ciascuna sala è infatti introdotta da una digressione generale che ne racconta i temi e le linee di ricerca artistica, i gruppi e le personalità, a volte contrastanti ma compresenti, e corredata da immagini che documentano l’allestimento attuale. Tutte le opere, più di 700, sono per la prima volta riprodotte a colori e in accurate schede scientifiche, redatte da specialisti, esaminate primariamente per la loro identità istituzionale, in quanto cellule della collezione, come esplicitato nei riferimenti agli ordinamenti e nelle sintetiche ma aggiornate note bibliografiche. Chiudono il volume utili apparati e indici che accrescono l’importanza documentaria della pubblicazione. . |
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