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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Giugno 2011
 
   
  ATLANTE QUALIVITA 2011 I PRODOTTI AGROALIMENTARI ITALIANI DOP IGP STG LA NUOVA EDIZIONE COMPRENDE 22 NUOVE SCHEDE PRODOTTO E 21 QUELLE AGGIORNATE PER MODIFICA DEI DISCIPLINARI SU UN TOTALE DI 227 PRODUZIONI.

 
   
  Inserite anche 70 annotazioni storiche relative ai 150 anni dall’Unità d’Italia Cresce il paniere dell’eccellenza agroalimentare italiana. Fra l’ultima pubblicazione dell’Atlante Qualivita di aprile 2010 e la nuova edizione di maggio 2011, sono stati registrati per l’Italia ben 22 nuovi prodotti Dop Igp Stg, un numero davvero interessante, che dimostra l’impegno del nostro Paese nella politica della qualità. Solo nei primi cinque mesi del 2011 l’Italia ha avuto 8 nuove registrazioni a fronte della Francia e della Spagna, che hanno aumentato il loro registro di qualità rispettivamente solo di una e due unità. Un settore in costante evoluzione, quello delle Indicazioni Geografiche italiane, che esige di essere fotografato di anno in anno per rendere conto dei numerosi cambiamenti che lo riguardano, dalle nuove registrazioni alle modifiche ai disciplinari, fino all’aggiornamento dei contatti delle associazioni di settore coinvolte nei processi di certificazione. Dei 227 prodotti italiani, 142 sono Dop, 83 Igp e 2 Stg. Dei 22 nuovi prodotti (14 Dop, 8 Igp) 15 appartengono alla categoria Ortofrutticoli, 2 ad Altri prodotti di origine animale e 5 a Formaggi. La quinta edizione dell’ Atlante Qualivita, realizzata dalla Fondazione Qualivita in collaborazione con Aicig e con il patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, è completamente rinnovata sia nella grafica che nei contenuti, arricchita con annotazioni storiche relative ai 150 anni dall’unità d’Italia. “Racconta” i 227 prodotti italiani Dop Igp Stg, attraverso schede prodotto contenenti foto e informazioni storiche, caratteristiche del prodotto, metodo di produzione, dati legislativi aggiornati, curiosità. "Oggi siamo davanti all´ulteriore conferma che tramite il lavoro e la professionalità si raggiungono grandi risultati. Il comparto delle produzioni Dop e Igp in Italia si sta sempre più muovendo in maniera compatta- commenta Giuseppe Liberatore, Presidente di Aicig -Le sinergie e le collaborazioni tra la Fondazione Qualivita e Aicig generano ottimi risultati e grandi soddisfazioni. Non dobbiamo però abbassare la guardia, a Bruxelles si sta combattendo una battaglia fondamentale per la vita futura delle denominazioni. I rapporti con il Mipaaf e con il Parlamento Europeo sono ottimi e proficui, è necessario ora convincere i Ministri dell’agricoltura per l´accoglimento delle nostre istanze, prima fra tutte la possibilità per i Consorzi di tutela di regolare i volumi delle produzioni". “La Commissione Agricoltura del Parlamento europeo è favorevole ed ha già espresso il suo ampio consenso, - commenta Paolo De Castro Presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo e Presidente Qualivita - con una proposta di emendamento che ho sottoscritto insieme ai principali rappresentanti dei gruppi politici presenti in Commissione. Il 21 giugno ci aspettiamo un voto favorevole del Parlamento europeo, ma il Consiglio dei Ministri deve fare la sua parte. L’atlante Qualivita, come sempre in questi ultimi anni, registra il successo italiano della qualità agroalimentare, ma al di là della mera soddisfazione, questo primato deve trasformarsi in opportunità di reddito per gli agricoltori e per le imprese alimentari”. Sono 21 le modifiche ai disciplinari riportate nell’Atlante Qualivita 2011, richieste dai Consorzi per correggere e allineare i disciplinari alla realtà delle produzioni. Il Valle d’Aosta Lard d’Arnad Dop, ad esempio, ha richiesto e ottenuto una modifica che tenesse conto del bilinguismo presente nel territorio di produzione. Altri prodotti hanno modificato i loro disciplinari in merito alla descrizione del prodotto, alle zone geografiche, alla prova d’origine, al metodo di ottenimento. In alcuni casi le variazioni sono state relative al legame storico tradizionale consentendo di eliminare determinate restrizioni quando non sussistevano più le condizioni o non incidevano più sulla qualità del prodotto finito. È il caso del Limone di Sorrento Igp, che ha modificato il proprio disciplinare per svincolarsi dall’uso esclusivo dei pali di legno di castagno per le impalcature previste per la produzione. Numerose le curiosità, legate ai 22 nuovi prodotti registrati, che compaiono nella nuova edizione del volume. Per citarne alcune, l’Arancia di Ribera Dop è la sola arancia italiana ad aver ottenuto la Denominazione di Origine Protetta, mentre il Piacentinu Ennese Dop, un formaggio aromatizzato con pepe in grani e zafferano, è stato registrato con il numero 1000 nel Registro europeo, suscitando un interesse internazionale. Non tutti sanno, inoltre, che la Vastedda della Valle del Belìce Dop è uno dei pochissimi formaggi ovini a pasta filata nel mondo. Filare il latte di pecora infatti è molto difficile e richiede una particolare manualità, cura e delicatezza. Molto particolare anche la Pesca di Leonforte Igp, frutto settembrino e tardivo, ha un metodo di coltivazione del tutto particolare; la pesca ancora sull’albero viene avvolta in sacchetti di carta pergamena per evitare l’attacco di insetti. "In questa edizione dell’Atlante Qualivita - spiega l´autore Mauro Rosati -, per ricordare i 150 anni dall’Unità d’Italia, abbiamo inserito anche alcune curiosità ed aneddoti storici relativi a 70 prodotti italiani, una sorta di fil rouge della trasformazione del nostro Paese dove il cibo ha avuto davvero un suo ruolo nel contribuire all’unificazione. Un esempio evidente di questa osmosi il Provolone Valpadana, una tradizione tipica del sud che si è estesa anche al nord proprio negli anni dell´unificazione". Intorno al 1870 infatti, la produzione del Provolone passò dal sud al nord Italia grazie all´intraprendenza di operatori come i fratelli Margiotta, che da Muro Lucano (Pz) aprirono un caseificio a Borgo San Giacomo (Bs) per l´abbondanza di latte bovino e delle nuove tecnologie. Un altro esempio riguarda il Limone Interdonato Messina che prende il nome del colonnello garibaldino Giovanni Interdonato, che dopo aver combattuto nei moti siciliani con i patrioti di Garibaldi e aver governato nel nome dei Savoia su buona parte del messinese, si ritirò a vita privata nella sua villa di Fiumedinisi sviluppando la passione per la coltivazione degli agrumi che lo portò ad incrociare un cedro e l´ariddaru, un limone locale, ottenendo quello che oggi è il Limone Interdonato Messina Igp. Tanti gli aneddoti storici riportati dall’Atlante 2011. Giuseppe Verdi, nel 1848 andò a vivere a Villanova sull´Arda (Pc), si innamorò del territorio ed era solito inviare ai suoi amici sparsi nel mondo i pregiatissimi culatelli della zona. Un testimonial d’eccezione, che ha contribuito sicuramente alla diffusione e alla fama di questo pregiatissimo e unico salume  
   
 

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