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Notiziario Marketpress di
Martedì 07 Giugno 2011 |
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IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE PIÙ RESPONSABILITÀ PER LE AGENZIE DI VALUTAZIONE DEL CREDITO
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Strasburgo, 7 giugno 2011 - Negli anni prima della crisi, le agenzie di valutazione del credito si sono comportare più da tifosi che da arbitri: strumenti finanziari complessi hanno ottenuto facilmente i voti più alti, portando gli investitori ad acquistare senza farsi domande. Questi prodotti si sono presto rivelati tossici per l´economia e hanno causato enormi perdite; sono stati i contribuenti a pagarne il prezzo. Oggi, in seduta plenaria, i deputati discutono di come rendere le agenzie più responsabili; il voto sulle proposte è previsto in settimana. Si tratta di una questione politica perché, dopo aver emesso valutazioni sbagliate, le agenzie sono tornate a consigliare ai paesi di stringere la cinghia, se non vogliono perdere la fiducia dei mercati e vedere i loro oneri finanziari esplodere. Cosa si chiede nel rapporto - La commissione economica ha votato il rapporto del liberale tedesco Wolf Klinz il 16 marzo scorso. Tra le proposte, quella di rendere i soggetti del mercato finanziario (investitori, banche, banche centrali) più impegnati nell´analisi dei rischi, così da ridurre l´eccessivo affidamento al rating. Si chiede anche che le agenzie di valutazione abbiano responsabilità civile in caso di gravi negligenze. Dobbiamo "fare in modo che siano responsabili delle loro valutazioni. La scusa che esse rappresentano una mera espressione di parere non regge più" ha commentato Klinz. Si chiede l´istituzione di una Fondazione europea di rating che, nelle parole di Klinz, dovrebbe essere "completamente indipendente e libera da ogni influenza". "L´idea è promuovere la concorrenza nel settore al momento controllato, in maniera quasi oligopolistica, da tre grandi aziende attive a livello globale" ha aggiunto. Il rapporto invita la Commissione a presentare i piani per la fondazione che dovrebbe essere finanziata, per i primi cinque anni al massimo, dall´industria dei servizi finanziari, nonostante la preferenza dei gruppi di centro-sinistra per una fondazione pubblica. Come funziona il sistema - I cittadini mettono i propri risparmi in fondi comuni e fondi pensione, fornendo grandi quantità di denaro per investimenti in azioni, obbligazioni e prodotti finanziari complessi. Investire, cioè comprare, un prodotto finanziario complesso significa prestare denaro al venditore/emittente aspettandosi di ottenerlo indietro con gli interessi: è di importanza primaria sapere quanto il prodotto sia sicuro e per questo gli investitori si affidano alle agenzie di valutazioni, che emettono pareri a riguardo. Più alto è il rating, più sicuro è il prodotto e più basso è il tasso di interesse. Viceversa, se la valutazione è bassa, il prodotto è rischioso e il tasso di interesse si alza, per compensare il rischio dell´investitore di non ricevere alcun rientro di denaro, in caso di fallimento. Cosa è andato storto? La prima problematica è legata al conflitto di interesse: le agenzie di rating guadagnano facendo pagare ai fornitori di prodotti l´emissione di valutazioni sugli stessi. E i venditori chiedono voti alti per vendere meglio e guadagnare di più. Così si incentivano valutazioni irresponsabili per attrarre buisness e fare più soldi. "Il problema principale è che le agenzie di rating, che forniscono le valutazioni, sono le stesse che offrono consulenza ai clienti che pagano per il servizio di rating". La nuova Autorità europea di vigilanza degli strumenti finanziari e dei mercati, assumerà la funzione di sorvegliare le agenzie già a partire dall´estate" ha spiegato Klinz. Ma perché i servizi di consulenza sono problematici? Perché le agenzie di rating sono in grado di suggerire alle banche d´investimento come strutturare un prodotto per ottenere voti più alti. In questo modo però non si rende il prodotto più sicuro, si fa solo in modo che lo sembri. Tale comportamento irresponsabile, ma altamente redditizio, ha aggravato la crisi tanto che i governi (cioè i contribuenti) hanno dovuto indebitarsi sempre più per salvare i propri sistemi finanziari. Un effetto a catena... Preoccupate per questo aumento del debito, le agenzie stanno ora declassando i paesi e le loro obbligazioni, costringendo i contribuenti a pagare ancora di più. I governi rispondono con tagli della spesa, ad esempio nei servizi sociali, per placare i mercati. Per ovviare a queste problematiche, i gruppi di sinistra avevano chiesto di ridurre il ruolo delle agenzie nella valutazione del debito pubblico dei paesi, ma nel rapporto si è arrivati ad un accordo solo nel chiedere una maggiore trasparenza del processo di valutazione. Il rapporto verrà discusso nella giornata di oggi in plenaria e votato in settimana. |
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