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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Dicembre 2006
 
   
  ARTIGIANATO, PRESENTATE LE PRIME TRE INDAGINI CONGIUNTURALI LIGURI DELL´OSSERVATORIO REGIONALE ARTIGIANATO IN CRESCITA IL SETTORE MANIFATTURIERO E DELLE COSTRUZIONI

 
   
  Genova, 13 dicembre 2006 - La Regione Liguria e l´Unione delle Camere di Commercio della Liguria, in collaborazione con le Associazioni regionali Confartigianato e Cna, presentano i principali risultati delle tre indagini svolte negli ultimi nove mesi sull´andamento della congiuntura del comparto artigiano ligure. L´indagine trimestrale si pone l´obiettivo di monitorare l´evoluzione congiunturale del comparto artigiano e di prevederne le dinamiche di breve periodo. Alla presentazione svoltasi questa mattina in Regione erano presenti Luca Costi, segreterario Confartigianato Liguria, Nicola Caprioni, segretario regionale Cna e Guido Molinari, segretario generale Union Camere. I rappresentanti del comparto hanno sottolineato "la dinamica espansiva dei primi 9 mesi del 2006 in linea con gli andamenti complessivi dell´economia nazionale e regionale". "Il settore dell´artigianato - ha detto Guido Molinari - si conferma come vitale e importante in Liguria, le imprese artigiane rappresentano infatti un terzo delle imprese della nostra regione, in particolare in crescita il settore manifatturiero e delle costruzioni". Significativa risulta inoltre la presenza delle donne: su 58. 312 persone artigiane attive nella nostra regione, 11. 542 sono donne e su 36. 834 titolari di imprese artigiane 5286 sono donne, per un totale di 45. 884 imprese artigiane. Sia la domanda che il fatturato hanno mantenuto una tendenza positiva nel corso dell´intero periodo, pur con un parziale rallentamento del tasso di crescita nel terzo trimestre. Il giudizio complessivo sullo stato di salute del comparto è favorevole e, al netto degli effetti stagionali, anche le recenti evoluzioni possono essere interpretate nella direzione di un ulteriore consolidamento della congiuntura. Il risultato complessivo riflette soprattutto il buon andamento delle costruzioni - che prosegue ininterrottamente da oltre un biennio e non mostra segnali di cedimento - e il recupero del manifatturiero - nuovamente incanalato su un sentiero di crescita dopo il rallentamento di inizio anno. Le attività legate ai trasporti scontano il forte incremento delle quotazioni del greggio e mostrano performance meno positive, con una lieve accelerazione nell´ultimo periodo favorita dall´allentarsi delle tensioni inflazionistiche. L´unico settore caratterizzato da dinamiche sfavorevoli è il commercio/riparazioni, che delinea tuttavia un parziale recupero del fatturato nel terzo trimestre dell´anno in corso. Il mercato del lavoro continua a caratterizzarsi per una contenuta elasticità rispetto alle variazioni congiunturali e non mostra significative variazioni rispetto al 2005: i pochi episodi espansivi si concentrano nel settore edile. Sulla base delle previsioni a breve termine formulate dagli imprenditori artigiani nel terzo trimestre dell´anno, l´occupazione dovrebbe mostrare un lieve incremento negli ultimi mesi del 2006, trainata da un consistente ulteriore irrobustimento atteso sia per la domanda che per il fatturato. L´indagine mostra la capacità di tenuta del comparto artigiano ligure sia nei momenti di congiuntura sfavorevole che nelle fasi espansive: le performance favorevoli che avevano caratterizzato il 2005, in controtendenza rispetto alle dinamiche complessive dell´economia, proseguono infatti anche nei primi nove mesi dell´anno in corso. Il tessuto imprenditoriale ligure può contare su standard qualitativi elevati che rappresentano la tutela più efficace alle minacce del mercato. Non va tuttavia omessa la presenza di specifiche criticità che continuano ad interessare il comparto: il mercato del lavoro si caratterizza per un modesto dinamismo, con un livello della manodopera stazionario da oltre un anno; inoltre, il rapporto con le banche segue soprattutto logiche congiunturali e solo in misura contenuta è riconducibile a mirate strategie aziendali. La persistente presenza di questi nodi irrisolti ha suggerito l´opportunità di monitorare più nel dettaglio alcuni fattori strategici di competitività delle imprese artigiane; pur nel rispetto della libera concorrenza di mercato, il ruolo strategico del settore rende opportuna ed inevitabile l´attuazione di interventi pubblici mirati al consolidamenti dei punti di forza e alla rimozione delle criticità del comparto: il profondo mutamento che caratterizza il panorama socio-economico nazionale ed internazionale, infatti, impone una nuova qualità dello sviluppo dell´artigianato, con una combinazione di elementi strategici ben più complessa rispetto al passato. In particolare, le indagini condotte nel corso dell´anno evidenziano la presenza di un nucleo virtuoso di imprese attente alla riqualificazione dei propri fattori competitivi: sono imprese che investono sulla sicurezza degli ambienti di lavoro - nell´obiettivo di perseguire uno sviluppo eco-sostenibile e di garantire standard lavorativi sempre più elevati - e che al contempo rafforzano la propria posizione di mercato attraverso mirate strategie di marketing. L´esito di tali strategie è confortante: il più delle volte si traducono in un miglioramento delle performance aziendali, con effetti diretti sulle dinamiche della propria domanda e sulla capacità di presidiare nuove fette di mercato. Al fianco di tali imprese, tuttavia, esiste una presenza diffusa di aziende meno sensibili, in parte perché non ritengono questi fattori di competitività funzionali ai propri obiettivi, ma spesso perché non sono in condizione di distogliere dall´ordinaria gestione il proprio personale e le risorse finanziarie disponibili: la ridotta dimensione aziendale rappresenta un limite nella programmazione di investimenti per la riqualificazione. Gli approfondimenti condotti in questi mesi portano ad affermare le difficoltà di un percorso di qualificazione autarchico: lo spontaneismo è fondamentale, ma può anche volgere in direzione non auspicabile escludendo una larga fetta del comparto. Il comportamento dell´operatore pubblico nell´indirizzo e nella promozione dell´artigianato può evitare distorsioni nel meccanismo di crescita del comparto. Non si tratta di esprimere comportamenti di generico attivismo, quanto di delineare un quadro di interventi certi e credibili nella predisposizione degli strumenti utili alla crescita del tessuto produttivo ligure: l´innalzamento del livello di competitività del sistema economico non può prescindere dalla creazione di un contesto favorevole, in grado di liberare le energie imprenditoriali. Le recenti riforme di semplificazione amministrativa sembrano andare proprio in questa direzione e hanno trovato il favore degli artigiani liguri; appare comunque essenziale un´ulteriore accelerazione del processo di snellimento della Pubblica Amministrazione, nell´ottica di un progressivo trasferimento di competenze ai privati. Infine, l´indagine ha fatto emergere con forza la necessità di attivare azioni specifiche per innalzare il livello di alfabetizzazione informatica delle imprese artigiane liguri: la scarsa diffusione delle nuove tecnologie costituisce essa stessa un limite insormontabile al pieno sfruttamento delle opportunità di crescita, si riferiscano queste alla mera semplificazione del rapporto con la Pubblica Amministrazione o alla più specifica adozione di nuove strategie di promozione e commercializzazione attraverso siti web. .  
   
 

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