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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Giugno 2011
 
   
  BENI CULTURALI: GRANDE INTERESSE PER GESTIONE AREE ARCHEOLOGICHE SICILIA

 
   
   Palermo, 7 giugno 2011 - PiuŽ luci che ombre nei Beni culturali siciliani e, soprattutto, un grande interesse per la gestione delle aree archeologiche dellŽisola. LŽassemblea di "Icom Italia", il comitato nazionale della piuŽ importante associazione mondiale del settore museale, riunita per la prima volta a Palermo, ha fatto il punto sulle idee e sulle metodologie elaborate in Italia e in Sicilia per garantire una corretta gestione del patrimonio culturale e delle istituzioni museali. Due giorni di studio, nellŽambito della collaborazione con la Regione Siciliana, che hanno visto gli studiosi impegnati nellŽassemblea nazionale dellŽInternational Council of Museums e, a seguire, con il convegno "Musei, territorio, archeologia" che ha messo a confronto le diverse esperienze. "EŽ stata unŽoccasione importante - ha detto lŽassessore regionale dei Beni culturali e dellŽIdentitaŽ siciliana, Sebastiano Missineo, che ha aperto la sessione conclusiva - per proporre il nostro modo di fare cultura, che eŽ in grande dinamismo. Entro settembre metteremo a bando i servizi aggiuntivi per rinnovare lŽofferta culturale. Ma, allo stesso tempo, stiamo lavorando per aumentare i flussi di visitatori che spesso non sono soddisfacenti. Possiamo contare su 5 o 6 siti che vantano un numero di presenze superiori alle centomila unitaŽ ma la sfida eŽ di moltiplicare le visite anche in quei luoghi che, in questo momento, non offrono numeri significativi. Il nostro progetto eŽ quello di creare una rete per fare in modo che chi va in un sito di grande interesse possa anche essere interessato da uno piu piccolo ma non per questo meno affascinante. Un esempio, su scala piuŽ ampia, eŽ il distretto siculo-greco-romano dove potremmo mettere a sistema Caltagirone, la Villa del Casale di Piazza Armerina, Aidone con la Dea di Morgantina e gli scavi del sito di Morgantina". Ad aprire il convegno, inserito negli appuntamenti per celebrare i 150 anni dellŽUnitaŽ dŽItalia, eŽ stato il presidente di Icom Italia Alberto Garlandini, che ha ricordato come in Sicilia "la comunitaŽ di professionisti del settore eŽ molto vivace e preparata, con grandi esperienze che devono essere approfondite anche a livello internazionale. La presenza di aree archeologiche e di reperti conosciuti in tutto il mondo eŽ il punto di forza di unŽofferta che deve puntare a valorizzare sempre di piuŽ lŽidentitaŽ e le radici culturali del territorio". EŽ stato il dirigente generale del Dipartimento dei Beni culturali, Gesualdo Campo, a illustrare la strategia della Regione nel settore dei Beni culturali. "Abbiamo potenziato il sistema museale siciliano - ha spiegato Campo - istituendo 25 parchi archeologici, di cui 16 costieri. Rispetto al passato, abbiamo deciso di orientare la spesa europea su queste nuove strutture istituite da decenni, ma mai attivate. Per quanto riguarda i lati critici, lo sforzo che la Regione deve fare eŽ di attivare in Sicilia lŽarticolo 110 del codice dei beni culturali, che ci consentirebbe di reinvestire nellŽisola i servizi a tariffa. Attualmente questi introiti finiscono direttamente nelle casse dellŽerario ed eŽ un limite notevole percheŽ se il direttore di un museo potesse riutilizzare queste risorse avremmo la possibilitaŽ di organizzare servizi migliori per i visitatori e di fare economia. Altro problema eŽ quello della gestione unitaria. Quando, nel 2002, lŽUnesco ha dichiarato il Val di Noto patrimonio dellŽumanitaŽ, la gestione eŽ stata affidata per legge a tre diverse Soprintendenze. Siamo convinti che realtaŽ di questo tipo debbano essere invece gestite da un organismo unico che possa essere piuŽ efficiente dal punto di vista della tutela e della valorizzazione".  
   
 

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