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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Giugno 2011
 
   
  PIEMONTE IN CIFRE 2011: MIGLIORARE IL RAPPORTO TRA IMPRESE E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PER LA CRESCITA DELLA COLLETTIVITÀ

 
   
   Torino, 7 giugno 2011 - È stata presentata o lunedì 6 giugno, presso il Centro Congressi Torino Incontra, la diciottesima edizione di “Piemonte in Cifre”, frutto del lavoro congiunto di Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte. L’annuario raccoglie, come da tradizione, le principali statistiche socio-economiche a livello regionale e provinciale, ponendosi l’obiettivo di far conoscere il territorio piemontese sotto diversi e complementari punti di vista. Dopo i saluti del Segretario Generale di Unioncamere Piemonte Paolo Bertolino, è seguita la relazione di Roberto Strocco, Coordinatore del Comitato tecnico-scientifico Piemonte in Cifre, su “Il Piemonte: numeri e tendenze”. All’interno della tavola rotonda moderata dal Responsabile de Il Sole 24 Ore Nord Ovest Francesco Antonioli, hanno affrontato il tema “Imprese e Pubblica Amministrazione: migliorarne il rapporto per la crescita della collettività” il Presidente Confapi Piemonte Antonio Livio Costamagna, il Direttore Programmazione strategica, politiche territoriali ed edilizia Regione Piemonte Livio Dezzani, la Presidente Confindustria Piemonte Mariella Enoc, il Presidente Rete Imprese Italia Piemonte Giorgio Felici, il Segretario Generale Unioncamere nazionale Claudio Gagliardi, il Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili di Ivrea, Pinerolo, Torino Aldo Milanese, e il Responsabile per l’Italia per le piccole e medie imprese Ministero dello Sviluppo Economico Giuseppe Tripoli. Hanno concluso il programma della mattinata Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte, e Massimo Giordano, Assessore allo Sviluppo economico, Ricerca e Innovazione della Regione Piemonte. “Il monitoraggio dell’economia regionale è una delle funzioni principali attribuite alle Unioni regionali delle Camere di commercio: per interpretare al meglio questo ruolo, Unioncamere Piemonte cura ormai da diciotto anni, insieme alla Regione Piemonte, l’Annuario Statistico ‘Piemonte in Cifre’, nella convinzione che informazioni e dati precisi siano la base imprescindibile per attuare decisioni politiche ed imprenditoriali efficienti - ha commentato il Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello -. Il tema che affrontiamo oggi, quello del rapporto fra imprese e Pubblica Amministrazione, è un argomento di particolare rilievo: il recupero della competitività aziendale va sostenuto, infatti, anche attraverso un abbattimento di tutti quegli oneri legati agli adempimenti burocratici a carico delle imprese, che ne rallentano l’attività. Il sistema camerale è molto sensibile a questo tema e ha da tempo messo in atto, attraverso strumenti come ad esempio la Comunicazione Unica e la Mediazione, politiche a sostegno della semplificazione amministrativa. L’auspicio è che si continui in questa direzione, andando sempre di più incontro alle esigenze reali delle nostre imprese per sostenerne lo sviluppo, e momenti di confronto come quello di questa mattina rappresentano un ottimo punto di partenza per cercare soluzioni condivise tra tutti gli attori istituzionali”. “Le rilevazioni statistiche, soprattutto quando sono sono elaborate in modo così completo e capillare, sono un aiuto fondamentale per permetterci di conoscere meglio le dinamiche socio enomiche dei nostri territori e ci consentono di conseguenza di poter intervenire in modo più incisivo - ha dichiarato l’Assessore allo Sviluppo economico, Ricerca e Innovazione della Regione Piemonte Massimo Giordano -. È soprattutto nelle fasi più delicate che il supporto dei numeri risulta utile a comprendere se ci troviamo nella giusta direzione. Dire che stiamo migliorando è ancora una cosa che affermiamo sottovoce, ma di sicuro non possiamo negare i timidi segnali di risalita che stiamo registrando, in attesa di una vera ripresa che auspichiamo tutti possa avvenire il prima possibile. Il governo regionale, attraverso l’attuazione dei Piani per l’Occupazione, per la Competitività, per il comparto Ict e con tutti gli altri strumenti programmatici che ha in cantiere, lavora proprio per accorciare i tempi di questa attesa”. Popolazione - Al 31 dicembre 2010 la popolazione residente in Piemonte ammonta a 4.457.335 abitanti, con una crescita di 11.105 unità rispetto al 1° gennaio dello stesso anno, frutto di un saldo migratorio positivo pari a 21.505 unità e di un saldo naturale negativo per 10.400 unità. La popolazione residente piemontese si divide in 2.158.445 maschi e 2.298.890 femmine. La popolazione residente straniera al 1° gennaio 2010 è di 377.241 unità, pari all’8,5% della popolazione complessiva nello stesso istante temporale. Uno straniero su cinque residente in Piemonte ha meno di 15 anni; gli stessi rappresentano, inoltre, il 13,0% della popolazione complessiva piemontese della stessa fascia di età (0-15 anni). Mercato Del Lavoro - In base ai dati della “Rilevazione sulle forze di lavoro” dell’Istat, gli effetti negativi della crisi economica internazionale hanno continuato a manifestarsi sul mercato del lavoro piemontese anche nel 2010; i dati riferiti alla media dell’anno mostrano come gli occupati in Piemonte ammontino a 1.844mila, circa 16mila in meno rispetto al 2009 (-0,9%). Il calo dell’occupazione riguarda la componente maschile (-1,8%), a cui si contrappone un incremento di quella femminile (+0,4%). Il tasso di occupazione della popolazione in età 15-64 anni risulta pari al 63,5%, lo 0,5% in meno rispetto al 2009. Il tasso di occupazione femminile, che nel 2009 aveva raggiunto quota 55,7 punti percentuale, nel 2010 sale al 55,8%, mentre quello maschile scende dal 72,3% al 71,3%. La contrazione dell’occupazione scaturisce dalle flessioni delle unità lavorative nei settori delle costruzioni (-4,9%) e dei servizi (-1,8%). Al contrario, l’agricoltura registra un significativo aumento del livello occupazionale (+4,6%) ed è positiva anche la variazione rilevata per il settore dell’industria in senso stretto (+2,0%). Parallelamente al calo dell’occupazione, il 2010 registra un notevole aumento delle persone in cerca di occupazione (+10,2%), che passano da 137mila unità a 151mila. Il tasso di disoccupazione sale al 7,6% (era pari al 6,8% nel 2009). Le condizioni di deterioramento del mercato del lavoro piemontese nel 2010 risultano evidenti anche nel massiccio ricorso delle imprese agli ammortizzatori sociali: le ore totali di cassa integrazione guadagni autorizzate nel 2010 sono circa 186 milioni, con un incremento del 12,7% rispetto al 2009. Istruzione - Per l’anno scolastico 2009/2010 in Piemonte si registrano 583.204 alunni (scuole materne, elementari, medie inferiori e medie superiori), di cui 514.668 iscritti nelle scuole statali e 68.516 in quelle non statali. Gli allievi stranieri sono 64.728 e rappresentano l’11,1% degli studenti piemontesi, quota in aumento rispetto all’anno precedente. Dai dati sugli indirizzi scolastici delle scuole superiori emerge come il 33,9% degli alunni frequenti istituti tecnici, il 23,4% licei scientifici, il 21,1% istituti professionali, mentre i restanti scelgono licei e istituti a indirizzo umanistico e artistico. Per quanto riguarda l’Università, nell’anno accademico 2009/2010 si contano complessivamente 95.426 iscritti presso i quattro Atenei piemontesi. Indicatori Economici - Si è arrestata la ripresa nel corso del 2009: il Pil piemontese ha registrato un calo del 3,6% rispetto al 2008 (variazione a prezzi dell´anno precedente), valore che supera quello nazionale che si attesta al -2,4%. Il Pil piemontese nel 2009 ha raggiunto i 121.563 milioni di euro, mantenendo una quota pressoché stabile rispetto al valore nazionale (l’8,0%). Dal confronto effettuato con le altre regioni, considerando il valore aggiunto per unità di lavoro, emerge che il Piemonte, con 56.319 euro per unità di lavoro, si mantiene in linea col valore nazionale (56.356 euro) e si posiziona al 7° posto della classifica italiana, con il Lazio (64.166) e la Lombardia (63.594 euro) che occupano rispettivamente le prime due posizioni. Dal punto di vista settoriale, sono i servizi a creare, nel 2009, il 71,6% del valore aggiunto regionale; l’industria contribuisce con una quota del 27,1%, mentre è pari al 1,3% il contributo dell’agricoltura. Commercio Estero - Nel 2010, il valore delle esportazioni piemontesi ha raggiunto i 34,5 miliardi di euro, registrando una variazione del +16,0% rispetto al 2009. La tendenza positiva ha coinvolto tutti i principali comparti delle esportazioni regionali. Il settore dei mezzi di trasporto, che detiene un quarto dell’export complessivo, ha registrato un incremento del 15,1%. Crescite superiori alla media regionale si registrano per il secondo comparto per importanza, la meccanica (+19,3%), e per il settore dei metalli e prodotti in metallo (+22,7%). La performance del tessile (-13,8%) si colloca al di sotto della media piemontese, così come quella del comparto alimentare (-9,4%). Per quanto riguarda le destinazioni, crescono di più le esportazioni verso i Paesi extra-Ue 27 (+23,5%) rispetto a quelle destinate ai Paesi comunitari (+12,0%). Nel 2009, il Piemonte si trova al secondo posto fra le regioni italiane per flussi di Ide in entrata, pari a 6,9 miliardi di euro, che diventano 3,3 miliardi se considerati al netto dei disinvestimenti. Per quanto riguarda la provenienza degli investimenti, nel 2009 è l’Unione Europea a 27 Paesi a detenere la quota maggiore, mentre a livello extraeuropeo i flussi maggiori provengono da Svizzera e Giappone. Nello stesso anno, gli investimenti diretti piemontesi verso l’estero risultano pari a 9,4 miliardi di euro che, considerati al netto dei disinvestimenti, portano l’ammontare degli Ide netti verso l’estero a 2,8 miliardi di euro. Nel 2009, l’area maggiormente interessata dai flussi di investimenti regionali è rappresentata dagli Stati Uniti. Anagrafe Delle Imprese - A fine 2010 sono 469.340 le imprese registrate presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi. A fronte di 28.643 cessazioni (al netto delle cancellazioni d’ufficio), si contano 32.490 nuove iscrizioni, per un saldo positivo pari a 3.847 unità. Il tasso di crescita del 2010 risulta quindi pari al +0,82%, superiore a quello registrato nel 2009 (+0,14%). Lo sviluppo della base imprenditoriale piemontese si pone al di sotto del tasso di crescita complessivo nazionale (+1,19%). A livello settoriale, il 25,5% delle imprese piemontesi opera nel comparto degli altri servizi e il 23,5% nel settore del commercio; seguono i settori delle costruzioni (16,3%), dell’agricoltura (13,4%), e dell’industria in senso stretto (10,5%). Le imprese individuali rappresentano il 57,9% delle imprese registrate, seguite dalle società di persone (25,7%) e dalle società di capitale (14,3%). Si segnala, infine, anche per il 2010, il trend espansivo della componente straniera dell’imprenditoria piemontese. Credito - A fine 2010 hanno sede amministrativa sul territorio piemontese 31 banche, per un totale di 2.696 sportelli diffusi su tutto il territorio regionale, 30 in meno rispetto a fine 2009. I finanziamenti erogati alla clientela residente dalle imprese bancarie hanno mantenuto una dinamica positiva. A dicembre 2010, gli impieghi complessivi erogati dalle banche a soggetti non bancari ammontano a 111.633 milioni di euro, contro i 104.251 milioni di fine 2009, per un incremento complessivo del +7,1%.
I depositi bancari di tipo tradizionale ammontano a 72.648 milioni di euro, manifestando un incremento dello 0,7% rispetto a fine 2009. Nel 2010, i finanziamenti oltre il breve termine sono stati destinati per il 34% all’acquisto di immobili, per il 12% circa ad investimenti in costruzioni, per il 10% ad investimenti in macchine, attrezzature, mezzi di trasporto e prodotti vari, mentre il restante è riservato ad altre destinazioni. Turismo - Nel 2010 il numero dei turisti giunti in Piemonte ha raggiunto la soglia dei 4.087.512, registrando un incremento del 5,7% rispetto al 2009; le presenze hanno superato la quota dei 12 milioni (12.365.034), in aumento rispetto all’anno precedente (+6,7%). La disaggregazione delle dinamiche complessive per provenienza dei turisti rivela come entrambe le componenti italiana e straniera opposte siano in crescita: quanto al turismo nazionale, che detiene una quota del 69,6% degli arrivi e del 65,8% delle presenze, il 2010 registra un aumento tanto degli arrivi (+4,1%), quanto delle presenze (+4,6%), mentre il turismo da oltre confine manifesta aumenti ben più significativi sia degli arrivi (+9,6%) che delle presenze (+10,8%). Quanto all’offerta turistica, tra il 2009 e il 2010 il numero degli esercizi turistici in Piemonte è passato dalle 4.960 alle 5.131 strutture. La disaggregazione territoriale dei flussi turistici mostra come l’area di Torino rappresenti la meta prediletta dai turisti nazionali, mentre il distretto dei Laghi attira la quota maggiore di turisti stranieri. Quadro Statistico Complementare - L’edizione 2011 dell’Annuario Statistico Regionale viene affiancata per il quarto anno consecutivo dal Quadro Statistico Complementare, che raccoglie informazioni provenienti da fonti autorevoli della statistica non ufficiale: vi trovano spazio informazioni tratte da indagini congiunturali e da rilevazioni ad hoc, insieme a previsioni macroeconomiche. Le sezioni che lo compongono sono dedicate ad ambiente, territorio e popolazione, formazione e lavoro, imprese, società e salute, sport, cultura e tempo libero, congiuntura, economia e previsioni socio-economiche.
 
   
 

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