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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Giugno 2011
 
   
  ACQUA, A “SCUOLA” DI REFERENDUM GLI STUDENTI VERONESI INVITANO AL DIBATTITO L’AUTORITÀ D’AMBITO

 
   
   Verona, 7 giugno 2011 - Voglia di fare, capire, imparare: il dibattito sul prossimo Referendum del 12-13 giugno, in cui i cittadini sono chiamati a decidere sulla privatizzazione o meno del servizio idrico, entra nelle scuole. Gli studenti del Liceo Scientifico Messedaglia di Verona hanno così organizzato il 26 maggio scorso un incontro a cielo aperto, il cui invito era rivolto non solo ai compagni di scuola ma anche alla cittadinanza. Gli alunni delle classi quinte del Messedaglia, coordinate da Andrea Galante, Presidente della Consulta Provinciale Studentesca, e sotto lo sguardo del Preside del Liceo Giancarlo Peretti, hanno mostrato grande interesse e voglia di comprendere cosa sta succedendo, ma soprattutto cosa potrebbe accadere dopo questo importante appuntamento referendario, il prossimo 12 giugno. A partecipare all’incontro organizzato dai ragazzi Francesco Avesani, del ‘Comitato 2 Sì per l’Acqua Pubblica’, Mauro Martelli e Luciano Franchini, rispettivamente Presidente e Direttore dell’Autorità d’Ambito veronese. “È importante - esordisce Andrea Galante, Presidente della Consulta Studentesca - informarsi adeguatamente sul tema per poter prendere una decisione responsabile nel momento in cui verremo chiamati a votare per il referendum per la gestione dell’acqua, bene essenziale per la vita delle persone, diritto universale ed inalienabile. La distribuzione dell’acqua ha dei costi, ma su di essa non si può fare profitto. L’incontro è stato un invito – conclude -, al di sopra di ogni schieramento partitico o politico, ad adottare stili di vita e comportamenti che tutelino questo bene prezioso, garantendone la disponibilità a tutti”. All’incontro ha fatto seguito un dibattito, grazie al quale gli studenti hanno potuto porre domande direttamente a chi lavora nell’Ente pubblico che ha il compito di governare il servizio idrico integrato a Verona, ossia l’Autorità d’Ambito. “Con il Direttore Franchini abbiamo cercato di spiegare la natura giuridica della Autorità e le competenze che gli sono attualmente attribuite per legge - esordisce Mauro Martelli, Presidente dell’Autorità d’Ambito -. Da questa conoscenza di base si sono analizzati gli effetti che potrebbero portare i vari risultati del referendum sulla gestione del sistema idrico integrato. Dalla competenza delle domande crediamo di avere sufficientemente adempiuto al compito istituzionale di informazione per una decisione consapevole. “Come presidente di Aato invece evidenzio che una proliferazione di competenze su diversi ministeri ha di fatto ha provocato la totale ingovernabilità del sistema. Purtroppo nemmeno i referendum riusciranno a stabilizzare completamente il governo e la gestione del servizio idrico integrato ed auspico, data l’importanza strategica del controllo di questa risorsa, che il ciclo dell’acqua venga governato invece da un impianto normativo organico che risulti applicabile nel principio di una flessibilità che analizzi e si adatti alle varie realtà territoriali”.  
   
 

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