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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Giugno 2011
 
   
  PICCOLI (GRANDI) GESTI PER REAGIRE ALLA CRISI PRESENTATI I LIBRI DI PIERO BEVILACQUA E ROBERTA CARLINI

 
   
  Trento, 7 giugno 2011 - Un dialogo a distanza tra due opere, due libri che raccontano la crisi vista e vissuta dagli italiani ed i piccoli gesti messi in campo per superarla. Con un filo rosso che li lega al pensiero di Karl Marx, alla convinzione che, per cambiare le cose, serva guardarsi alle spalle. Si tratta di “Il grande saccheggio. L´età del capitalismo distruttivo” del docente di Storia contemporanea all´Università La Sapienza, Piero Bevilacqua, e “L´economia del noi. L´italia che condivide” di Roberta Carlini, giornalista de L´espresso e caporedattore di “ingenere.It”, entrambi editi da Laterza e presentati per la rassegna “Incontri con l´autore”. La giornalista, Roberta Carlini, caporedattore di “ingenere.It”, autrice de “L´economia del noi. L´italia che condivide”, ha spiegato l´idea che ha portato al libro. “L´intento principale – ha detto - era quello di raccontare storie di persone che hanno cercato una soluzione comunitaria ad un problema economico attuale, senza concentrarsi su un settore in particolare”. Dai gruppi d´acquisto solidale, alle banche etiche passando per il co-housing (che dà risposte a chi ha problemi di tipo abitativo) ed il web: un viaggio a tutto tondo. “Tra l´economia e la politica – ha concluso Carlini – c´è la società e se la società non si muove, non cambiano né la politica né l´economia. Il consumatore critico con la sua azione non pensa solo al suo orticello, ma – soprattutto se messo in un gruppo – è un cittadino critico che cerca di cambiare le cose”. Poi è toccato a Piero Bevilacqua, docente di Storia contemporanea all´Università La Sapienza di Roma, autore de “Il grande saccheggio. L´età del capitalismo distruttivo”. “Il sistema capitalistico – ha affermato - non è in grado di valorizzare i giovani laureati, con master ed altro, in Europa come negli Stati Uniti. Per questo ci serve rileggere Marx per capire il sistema, il modo di produzione nel quale ancora viviamo. Non può certo indicarci le soluzioni ai nostri problemi, ma la base teorica ci serve per trovare nuove risposte, nuovi modelli. Il capitalismo – ha chiuso – ha prodotto ricchezza, ma ha anche fatto in modo che le condizioni di una grande fetta di popolazione peggiorassero. Ha fatto fare dei passi indietro, con ritmi di lavoro ottocenteschi, paradossale in una società più ricca, ma che però lavora di più e toglie tempo alla qualità della vita, ai rapporti sociali e all´equità”. Il primo ad intervenire per commentare le due opere è stato Marco Morganti, amministratore delegato di Banca Prossima, banca che si occupa esclusivamente del terzo settore. “Il libro di Roberta Carlini - ha commentato - ha il pregio di raccontare le storie di chi ha fatto qualcosa di buono senza scadere per forza nel ritrattino un po´ melenso e credo dia un input importanti per guardare avanti, facendo capire che la sfida del futuro è assumere una giusta visione per permettere al mondo di crescere in un modo più equo”. Alfonso Gianni, esponente di Sinistra Ecologia e Libertà, ha sottolineato il ruolo della “cittadinanza attiva” che viene narrata soprattutto nel libro dell´economia del noi. “Un mondo ostinato – ha detto – che va nella direzione del cambiamento”. “Trovo simpatico – ha continuato - unire questi due testi, seppur diversi, ma che dialogano tra loro, ruotando attorno al concetto di consumo solidale”. Infine, Sandro Trento, docente di Economia, ha affermato che si tratta di “volumi ricchi di spunti” che hanno ripercorso le cause e le concause che hanno generato la crisi economica, dal cambiamento del mondo del lavoro, ai condizionamenti dovuti dall´impero cinese.  
   
 

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